Dichiarazione di Rosa Maria Di Giorgi, deputata Pd
Un momento intenso stasera in Aula alla Camera. Stiamo discutendo la proposta di legge sullo Ius scholae. Dopo aver tentato di approvare questa legge nella scorsa legislatura, oggi discutiamo la nuova legge. Se un ragazzo o una ragazza hanno frequentato un ciclo completo di studi in Italia possono diventare cittadini italiani se uno o ambedue i genitori fanno domanda. Abbiamo sentito in Aula e in Commissione parole ormai inascoltabili in un paese civile e odiose da parte della nostra destra sovranista e populista. Un attentato alla identità nazionale, questo è stato detto. Ero a disagio in Aula mentre ascoltavo le solite motivazioni ottuse e senza prospettiva. Ripensavo ai tanti giovani figli di immigrati che frequentano le nostre scuole, Italiani a tutti gli effetti, per storia vissuta e permanenza nel nostro paese. Giovani che sono discriminati senza motivo e che non hanno i diritti dei nostri figli. Giocano, studiano, passano il loro tempo con loro, si sentono Italiani. Le nostre scuole sono accoglienti e fanno un grande lavoro di inclusione e di accoglienza. Il Paese è pronto a fare questo passo. Si valorizza il percorso scolastico e si dà un senso al grande lavoro di presidi e insegnanti, di famiglie e ragazzi. Perché non prendere atto di una situazione ormai consolidata? Perché non fare ciò che è necessario per rendere l'Italia un po' più civile? Io credo che questa sia una grande occasione. Non dobbiamo perderla.