"Finalmente questa Regione in scadenza si occupa della Fondovalle Sangro e lo appuriamo dal sottosegretario del presidente Marsilio, Umberto D’Annuntiis, il quale ci fa sapere che ad aprile si farà la perizia di variante e dopo due mesi ripartiranno i lavori. Primo: avremmo voluto che sulla Fondovalle Sangro ci fosse stato lo stesso impegno profuso per avere il Napoli Calcio a Castel di Sangro, riunioni su riunioni per arrivare ad un risultato importante ed artificiale. Secondo: noi sappiamo cosa è una perizia di variante suppletiva. È un atto amministrativo che determina un rinnovamento contrattuale. In questo caso ci vogliono almeno 20 milioni di euro, che vanno reperiti, e soprattutto bisogna realizzare un importante monitoraggio per la sacca di gas emersa in corrispondenza della produzione di cantiere in galleria. Non è esattamente un invito a pranzo per la delegazione del Napoli a Castel di Sangro”. Lo dichiara in una nota il deputato Abruzzese del Pd ed ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.
"Invito - conclude D’Alfonso - il sottosegretario D’Annuntiis, il presidente Marsilio e tutta la giunta regionale in scadenza, ad occuparsi di questo dossier, perché non è una passerella da fare per arrivare a Castel di Sangro, né una serata di gala della Fi.R.A. Stiamo parlando della più grande opera pubblica della Regione, anche questa ereditata dalla passata legislatura. Colgo l’occasione per ringraziare l’Anas e l’impresa che stanno realizzando i lavori con il massimo della competenza e della diligenza. Il problema è azzerare la presenza sugli spalti della Regione, che ha messo le gambe a cavalcioni e si limita a fare da passacarte giramondo. Si può fare molto di più per aiutare i cantieri a produrre e a non fermarsi. Il modello cui ci rifacciamo è quello del Napoli Calcio a Castel di Sangro. Ricordo a D’annuntiis che la mia giunta ha reperito 190 milioni di euro e che la Regione non è proprio un paracarri sulla Luna rispetto alle grandi infrastrutture, poiché l’art. 117 assegna alle regioni la competenza delle grandi infrastrutture".