Presidente, esponenti del Governo, colleghe e colleghi, il Partito Democratico voterà a favore della conversione del decreto denominato Sostegni-ter. Noi siamo favorevoli sia al merito del decreto, rafforzato e migliorato dal lavoro parlamentare, sia per confermare la politica di larghe intese che sostiene il Governo e di cui pensiamo ci sarà ancora bisogno fino al termine della legislatura. Siamo ovviamente consapevoli, come è già stato ben argomentato in Aula dal collega Navarra per conto del Partito Democratico in sede di dichiarazione di voto favorevole alla fiducia, del carattere diacronico di questo provvedimento rispetto alle finalità originarie. Convertiamo, infatti, in forma definitiva un decreto emanato prima dell'invasione russa dell'Ucraina e, quindi, in un'altra epoca politica. Ci si immaginava infatti a gennaio un “decreto Sostegni e Ristori” che fosse nell'orizzonte dell'uscita dallo stato di emergenza dal COVID, ma comunque dentro una robusta ripresa dell'economia nazionale, ripresa che in Italia c'era e c'è ancora, più che altrove, anche in virtù delle significative manovre espansive che in questo Parlamento abbiamo approvato negli ultimi due anni. In quel contesto, anche l'aumento dei costi energetici e delle materie prime appariva più un contingente dato inflattivo che, nelle dimensioni attuali, frutto della situazione bellica.
Oggi, invece, è chiaro a tutti - e per questo, lasciatemelo dire, io trovo del tutto inappropriati le polemiche strumentali e i toni propagandistici che pure abbiamo sentito in queste dichiarazioni di voto - che la guerra ha cambiato tutto ed è chiaro che le misure di questo decreto risultano non sufficienti, ma non per questo non dobbiamo approvarlo. I costi energetici, le materie prime, la riduzione del commercio mondiale, le incertezze sui mercati finanziari sono effetti collaterali della guerra d'invasione scatenata da Putin, non sono frutto del destino cinico e baro, e sono effetti collaterali che ci mettono davanti a scelte difficili e impegnative, scelte che dovremo compiere e che saranno analoghe per difficoltà e dimensioni a quelle che Governo e Parlamento hanno dovuto affrontare all'inizio della pandemia.
Abbiamo già due importanti decreti del Governo all'ordine dei lavori del Parlamento; nel loro esame e nelle scelte difficili che saranno necessarie, il Partito Democratico farà fino in fondo la propria parte, perché ci aspettiamo provvedimenti tempestivi e significativi a sostegno delle imprese e delle famiglie. Sospensione del Patto di stabilità, tetto ai costi di acquisto del gas e difesa comune europea sono i temi che ci vedranno protagonisti, come Paese, nelle prossime settimane in Europa, così come è emerso chiaramente dalle comunicazioni del Presidente Draghi e dalla recente audizione del Commissario europeo Gentiloni in Commissione bilancio. Saremo chiamati a una nuova fase di politica economica che dovrà saper stare in equilibrio tra l'attenzione dei mercati alla crescita del debito e la necessità di politiche pubbliche a sostegno degli investimenti e dei consumi. Non ci attendono periodi semplici, non si potrà fare il più 1 in maniera irresponsabile, ma come in altre fasi della storia del Paese ne sapremo uscire solo con una grande unità delle forze politiche nelle istituzioni e nella società (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E lo sapremo fare forti dell'integrazione europea e delle nostre robuste alleanze internazionali.
Le italiane e gli italiani sanno che, come sempre nei momenti di difficoltà, il Partito Democratico farà la propria parte con determinazione, al servizio degli interessi nazionali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).