Grazie, signor Presidente. Il prossimo Consiglio europeo affronterà questioni delicate e sensibili: anzitutto, i leader esamineranno l'attuale situazione sanitaria e le ulteriori misure da adottare per contrastare la pandemia. Credo sia giusto ricordare al riguardo che, pur in assenza di competenze dirette in materia, l'Unione ha adottato finora misure importanti, che hanno evitato pericolose disparità di trattamento, guerre intestine tra gli Stati membri, provando a mantenere unita l'Europa nei diritti e nelle opportunità sanitarie. Se avesse agito da sola, l'Italia sarebbe stata senz'altro più debole e più esposta alla speculazione globale. Certo, ci sono state delle criticità e vanno riconosciute, legate all'approvvigionamento iniziale di dispositivi medici ed oggi alla distribuzione di vaccini; siamo convinti, però, signor Presidente, che dobbiamo fare ogni sforzo per provare a superare insieme queste problematiche, rafforzando, non indebolendo, il livello di gestione coordinata dell'emergenza.
Insieme dobbiamo lanciare un primo messaggio chiaro, innanzitutto all'esterno: ai negazionisti sanitari, ai no-Mask, ai no-Vax, che, ancora negli ultimi giorni, hanno manifestato nelle piazze. Abbiamo l'obbligo di dare un messaggio chiaro: basta con la propaganda e la disinformazione; il vaccino è l'unica arma a nostra disposizione per vincere questa guerra, l'unica arma per difendere la salute e la vita dei nostri cari, l'unica arma che abbiamo per far ripartire l'economia, sostenere l'occupazione e la tenuta sociale dei nostri territori! Il vaccino è e sarà la pietra angolare e la risposta italiana ed europea alla pandemia. Solo grazie alla scienza, alla ricerca, supereremo questa fase drammatica e possiamo immaginare di far ripartire davvero il Paese. L'oscurantismo scientifico rappresenta, da questo punto di vista, il più grande alleato del virus. Questa precisazione è indispensabile ancora di più in queste ultime ore, in cui c'è stato un po' di obiettivo disorientamento in alcuni nostri concittadini. Noi riteniamo giusto dire parole rassicuranti in occasione del prossimo Consiglio, come lei ha ricordato: i vaccini utilizzati e in distribuzione in Europa e in Italia sono sicuri ed efficaci. Questo è un messaggio chiaro da lanciare ai nostri cittadini. L'EMA, l'Agenzia europea per i medicinali, è tra le più serie e rigorose al mondo: diamo messaggi di sicurezza ai nostri concittadini.
Un ulteriore messaggio il Consiglio dovrà rivolgerlo poi, a nostro avviso, come lei ricordava, alle case farmaceutiche. Un messaggio chiaro e semplice, persino banale, ma, purtroppo, necessario: care multinazionali, gli impegni assunti sanitari con l'Europa e gli Stati membri vanno rispettati con precisione e puntualità. Questo è un punto decisivo: non possiamo tollerare furbizie, superficialità o prese in giro, dopo avere utilizzato, peraltro, ingenti risorse pubbliche per la ricerca, la sperimentazione e la produzione; sulla salute non si scherza! Questo è un messaggio decisivo che dovremo lanciare in occasione del prossimo Consiglio.
Caro Presidente, quella frase che veniva ricordata prima, famosa ormai - whatever it takes - da lei pronunciata per difendere l'euro e l'Europa stessa dalla speculazione finanziaria, va oggi ribadita con forza per difendere la salute e la vita ai nostri cittadini dalla speculazione sanitaria. Questo per noi è un punto decisivo: l'Europa si dichiari pronta a fare whatever it takes, tutto ciò che è necessario, a mettere in campo ogni strumento politico, giuridico e legale per ottenere la fornitura di dosi programmate di vaccino e vincere, così, sconfiggere la guerra contro il virus. Abbiamo celebrato, solo pochi giorni fa, una data drammatica: la Giornata della memoria in onore delle vittime del COVID, alle quali rivolgiamo anche da quest'Aula, ancora una volta, un pensiero commosso; lo dobbiamo a loro il massimo impegno possibile in questa sfida. Siamo e saremo al vostro fianco e al suo fianco, signor Presidente, per qualunque ulteriore azione necessaria a proteggere le nostre famiglie. In questa prospettiva, invitiamo il Governo a portare avanti anche un'altra battaglia in Europa. Considerata la fase di emergenza, sosteniamo con forza, in Unione, a Bruxelles e a livello internazionale, la sospensione transitoria dei diritti di brevetto e la cessione delle licenze obbligatorie di produzione. È un punto decisivo questo nella battaglia per vincere il virus! Dobbiamo fare ogni sforzo per aumentare la capacità di produzione dei vaccini in Italia e in Europa. Il tema successivo all'ordine del giorno, come lei ricordava, toccherà ulteriori aspetti, quali quelli della transizione digitale. La pandemia ha certo reso ancora più urgente la necessità di accelerare lo sviluppo tecnologico. Su questo punto, però, vanno precisati due concetti per noi decisivi. Il primo è questo: il progresso tecnologico ha senso solo se migliora davvero la qualità di vita delle persone; è utile se crea nuovi posti di lavoro, se promuove l'istruzione, se accresce la competitività, se modernizza la pubblica amministrazione, se rilancia l'economia. È in questa direzione, allora, che vanno orientati gli sforzi in questo settore. Il secondo aspetto è il seguente, lei l'ha ricordato in modo puntuale: lo sviluppo digitale delle nostre comunità pone sempre più, ormai, l'esigenza inderogabile di una tassazione digitale equa ed efficace. Lo diciamo con chiarezza condividendo in pieno le sue parole: è giunto il tempo, ormai, di istituire una vera e propria “digital tax” a livello globale, internazionale ed europeo. Basta con multinazionali del web che producono guadagni enormi e non pagano la tassazione giusta, corretta, equa sugli utili prodotti, attraverso pratiche elusive spesso favorite anche dal dumping fiscale all'interno dell'Europa o a livello internazionale. Ecco una grande battaglia di civiltà, di equità e di giustizia contributiva, che dobbiamo portare avanti, ancor più in questa fase in cui la pandemia ha acuito diseguaglianze e fragilità nella nostra società e nelle nostre comunità. Questo è importante ribadirlo ora, perché la presenza, come lei ricordava, al prossimo Consiglio, del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden è un segnale decisivo. A lui rivolgiamo i nostri auguri - dai Democratici italiani - di buon lavoro per le sfide che si accinge a compiere. Il suo intervento in Consiglio europeo testimonia la ritrovata centralità dell'Unione e l'apertura reale di una nuova fase di dialogo e visione multilaterale dei rapporti internazionali, per noi decisiva.
