Grazie, Presidente. Solo per aggiungere al ricordo di Alessandro Fusacchia due brevi note. Calasso è stato davvero un lettore, uno studioso, un editore e lo è stato nel senso pieno del termine. Ricordiamo soltanto di lui che è stato un allievo di Praz, uno studioso poi che ha portato il mondo della Mitteleuropa all'interno degli interessi e dell'attenzione della cultura del nostro Paese. Ma ricordiamo anche che viene da una famiglia che ha una grande tradizione, una grande passione per l'editoria, perché suo nonno materno era Ernesto Codignola, che in quest'Aula non possiamo non ricordare come un grande pedagogista, come il fondatore de La Nuova Italia, come colui che ha partecipato e contribuito alla struttura democratica della scuola del nostro Paese.
Sono tutti elementi che, insieme alle cose che il nostro collega ha ricordato, fanno di Calasso un punto di riferimento per l'editoria, per la passione che aveva per il libro, per la consapevolezza di come davvero la lettura sia un passaggio fondamentale per lo sviluppo e la crescita di un Paese.
Quindi, ricordiamo Calasso, lo ricordiamo nel momento in cui oggi - l'avete visto - sono usciti due piccoli volumi, che danno il senso, però, della sua storia e dei legami che erano per lui fondamentali in rapporto al concetto di Mitteleuropa di cui abbiamo parlato. Voglio solo aggiungere una cosa: fra i tanti autori che lui ha scoperto o riscoperto, ce n'è uno, Guido Morselli, che lui ha pubblicato postumo, che è uno straordinario scrittore. Ecco, Calasso è stato anche questo, è stato capace di riscoprire autori straordinari del nostro Paese (Applausi).