“Scrivere ‘green economy’ potrebbe comportare una multa da 5mila a 100mila euro. E’ quanto prevede una proposta di legge di Fdi, a prima firma Rampelli, che intenderebbe difendere l’uso della lingua italiana vietando i ‘forestierismi’. Un’iniziativa che rasenta il ridicolo, ma che purtroppo ci fa precipitare nella triste realtà in cui questa destra sta spingendo passo dopo passo il Paese. Anzi, la ‘Nazione’ come ama chiamare l’Italia la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, richiamando il termine in voga nel Ventennio. Divieto di usare sigle o denominazioni straniere per ruoli in azienda; lingua italiana obbligatoria per la fruizione di beni e servizi; imposizione di trasmettere qualsiasi comunicazione pubblica in italiano. Insomma un prontuario di obblighi che non escludono scuole e università, dove i corsi in lingua straniera sarebbero tollerati solo se giustificati dalla presenza di studenti stranieri. Insomma, se purtroppo non fosse tutto terribilmente vero, potremmo credere di avere solo sognato tutto. Questa è la destra con cui abbiamo a che fare, quella del decreto Rave, del carcere per i bambini delle mamme detenute, che distingue i figli in quelli di serie a e b, che a Cutro si gira dall’altra parte. E che pensa che è sufficiente inventarsi nuove sanzioni per risolvere ogni questione. Li aspettiamo in Parlamento, dove faremo un’opposizione senza sconti”.
Così la capogruppo del Partito Democratico in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi.