A.C. 643-bis-A
Grazie, signor Presidente. Governo, colleghe e colleghi, una manovra finanziaria, per certi versi, è la radiografia che chi governa fa al Paese e da una lettura attenta, partendo dalle misure introdotte, ci si dovrebbe accorgere dello stato di salute economica e sociale delle nostre comunità, degli interventi fatti per risolvere problemi e criticità, ma anche rilevare la strategia che accompagna il Paese, oltre la crisi che stiamo attraversando. Sinceramente, però, è davvero difficile, con tutta l'immaginazione che si possa avere a disposizione, sovrapporre lo stato reale del Paese a quello che si riscontra in questa manovra finanziaria. Emergono, invece, due Italie diverse, con punti di contatto davvero esigui e questa mancata sovrapposizione, purtroppo, non aiuterà il Paese ad uscire positivamente da una situazione di sofferenza che le diverse crisi in atto - quella pandemica, quella climatica e quella energetica - hanno ulteriormente aggravato. Sono 5,6 milioni le persone che si trovano dentro la terribile condizione di povertà assoluta, il 10 per cento dei cittadini che vivono nel nostro Paese, di questi, 1,4 milioni sono minori, in sostanza, il nostro futuro. L'incidenza della povertà ha ripercussioni forti sullo stato d'istruzione, sulla condizione professionale di ciascun individuo, sullo stato di salute di ciascuna persona, sulla capacità di immaginare un futuro per se stessi e i propri figli. Si chiamano disuguaglianze e precarietà: due parole che non pronunciate mai, perché vi fanno venire l'orticaria! Ed allora, da una manovra finanziaria, soprattutto da chi ha avuto un forte consenso elettorale, ti aspetteresti ben altro che qualche bandierina propagandistica, peraltro indirizzata, guarda caso, verso una parte limitata della società, quella dei grandi interessi e dei privilegi, delle persone che dispongono già di risorse e redditi e che, invece, non fa nulla per chi non andrebbe lasciato solo nell'affrontare le avversità, che, nel frattempo, sono intervenute, e chi è precario continuerà a rimanere tale. Lo sanno bene i pensionati, che si sono visti sottrarre una perequazione dovuta e, solo grazie al PD, si vedranno riconosciuta la quattordicesima; lo sanno bene i lavoratori e le imprese, che aspettavano un concreto taglio del cuneo fiscale per aumentare le risorse a disposizione per i salari e gli investimenti, che solo grazie all'emendamento del PD è stato possibile allargare oppure è stato possibile rafforzare le misure di sostegno per il recupero delle aziende in crisi e la salvaguardia dell'occupazione; lo sanno gli operatori sanitari, che si sono visti negare le risorse necessarie per aumentare gli organici e gli investimenti nella sanità pubblica e che, solo grazie al Partito Democratico, hanno visto la proroga alla stabilizzazione per chi è stato assunto durante il COVID; lo sapranno i cittadini, che, in mancanza di risorse, vedranno allungare le liste di attesa e chiudere i reparti ospedalieri pubblici; lo sapranno gli operatori della scuola e gli studenti, ai quali avete tolto le risorse dal Fondo per la valorizzazione e il miglioramento dell'offerta didattica e formativa, mentre, invece, il PD ha garantito le risorse per gli studenti universitari meno abbienti per le spese di locazioni; lo sapranno le partite IVA, che, illuse dall'innalzamento della flat tax, grazie a noi, vedranno cancellata la responsabilità in solido per l'invio all'Agenzia delle entrate della comunicazione di inizio attività; e lo sapranno i sindaci e gli amministratori locali, a cui, all'assemblea di Bergamo dell'ANCI, avete detto “sì, sì, non vi preoccupate, siamo al vostro fianco” e, poi, gli avete concesso solo poche briciole, insufficienti per i maggiori costi dei servizi pubblici per il caro bollette e, solo grazie al PD, invece, potranno avere qualche margine di manovra in più sui loro bilanci a risorse invariate.
