“Le forze politiche della maggioranza parlamentare e le istituzioni locali hanno dichiarato pubblicamente di voler giungere, dopo anni di inutili e astratte discussioni, di approvare una riforma dell’ordinamento della Capitale in grado di modificarne nella sostanza i poteri e le prerogative, ma come in tutte le discussioni importanti, il veleno è nella coda. Bisognerà infatti decidere se i nuovi poteri dovranno limitarsi, attraverso una legge ordinaria, a un sostanziale riordino delle attuali prerogative di Roma Capitale o potranno prevedere un limitato ritocco della Costituzione per garantire a Roma un’autonomia legislativa su determinati settori”. Così il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Morassut, in un intervento pubblicato sul quotidiano Il Tempo.
“Un percorso meramente ordinario – spiega Morassut - sarebbe un semplice riordino, un alibi per chiudere per vent’anni ogni serio discorso sui poteri di Roma lasciando le cose inalterate. In sei o sette mesi si può invece correggere la Costituzione e dare alla Capitale una grandissima nuova prospettiva. Questo grande problema non può risolversi con un semplice riordino: serve una riforma vera e questo è il momento”.