Altro tema oggetto di confronto sarà poi quello relativo all'impegno all'esterno dei confini dell'Unione, in particolare nel Mediterraneo orientale. Noi ribadiamo ancora una volta la necessità di avere un'Europa forte e autorevole in tutti gli scenari internazionali, a maggior ragione nelle politiche di vicinato. Su queste basi, veniva ricordato prima nel corso della discussione generale e non ci stancheremo mai di dirlo, è giunto il tempo che l'Unione chieda con forza e ottenga la liberazione di Patrick Zaki, da un anno ingiustamente detenuto in Egitto! Dobbiamo chiedere e ottenere questo risultato. Questo è un impegno forte e su queste basi andranno gestite anche le recenti tensioni che, purtroppo, si sono riscontrate con la Turchia. L'Europa deve confermare il proprio interesse a una cooperazione strategica con questo Paese, ma al tempo stesso non può più tollerare provocazioni, tensioni o addirittura violazioni sistematiche di diritti umani fondamentali. Lo diciamo con chiarezza: riteniamo inaccettabile e condanniamo con forza le ultime decisioni di chiudere i partiti di opposizione e privare del seggio e delle immunità i parlamentari ritenuti scomodi: è per noi inaccettabile e dobbiamo dirlo con voce forte! Così come condanniamo con fermezza il ritiro annunciato dalla Convenzione di Istanbul, il primo Trattato sulla prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne. È per noi un errore grave e chiediamo che la Turchia torni sui suoi passi anche da questo punto di vista. Il Consiglio si occuperà, infine, del futuro del mercato unico, come lei ricordava, e delle prossime sfide economiche. Noi Democratici siamo orgogliosi di quanto realizzato a Bruxelles in questi mesi e lo abbiamo realizzato - vogliamo ricordarlo ancora una volta perché riteniamo giusto e doveroso farlo - con il sostegno decisivo del commissario Paolo Gentiloni e del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ringraziamo per il lavoro straordinario svolto a Bruxelles per l'Europa e in favore, ovviamente, del nostro Paese. Siamo orgogliosi di aver valorizzato il volto umano e solidale dell'Europa, senza cedere mai dinanzi alla propaganda di chi voleva l'Italia fuori dall'euro o fuori dall'Europa. Abbiamo lavorato, al contrario, per rendere l'Italia protagonista e leader nell'Unione. In tre mesi abbiamo ottenuto misure finanziarie, economiche e sociali più rivoluzionarie di quelle adottate nei precedenti trent'anni; vale la pena ricordarlo con orgoglio ancora una volta. Allora, il nostro compito ora è non disperdere questo patrimonio di strumenti e risultati ottenuti, quella ritrovata “solidarietà di fatto” di cui parlava già Robert Schuman, nel suo discorso nel 1950. In vista della conferenza sul futuro dell'Europa che si apre a maggio, abbiamo un compito gravoso, importante, ma decisivo: lavorare per superare il potere di veto in sede di Consiglio sulle politiche fiscali, impegnarci per una modifica, dal 2023, del Patto di stabilità e per confermare un programma comune di sostegno all'occupazione a livello europeo, così come per rendere strutturale forse il principio più importante, che è stato approvato con la previsione del Piano Next Generation EU, cioè la condizionalità dello Stato di diritto. Il nostro invito sul punto è molto chiaro: riteniamo decisivo consolidare in futuro questo meccanismo e dire “no” alla distribuzione delle risorse europee a chi viola principi, diritti, valori e libertà fondamentali, che costituiscono l'essenza e l'identità stessa dell'integrazione europea. Questo è un punto per noi decisivo. E lo diciamo soprattutto con amicizi a chi pensa di ricostituire o di creare nuovi partiti nazionalisti in Europa: non portiamo indietro le lancette della storia, facciamo attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non cediamo alle sirene dell'Europa dei muri, delle piccole patrie o degli egoismi! Facciamo attenzione! Stiamo sostenendo tutti un Governo pienamente europeista, un Governo che ritiene l'euro irreversibile e che vuole cogliere l'occasione di questa crisi per costruire l'Europa del futuro, della salute, della solidarietà, del lavoro, della sostenibilità e della giustizia sociale. Non si tratta di cedere sovranità ma di costruire una nuova sovranità europea per proteggere al meglio i nostri cittadini. Siamo al suo fianco, signor Presidente, per portare avanti queste battaglie, per l'Europa e per l'Italia, in questa fase drammatica che stiamo attraversando. Buon lavoro.