Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Mercoledì, 17 Novembre, 2021
Nome: 
Stefano Lepri

A.C. 3363​

Presidente, onorevoli colleghi, il decreto-legge che ci accingiamo a convertire proroga, estende le misure fino a fine anno che sono state già approvate in precedenti decreti per assicurare lo svolgimento del lavoro pubblico e privato, mediante l'estensione del cosiddetto green pass.

I principi sono noti, e non li ricordo, sottolineo solo alcuni elementi che in questo decreto sono contenuti: anzitutto, il principio della semplicità. Le verifiche si possono fare facilmente, l'applicazione, come è noto, è di facilissimo utilizzo, ciascun datore di lavoro non avrà difficoltà, quindi, a controllare e il possesso del green pass, la certificazione verde si potrà anche consegnare ai datori di lavoro e questo consentirà di non presentare più la stessa dichiarazione, valendo per tutto il periodo, senza ulteriori controlli.

Seconda caratteristica, la volontà inclusiva. I test antigenici rapidi si possono fare nelle farmacie, a prezzo calmierato e gratis per chi, per ragioni di salute, non può vaccinarsi.

Terza caratteristica, forse non troppo nota, ma importante: è previsto un favor, un sostegno per chi intende svolgere campagne di sensibilizzazione alla vaccinazione nei luoghi di lavoro, sia per i datori di lavoro pubblici che privati.

Il commento a questo decreto ci pare altrettanto semplice: l'Italia sta meglio degli altri Paesi - ce lo dicono tutti i dati -, l'economia è in piena ripresa, ogni attività è ripartita e riaperta, seppur condizionata, come sappiamo, alla presentazione del certificato verde, al distanziamento, all'uso delle mascherine e all'igiene personale. Eppure abbiamo ancora in questo Parlamento - lo abbiamo sentito anche oggi - chi si ostina a negare l'utilità della certificazione verde e ha presentato emendamenti in Commissione per la sua soppressione. Penso, evidentemente, a quelli di Fratelli d'Italia. Cari colleghi, non sarete, forse, no-vax - avete dovuto precisarlo -, ma siete - lo avete dichiarato - no-green pass e per noi è molto semplice: questo è solo il frutto di un cinico e modesto calcolo politico. Lisciare il pelo ai no-vax per ottenere il loro consenso, non troviamo altra vera argomentazione, se non questa.

E provate a chiederlo, chiedetelo ai ristoratori se sono contenti o no del green pass, che consente di aprire le sale all'interno senza preoccupazione per i loro clienti; chiedetelo ai viaggiatori dei Frecciarossa, dei treni ad alta velocità, degli aerei, che, finalmente, possono guardare senza troppo timore il loro vicino che sta seduto a loro fianco; chiedetelo ai lavoratori, magari, dei call center, che hanno colleghi accanto a loro, che devono parlare 8 ore di fila e che non possono farlo con la mascherina, se sono più contenti o meno di sapere che il loro collega ha il green pass e ha fatto le vaccinazioni o, comunque, ha fatto i test antigenici recenti. Perché la verità è una sola e ce lo confermano gli altri Paesi, che vogliono fare come noi: il combinato disposto di vaccini e green pass sta tenendo sotto controllo la pandemia e ci consentirà di gestire - speriamo questa volta senza troppi morti, feriti e malati, soprattutto - la quarta ondata pandemica. Perché la verità è una sola: oggi la gran parte di chi si ammala e muore è fatta di persone non vaccinate e il green pass serve anche a questo, certo, a proteggere i vaccinati, ma anche a proteggere chi non lo vuole il vaccino.

Il green pass, insomma, nella sua banale semplicità, permette di tenere insieme il principio di non obbligatorietà dei trattamenti sanitari con la sacrosanta tutela della salute pubblica, rivelandosi così un potente, quanto rispettoso, incentivo vaccinarsi, e sottolineo “incentivo”, non “obbligo”. La posizione no-green pass è tanto più assurda perché la pandemia sta tornando forte, al punto che non pochi, anche tra chi lisciava il pelo ai no-vax, ora prefigura eventuali lockdown, ma solo per i no-vax, a conferma, appunto, della necessità, almeno, della certificazione verde ovunque.

Così, tra posizioni politiche oscillanti e mutevoli, il Partito Democratico si è sempre, invece, distinto per coerenza e chiarezza di linea: noi ci fidiamo della scienza, noi spingiamo per le vaccinazioni, noi apprezziamo il green pass e noi sosteniamo convintamente il nostro Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), preso ad esempio da tutto il mondo. Ecco, per queste ragioni, il PD voterà a favore del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).