“È la festa della musica. Ma quest'anno, sopra ogni cosa, sia la festa dei musicisti.
Dei loro sacrifici invisibili e della loro pervicace resistenza a chi li crede sollazzevoli intrattenitori di occasioni spassose”. Così in una nota il deputato della commissione cultura Michele Nitti.
“Sia una festa che responsabilizzi il Parlamento e le istituzioni a farsi carico di azioni concrete e strutturali, per superare convintamente l'incessante e stucchevole stagione degli auspici” continua Nitti.
“Si continui pure a trepidare di emozione di fronte all'inesauribile e quasi sempre inconcludente profluvio di appelli, non di rado lanciati da contesti dorati.
Ma non ci si lasci ammaliare dagli slogan: concentriamoci, invece, sul nostro dovere di agire concretamente a beneficio di quest'arte così fragile e preziosa. Fragile - aggiunge il deputato dem - perché deve la sua esistenza ad un atto creativo che è necessario rinnovare in ogni esecuzione.
Preziosa, perché ci insegna un valore irrinunciabile per ogni comunità, per ogni forma di civile convivenza: la capacità di ascolto.
Non la si creda inutile, superflua, perché quest'arte è, in verità, più essenziale di quanto si riesca ad immaginare” conclude Nitti.