Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:
l'obiettivo degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza è quello di dare ai giovani gli strumenti necessari per una partecipazione attiva alla vita sociale, culturale ed economica del Paese, consentendo ai capaci e ai meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi e facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro. In tale contesto, si punta anche all'integrazione delle tecnologie digitali nel sistema educativo;
la maggior parte delle risorse destinate all'istruzione finanziano investimenti e riforme presenti nella missione 4 («Istruzione e ricerca»), nell'ambito della componente 1 («Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università»);
in particolare, riguardano sei riforme, da adottare entro il 2022, che contribuiranno a mettere il sistema scolastico al centro della crescita del Paese, integrandolo pienamente alla dimensione europea. Le misure interverranno sulla riorganizzazione del sistema scolastico, sulla formazione del personale, sulle procedure di reclutamento, sul sistema di orientamento, sul riordino degli istituti tecnici e professionali e degli istituti tecnici superiori;
da quanto anticipato, la riforma sul sistema di orientamento introdurrà moduli di non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del IV e V anno della scuola secondaria di secondo grado e verrà, inoltre, realizzata una piattaforma digitale di orientamento relativa all'offerta formativa terziaria degli atenei e degli istituti tecnici superiori;
nel corso dell'ultima audizione, presso la Commissione lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui canali di ingresso nel mondo del lavoro e sulla formazione professionale dei giovani, si apprende dal Ministro interrogato la possibilità di estendere i moduli di orientamento alle scuole secondarie di primo grado, anche al fine di favorire una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi e contrastare la dispersione scolastica;
le risorse stanziate sono valutate per l'introduzione dei moduli di orientamento per le studentesse e gli studenti frequentanti il IV e V anno delle scuole secondarie di secondo grado;
si apprezza e condivide l'introduzione dei moduli di orientamento anche per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado –:
quali siano i principi guida che il Ministro interrogato intenda seguire nella condivisione e attuazione della riforma del Piano nazionale di ripresa e resilienza in
oggetto e, in particolare, quali metodologie e obiettivi, nonché risorse aggiuntive, intenda attivare al fine di introdurre il sistema di orientamento a partire dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Seduta del 30 marzo 2021
Illustrazione di Patrizia Prestipino, risposta del Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D' Incà, replica di Rosa Maria Di Giorgi
PATRIZIA PRESTIPINO. Grazie, Presidente. Ministro, l'obiettivo degli interventi previsti dal PNRR è sicuramente quello di dare ai giovani gli strumenti necessari per una partecipazione attiva alla vita sociale, economica e culturale del Paese, consentendo a capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi e facilitandone l'ingresso nel mondo del lavoro. La maggior parte delle risorse destinate all'istruzione, si sa, finanzia investimenti e anche riforme presenti nella Missione 4. In particolar modo, tra le sei riforme da adottare entro il 2022 che contribuiranno a mettere il sistema scolastico al centro della crescita del Paese c'è il sistema di orientamento. Da quanto anticipato, sappiamo che questa riforma introdurrà moduli di non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del quarto e quinto anno della scuola secondaria di secondo grado e verrà anche realizzata una piattaforma digitale di orientamento.
Ecco, in base a questo, chiediamo pertanto quali siano i princìpi guida che si intende seguire nella condivisione e attuazione della riforma del PNRR in oggetto e, in particolare, quali metodologie, obiettivi, nonché risorse aggiuntive si intendano attivare, al fine di introdurre il sistema di orientamento a partire dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, colleghi deputati, rispondo agli onorevoli interroganti sulla base degli elementi forniti dal Ministro dell'Istruzione, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna. L'interrogazione presentata consente di tornare su un tema molto rilevante; progettare e realizzare percorsi di orientamento efficaci sul piano sia formativo che professionale costituisce, oggi, ancora più che in passato un'azione necessaria a consentire alle nuove generazioni valutazioni consapevoli nelle scelte per il loro futuro. Per questa ragione l'orientamento rappresenta un processo formativo continuo, un'educazione alla scelta che accompagna la persona lungo tutto il corso della sua vita.
Alla luce di queste considerazioni, la riforma dell'orientamento riveste un ruolo strategico nelle riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza; quest'ultimo mira, infatti, a potenziare la qualità del sistema educativo attraverso l'innalzamento degli indicatori di successo e la riduzione dei divari territoriali di genere, anche nella prospettiva di innalzare il tasso di occupazione giovanile. Un obiettivo prioritario e imprescindibile del Piano è quello di contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico che, secondo una recente indagine, raggiunge il 3,8 per cento nelle scuole secondarie di primo grado. Il contrasto alla dispersione scolastica pone rimedio conseguentemente al fenomeno dei cosiddetti NEET, Not in Education, Employment or Training, ovvero dei giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione.
