Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto mi permetta, Presidente, di rivolgere direttamente un ringraziamento all'Aula, a tutti i gruppi parlamentari che hanno lavorato in questo mese e mezzo per arrivare a delle proposte condivise. Mi riallaccio all'ultimo intervento che è stato fatto: noi, qui, oggi, stiamo dando un segnale molto forte al Paese e al Governo. È una voce unitaria che viene da questa Camera e dai suoi rappresentanti; una voce che vuole dare una risposta alla sofferenza che c'è nel Paese, una sofferenza spesso nascosta, una sofferenza invisibile, che durante questo anno e mezzo terribile, terribile, di pandemia è cresciuta nelle vite di ognuno di noi, di tutte le famiglie degli italiani.
Noi, in questa mozione, parliamo di salute mentale, parliamo di disagio psichico, parliamo di sofferenza, parliamo di depressione, di ansia, parliamo di psicosi, parliamo di fenomeni patologici, abbracciamo non soltanto tutta l'età dell'uomo, dall'infanzia fino all'età anziana, ma anche abbiamo cercato, nel modo riduttivo che si può fare in una mozione, di dare una risposta e disegnare un'esigenza complessiva di una trasformazione nella nostra società.
I nostri Dipartimenti di salute mentale, coloro che sono sul territorio, negli ospedali, nelle ASL, a dover fronteggiare ogni giorno, già prima del COVID, le esigenze, le domande che venivano dalla sofferenza psichica della popolazione sono stati, in questo anno e mezzo, travolti e spremuti. È questo quello che è accaduto. Mentre scrivevamo questa mozione, a noi sono arrivati appelli dagli psichiatri, dalla società di psicologia, dalle famiglie, dalle associazioni che stavano sui territori, dai singoli operatori, che ci dicono “non ce la facciamo più”; per non parlare dei chi è stato, in questo anno e mezzo tutti, sia i protagonisti, sia chi è stato sul campo - non ne abbiamo parlato esplicitamente in questa mozione, ma io penso anche ai tanti operatori sanitari che hanno visto la morte ogni giorno in un modo sconvolgente, in questo anno e mezzo - come escono, come stanno dopo questo shock, questo trauma, questo stress test che ha riguardato tutta la società, tutta? I bambini isolati a casa, chi ha slatentizzato delle patologie latenti, le persone anziane spaventate e depresse, chi ha visto morire i propri parenti, il proprio vicino di casa, chi ha l'ansia per il futuro, per il lavoro, per come cambia e si trasforma la nostra società. Noi abbiamo passato anni a parlare di traumi, ma noi abbiamo un cambiamento in atto del nostro modo di vivere, del nostro modo di relazionarci con gli altri e con il futuro, non sappiamo ancora quando finirà questa pandemia.
Questi campanelli che sono arrivati sono stati raccolti dagli operatori. Non è che prima non ci fosse un problema, già c'era, è stato scritto da tutti in modo molto onesto. Il Fondo sanitario nazionale è stato desertificato nella durante la crisi economica - quando io entrai a fare il Ministro aveva un segno che era meno 25 miliardi, un qualcosa di spaventoso - ma oggi noi usciamo e usciremo da questa crisi con una consapevolezza nel nostro Parlamento e nel Parlamento europeo e, cioè, che non si va avanti senza un Sistema sanitario nazionale forte, non si va avanti senza un finanziamento del Fondo sanitario, che non solo agli interventi “one shot” per l'emergenza, non sono neanche gli interventi del PNRR, ma è decisione e la visione di un Paese di decidere di investire nei prossimi decenni sulla sanità e sulla salute.
Allora, questa mozione disegna una visione, che è una visione di rete a maglie larghe per il benessere psichico della nostra popolazione, riguarda i medici, riguarda gli psichiatri, gli psicologi, gli operatori sul territorio, il terzo settore, il mondo del volontariato, le nostre comunità, vuole abbattere lo stigma e, cioè, dà una visione in cui rompiamo alcune catene che ancora ci portiamo dietro. Noi con questo voto abbiamo solo iniziato. Chiederemo nella legge di bilancio che il Fondo sanitario sia messo in sicurezza per i prossimi anni, chiederemo che sia vincolata una parte più cospicua sulla salute mentale, chiederemo che si facciano assunzioni, concorsi sugli operatori sul territorio e che questo ci permetta di garantire il benessere della nostra società, non solo dei nostri bambini e dei nostri adulti, ma di come noi viviamo. vivere in una società che sta bene, che è più accogliente, che è meno violenta, che sa prendersi cura degli altri.