Discussione generale
Data: 
Martedì, 13 Dicembre, 2022
Nome: 
Vinicio Peluffo

Grazie Presidente, colleghi deputati, rappresentanti del Governo, intervengo soltanto su uno dei temi del Consiglio europeo oggetto delle comunicazioni del Presidente del Consiglio Meloni, ossia quello dell'energia e dell'economia, concentrando le mie considerazioni sugli aspetti che riguardano l'energia.

Nella proposta di conclusioni del Consiglio europeo viene sottolineata l'importanza di un passo avanti degli investimenti in innovazione, in infrastrutture di interconnessione, in energie rinnovabili e progetti di efficientamento energetico, per consentire all'Unione europea di uscire dalla dipendenza dall'importazione di fonti energetiche russe e di accelerare la transizione ecologica e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti.

Questioni non solo connesse ma inscindibili tra di loro, da affrontare insieme a maggior ragione a fronte della drammatica situazione prodotta dalla guerra di aggressione della Russia che sta avendo un impatto rilevante sui cittadini e sull'economia italiana e dell'Unione europea., in particolare a causa del drastico aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari.

È il frutto avvelenato di una strategia precisa del regime di Putin, come ha ricordato la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen nel suo discorso del 14 settembre 2022 sullo stato dell'Unione, la Russia sta continuando a manipolare attivamente il nostro mercato dell'energia.

Gli effetti sono sotto i nostri occhi: i prezzi a pronti del gas registrati presso il Title Transfer Facility (TTF) olandese, che erano rimasti al di sotto dei 25 euro megawattora negli ultimi quattro anni, sono fortemente aumentati dall'agosto 2021, in particolare dall'inizio della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, raggiungendo gli oltre 200 euro megawattora a metà agosto 2022, un valore che è rimasto stabile.

Credo sia utile ricordare che l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha dichiarato che, sebbene i "mercati dei derivati su merci, aperti e ben funzionanti svolgano un ruolo essenziale per la determinazione dei prezzi", a causa del recente periodo di estrema tensione, "potrebbero essere utili misure volte a contenere l'eccessiva volatilità per migliorare il funzionamento complessivo" di tali mercati; l'ESMA ha inoltre sottolineato che il quadro della seconda direttiva sugli strumenti finanziari di mercato (MIFID 2) prevede già "una serie di meccanismi di volatilità (in particolare sospensioni delle negoziazioni e contenimenti dei prezzi)", pur rilevando che "nelle circostanze estreme che i mercati dei derivati su merci (e in particolare i mercati dell'energia) hanno vissuto negli ultimi mesi, il numero di volte in cui sono state attivate sospensioni delle negoziazioni nelle pertinenti sedi di negoziazione dell'Unione europea sembra essere molto basso".

A conferma che tempi eccezionali richiedano misure di emergenza eccezionali, in merito alle quali l'Unione europea deve agire insieme e in modo unito come non mai; tutte le misure adottate a livello dell'Unione europea per combattere la crisi dei prezzi dell'energia devono essere pienamente compatibili con gli obiettivi climatici dell'Unione a lungo termine, compreso il Green Deal europeo, e promuovere l'autonomia strategica aperta dell'Unione europea; ed è necessario che la Commissione, a tale riguardo, analizzi gli impatti cumulativi delle misure di emergenza nazionali e dell'Unione europea, garantendo che siano coerenti con l'obiettivo dell'Unione di conseguire la neutralità climatica entro il 2050; le misure proposte dovrebbero riconoscere la diversità delle circostanze nazionali e prevedere pertanto la flessibilità necessaria per la loro attuazione.

A tale proposito voglio ricordare la risoluzione del Parlamento Europeo dello scorso 5 ottobre che ricorda che l'energia più economica è quella che non consumiamo e che l'efficienza energetica e le misure di risparmio energetico non solo aiuteranno l'Unione europea nel breve termine, ma la aiuteranno anche a rispettare gli impegni climatici per il 2030 contenuti nel pacchetto "Pronti per il 55 %" e nell'iniziativa RePower EU, come la riduzione delle importazioni e del consumo di gas.

Il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo renderà i nostri sistemi energetici più efficienti, maggiormente basati sulle energie rinnovabili, più forti di fronte alle crisi e più resilienti agli shock esterni, garantirà un'energia stabile e a prezzi accessibili e contribuirà all'autonomia strategica aperta.

Gli Stati membri e la Commissione europea sono chiamati ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, che è il modo migliore per porre fine alla dipendenza dal gas naturale e rispettare gli impegni dell'Unione in materia di clima.

Il riscaldamento residenziale deve essere decarbonizzato mediante l'elettrificazione intelligente e soluzioni di teleriscaldamento basate su fonti rinnovabili a prezzi accessibili; il parlamento europeo ha chiesto alla Commissione e agli Stati membri ad aumentare il sostegno a favore della ristrutturazione degli edifici e a fornire finanziamenti adeguati per gli investimenti in misure di efficienza energetica, in particolare per gli edifici con le prestazioni energetiche più basse e i quartieri più vulnerabili.

