Le risorse del programma Next Generation Eu forniscono all'Italia un'occasione storica per diventare più moderna, equa e competitiva.
“Il governo sta ormai completando il documento del Pnrr da inviare a Bruxelles. Gli ambiti di intervento sembrano essere fissati, ad oggi, in modo preciso ed efficace, in linea con le indicazioni della Commissione e del Consiglio. Dal dibattito in corso però emergono ancora dei nodi decisivi da sciogliere, legati alla governance e alle procedure”. Lo dichiara il deputato dem Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.
“Il tema della governance per l’esecuzione del Pnrr, ancora oggetto di discussione nell'Esecutivo - prosegue il deputato Pd - è stato in parte definito finora affidando al MEF il ruolo di coordinamento tecnico dell’operazione, con una specifica unità di missione, in stretta e rigorosa collaborazione con le Regioni e gli enti locali. Minore è la chiarezza, invece, riguardo al profilo legato alle procedure, su cui ha fornito qualche limitato elemento nelle scorse ore il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini. Sul punto ribadiamo, come precisato a più riprese dallo stesso Commissario Gentiloni, che l'effettiva attuazione del Recovery Plan, i cui interventi devono essere completati entro il 2026, pone con forza l'esigenza di individuare delle procedure specifiche, semplificate ed accelerate, per la realizzazione dei progetti. Negli ultimi decenni, è bene ricordarlo, le nostre performance di impegno, spesa e rendicontazione dei Fondi europei non sono state incoraggianti. Come emerge dall’ultima relazione annuale della Corte dei conti europea, l’Italia è fanalino di coda in Europa, penultima seguita dalla sola Croazia, per assorbimento dei fondi strutturali dell'ultima programmazione. La Corte dei conti italiana conferma questi dati, precisando che l’analisi del livello di spesa dei Fondi strutturali UE (Programmazione 2014-20), al 31 ottobre 2020, indica che gli impegni si attestano al 31 ottobre al 68,32%, mentre i pagamenti raggiungono solo il 38,36%”.
“È del tutto evidente - conclude De Luca - che questa situazione rischia di aggravarsi, vista la quantità supplementare di risorse da spendere nei prossimi anni, nel quadro del Next Generation Eu. Bisogna stabilire, dunque, con forza e coraggio delle procedure innovative, speciali, per la progettazione, l'autorizzazione, l'affidamento e l'esecuzione degli interventi. Il governo si faccia carico con attenzione di questa esigenza. Altrimenti rischiamo di commentare un grande flop tra qualche anno. L'Europa ha fatto la propria parte, ora tocca al nostro Paese dimostrare di essere all'altezza della sfida”.