La riforma del PNRR prevede l'introduzione di moduli di orientamento di almeno 30 ore annue rivolti alle classi quarte e quinte della scuola secondaria di secondo grado. Non di meno, l'aspetto maggiormente qualificante dell'intervento riformatore che il Ministero dell'Istruzione sta elaborando nell'attuazione del PNRR è una rilevante estensione di questi moduli di orientamento anche alla scuola secondaria di primo grado. È alla conclusione del primo ciclo di istruzione che le ragazze e i ragazzi sono chiamati a una scelta complessa che avrà ricadute su tutto il corso della loro vita. L'idea di fondo è di spiegare le filiere della formazione che attraversano e connettono le scuole secondarie di secondo grado e l'istruzione terziaria; a titolo esemplificativo la riforma e il potenziamento degli istituti tecnici superiori richiede che i nostri ragazzi conoscano questo sbocco formativo terziario e, se interessati ad esso, scelgano un percorso secondario di secondo grado il più attinente ed appropriato. Questo salto di paradigma potrà anche beneficiare degli ingenti investimenti che l'Unione europea ha approvato per la Missione 4 del PNRR; nell'ambito di tale linea di investimento anche le scuole del primo ciclo potranno realizzare azioni di orientamento, al fine di consentire l'introduzione di moduli di orientamento curriculari ed extracurriculari relativi, in particolare, alle discipline delle carriere scientifiche, tecnologiche e multi linguistiche. Tali moduli dovranno essere gestiti con l'utilizzo di metodologie didattiche orientative innovative, in grado di far emergere e valorizzare i talenti personali delle studentesse e degli studenti, grazie a laboratori esperienziali, di coprogettazione, di educazione all'imprenditorialità, di produzione scientifica e creativa, di esperienze di lavoro simulato e immersivo, con l'utilizzo di tecnologie digitali di mobilità e scambio a livello nazionale ed europeo. Si ricorda, tuttavia, che l'86 per cento delle scuole già realizza attività di orientamento finalizzate principalmente all'attivazione dei percorsi per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni, nonché la presentazione di alunni dei diversi indirizzi di scuola secondaria di secondo grado. La riforma, e concludo, Presidente, sarà attuata entro dicembre 2022 mediante specifiche linee guida e l'attuazione di tali misure sarà sostenuta dalla realizzazione di una piattaforma digitale dedicata alla formazione specifica dei docenti sulle metodologie innovative per l'orientamento.
ROSA MARIA DI GIORGI. Grazie, Presidente. Grazie, Ministro. Sono soddisfatta di questa risposta perché mi sembra che vada incontro a quelle che erano le esigenze alla base di questo nostro question time, perché in Italia la situazione è ancora molto pesante rispetto a quel fronte di cui parliamo. L'orientamento quindi è necessario, perché troppi ragazzi ancora abbandonano le nostre scuole. Abbiamo una percentuale del 13,1 per cento, sicuramente migliorata rispetto al passato, ma ancora fortemente deficitaria. Siamo i quarti peggiori d'Europa ancora rispetto a Malta, Spagna e Romania. Noi abbiamo un obiettivo, quello di arrivare al 9 per cento di abbandono scolastico nel 2030; c'è oltretutto uno scarto tra il Nord e il Sud, e quindi nei corsi che penserete e che metterete in campo c'è bisogno di dare molta attenzione al Sud.
Abbiamo la Sicilia con il 19 per cento dell'abbandono scolastico e abbiamo ancora il Sud tra il 16 e il 17; ovviamente, in Lombardia il quadro è migliore. C'è oltretutto anche una dispersione scolastica implicita, per cui ci sono ragazzi che non abbandonano, ma si diplomano e, nello stesso tempo, però non hanno le competenze adatte; per cui, per quanto riguarda il loro futuro, tutto questo sicuramente non è positivo. Vogliamo che questo orientamento parta il prima possibile perché è la scuola il luogo dove si capisce che cosa vogliamo fare della nostra vita, e quindi ai nostri ragazzi va offerta questa opportunità. Benissimo che nel PNRR ci sia il tema dell'orientamento pensato in modo così serio; rispetto alle osservazioni che lei faceva, credo che si possa fare davvero un ottimo lavoro. Quindi la ringrazio e mi ritengo soddisfatta di questa risposta.