E il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a recepire pienamente la direttiva (UE) 2018/2001, in particolare al fine di eliminare gli ostacoli alla creazione di comunità energetiche; e ad adottare ulteriori misure per l'autoconsumo di energia rinnovabile, creando le condizioni adeguate per lo sviluppo di almeno una comunità di energia rinnovabile in ogni comune, in modo che i cittadini possano produrre, consumare, immagazzinare e rivendere la propria energia rinnovabile.

È evidente, oggi più di ieri, che la creazione di un mercato unico dell'energia pienamente integrato che offra una rete energetica europea realmente resiliente, compresa la costruzione di nuovi interconnettori, e migliori piattaforme di scambio, allevierebbe la pressione sui prezzi per le imprese e i consumatori nel breve termine e porterebbe all'indipendenza e alla resilienza energetiche nel lungo termine.

La riforma del mercato interno dell'energia dell'Unione europea deve essere perseguita in modo più coerente, per evitare dipendenze eccessivamente elevate e che le infrastrutture chiave devono rimanere nelle mani dell'Unione europea, promuovendo in tal modo un'autonomia strategica aperta; ritiene che debbano essere vagliate tutte le opzioni per mantenere l'energia a prezzi accessibili e per conseguire la neutralità climatica.

Gli investimenti nelle energie rinnovabili, nell'efficienza energetica e nelle infrastrutture necessarie, compresi progetti transfrontalieri mirati e ben definiti con investimenti attraverso NextGeneration EU e REPower EU, aiutano l'Unione europea a conseguire la sovranità energetica, l'autonomia strategica aperta e la sicurezza energetica; è necessario accelerare tali progetti infrastrutturali chiave basati sull'energia rinnovabile e l'idrogeno pulito facilitando la procedura di autorizzazione, prestando la dovuta attenzione alla partecipazione pubblica e alle procedure di valutazione dell'impatto ambientale.

L'Europa sta subendo manipolazioni del mercato del gas, che a loro volta hanno ripercussioni sui prezzi dell'elettricità; bisogna porre fine alla speculazione e alla manipolazione nel mercato del gas adottando misure in relazione al funzionamento del TTF e dei soggetti autorizzati a operare sul mercato; misure come l'applicazione di un meccanismo di blocco delle negoziazioni nel TTF in caso di fluttuazioni eccessive dei prezzi e limiti di prezzo, come suggerito dall'ESMA, al fine di disaccoppiare l'indicizzazione dei contratti dall'hub TTF; e come la proposta della Commissione di esaminare un parametro di riferimento dell'Unione europea alternativo al TTF per il gas da gasdotto e il gas naturale liquefatto; e come il monitoraggio del mercato europeo del gas per eventuali casi di posizione dominante sul mercato o di mancanza di trasparenza.

In ragione di queste considerazioni, Presidente, voglio in conclusione richiamare la risoluzione del gruppo PD che impegna su questi temi il governo a favorire l'adozione, sulla base del Piano REPower EU della Commissione europea che ha integrato il Green Deal europeo, di interventi strutturali a livello europeo per il contenimento della domanda, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, la riduzione della dipendenza energetica dalla Russia, e la diffusione delle energie rinnovabili, e a impegnarsi a livello nazionale, nell'ambito delle risorse del PNRR, per aumentare gli investimenti per la transizione ecologica e nelle energie rinnovabili.

Chiediamo al Governo di incentivare la rapida adozione di misure per l'acquisto congiunto di gas e la sicurezza dell'approvvigionamento, per il contenimento del prezzo del gas, e per disallineare e ridefinire il meccanismo di formazione del prezzo dell'energia elettrica, aumentando anche la trasparenza dei mercati dell'energia in generale.

Da ultimo una nota conclusiva di carattere politico generale perché il tema dell'energia dimostra plasticamente l'importanza del processo di integrazione europeo.

Nel dibattito pubblico italiano si sente spesso dire “cosa fa l'Europa?” puntando il dito accusatore a Bruxelles.

Ebbene “l'Europa” fa esattamente quello che le abbiamo chiesto di fare come Stati membri.

L'Unione europea. si basa infatti sul principio delle competenze di attribuzione, e l'energia nei trattati è materia concorrente, sono stati fatti passi avanti nel corso degli anni ma non ancora sufficienti.

L'energia è una di quelle materie su cui serve un di più di Europa, sentirlo dire oggi da Lei, Presidente del Consiglio, dalle forze politiche autodefinite “sovraniste” e che finora hanno sostenuto il contrario fa indubbiamente piacere.

Avete cambiato idea, bene. Adesso servono comportamenti coerenti.

Si difendono gli interessi nazionali italiani “nel” processo di integrazione europeo non “dal” processo di integrazione.

Un'Europa più forte, più unita, più integrata significa tutelare al meglio gli interessi nazionali italiani.