La vostra attenzione, invece, l'avete spostata e riservata alle grandi rendite e agli evasori, abbassando le tasse a chi guadagna 85 mila euro l'anno, ma tagliando 1.200 euro annui dagli assegni di 4 milioni di pensionati per facilitare l'evasione fiscale con le nuove norme sull'aumento dell'utilizzo del contante e aumentando le accise sulle benzine, e così continuando. È, in sostanza, la manovra finanziaria per chi può permettersi le crisi, non certo per i deboli e gli ultimi. Mentre voi speculate sulla povertà degli italiani e togliete il reddito di cittadinanza a centinaia di migliaia di persone, solo grazie a noi è stato introdotto il reddito alimentare contro lo spreco e la povertà, che consentirà ai comuni delle città metropolitane e al terzo settore di supportare le persone che hanno più bisogno. È la manovra delle marce indietro, grazie all'opposizione seria e ferma che abbiamo fatto come Partito Democratico, sui POS, sullo scudo penale per i reati fiscali, su alcune delle decine di condoni tra i tanti che avete proposto, sulla 18App.
In questo quadro difficile, appaiono insufficienti anche le misure previste per il comparto agricolo. La manovra in questo ambito somiglia più ad una sommatoria di interventi spot che a un disegno organico in grado di collocare l'agricoltura tra le priorità di intervento. Gli effetti dell'oscillazione dei prezzi dovuta alla crisi energetica hanno impattato duramente sulle imprese agricole, che avrebbero avuto bisogno di maggiori risorse e strumenti per poter sopravvivere ad un'onda d'urto così grande. In particolare, ci sarebbe stato bisogno di una risposta diversa sul credito di imposta per sostenere l'acquisto dei prodotti agricoli, per l'investimento sui mezzi e le tecnologie, così come servirebbero misure per ridurre l'impatto sulle imprese agricole dovuto ai rincari sui prezzi prodotti dalla crisi energetica. E sarebbe servito, ad esempio, esentare dal prelievo sugli extraprofitti tutte quelle imprese agricole che hanno investito negli anni nella produzione di energia rinnovabile, in particolare fotovoltaica, proprio per ridurre il rischio legato alla fornitura di energia. Inspiegabile e dannoso è stato, poi, il definanziamento dei mutui ai consorzi di bonifica per l'opera meritoria che hanno svolto.
Vedete, per l'agricoltura italiana “solo chiacchiere e distintivo”, d'altronde quello è stato il filo conduttore di tutta la manovra, quel distintivo che avete voluto esibire sul petto con un'imboscata arrogante fatta alle 6 del mattino al termine della Commissione bilancio, quando avete forzato la mano per approvare un emendamento su un tema che noi per primi avevamo posto al Ministro: la presenza abnorme dei cinghiali ungulati in gran parte d'Italia. Con il vostro blitz avete dato vita alla destra di Asterix e Obelix, che, di fronte all'invasione dei cinghiali, usano la pozione magica della caccia ovunque e contro qualsiasi animale per risolvere il problema.
Con il vostro emendamento, siete andati molto oltre le necessità, modificando la legge n. 157, intervenendo su tutta la fauna selvatica, anche sulle specie protette in ogni luogo, aree urbane comprese con solo un parere non vincolante dell'ISPRA. Concludo, Presidente : non va bene; bastava discutere nelle sedi opportune, cioè nel Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale che abbiamo proposto. Colleghi e colleghe, tenetevi le vostre chiacchiere ed il vostro distintivo assieme alla vostra tracotanza. Il PD è stato e continuerà ad essere la più importante e dolorosa spina nel vostro fianco e sarà alla vostra opposizione. Lo farà nell'interesse del Paese con proposte serie e alternative perché vive i problemi veri delle persone e delle imprese e con loro continuerà a costruire le alleanze necessarie a mandarvi a casa il prima possibile