Ci dispiace che non sia qui presente, ma invitiamo a riferire questa nostra forte presa di distanza da quello che è successo in quest'Aula prima. Nel merito, si discuterà nel prossimo Consiglio europeo anzitutto del conflitto in Ucraina. Nei giorni scorsi l'ammutinamento dei mercenari del Gruppo Wagner ha fatto emergere delle crepe significative nel sistema militare, ma anche politico russo. Questo ci spinge a non arretrare, ma a rafforzare gli impegni assunti finora per l'Ucraina. E proprio alla popolazione ucraina lasciateci rivolgere oggi in quest'Aula, ancora una volta, un pensiero di vicinanza e solidarietà. Siamo con voi, siamo con voi e la popolazione rimasta in patria e i tanti rifugiati, quasi 6 milioni, accolti in Europa, oltre 180.000 in Italia, soprattutto donne e bambini.
La nostra condanna nei confronti dell'aggressione, di questa aggressione illegittima e ingiustificata a un Paese sovrano, è stata netta e chiara fin dall'inizio, senza ambiguità o incertezza. Siamo stati da subito dalla parte dell'Ucraina e continuiamo ad esserlo perché crediamo nella forza del diritto e non nel diritto della forza, delle armi o dei carri armati. Del resto gli attacchi ai civili in fila per il pane, ad ospedali, ai centri commerciali, le fosse comuni, le deportazioni di bambini innocenti, gli attacchi a dighe e infrastrutture civili o il blocco del grano non sono operazioni militari, ma sono vere e proprie azioni criminali, crimini di guerra che vanno qualificati e affrontati come tali da parte dell'intera comunità internazionale. La posta in gioco in questi mesi e ancora oggi sono ovviamente i valori di libertà, democrazia e i diritti fondamentali non solo in Ucraina, ma nell'intera Europa. Il conflitto è ancora in corso, purtroppo, e per questo, come Partito Democratico, chiediamo di continuare a garantire pieno supporto all'Ucraina con tutte le forme di assistenza necessarie. Al riguardo, siccome abbiamo ascoltato dichiarazioni sballate nelle scorse ore, noi non riteniamo per nulla inaccettabile o inadatta la proposta della Commissione di mettere altri 50 miliardi di euro nella ricostruzione dell'Ucraina. Riteniamo inaccettabile e inadatta la posizione contraria espressa da Orban, dalla quale voi non avete preso le distanze! E vi invitiamo a farlo con chiarezza in sede di Consiglio europeo! Senza il nostro aiuto, l'Ucraina oggi non esisterebbe più come Stato sovrano, è stato detto; va tenuto sempre a mente che il sostegno che stiamo fornendo e che dobbiamo continuare a fornire è indispensabile per ottenere un cessate il fuoco immediato, che è il presupposto necessario per avviare una soluzione diplomatica per la pace, per una pace giusta, per raggiungere la quale auspichiamo che l'Europa giochi un ruolo da protagonista. In questo contesto, permettetemi di salutare con favore, anche a nome del nostro gruppo, l'iniziativa diplomatica del Vaticano affidata in queste ore al cardinal Zuppi, la salutiamo anche noi con favore. Certo, in questo contesto è un fatto, però, che l'Italia sia scivolata del tutto ai margini della scena politica europea e atlantica, in un clima di evidente isolamento. Avevamo in mente le immagini di Draghi, leader in Europa e riferimento dell'Alleanza atlantica, ma era un'altra epoca. L'Italia non è stata più invitata, qualche mese fa, ai summit informali con Zelensky, non è stata coinvolta, come pure è stato ricordato in quest'Aula, in prima battuta neppure dal Presidente Biden, il quale, dopo l'insurrezione della Wagner, ha preferito nell'immediato avviare un dialogo con altri Stati, scalzando di fatto nelle retrovie il nostro Paese. Siamo più deboli e non siamo contenti di questo, ma è un fatto che siamo più deboli e isolati e abbiamo meno peso a livello internazionale per responsabilità vostra. In Consiglio si discuterà, poi, di immigrazione. In quest'ambito l'Unione, certo, non ha fornito risposte all'altezza delle criticità e bisogna mettere in campo un salto di qualità nell'approccio politico. Invitiamo, però, a non perdere mai di vista l'umanità. Per questo permettetemi, a nome del nostro gruppo, di rivolgere il nostro cordoglio e, ancora una volta, la massima vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime della tragedia di Cutro e dell'ultimo naufragio al largo delle coste di Pylos. Ci vuole un'assunzione di responsabilità politica comune europea, certo, dobbiamo però essere chiari sul punto che, se in questi anni l'Europa è stata assente o non pienamente efficace, la colpa è soprattutto dei Governi dei vostri amici di Visegrád che si sono sempre opposti a soluzioni ispirate a solidarietà e condivisione delle responsabilità. E voi gli siete andati dietro. Siamo contenti che da qualche settimana o da qualche mese vi siate resi conto, al Governo, di quanto invece le politiche nazionali, da sole, purtroppo siano inadeguate a gestire un fenomeno epocale e strutturale. Siete voi che per anni avete, però, alimentato propaganda e disinformazione, dicendo che bisognava fare da soli, alzare muri, barriere, chiudere i porti, fare blocchi navali; e cosa è rimasto di questa propaganda, oggi? Nulla, addirittura, per contrappasso, da inizio anno gli sbarchi sono aumentati nel nostro Paese del 143 per cento rispetto al 2022 e non avete nulla da dire al riguardo. La verità è che quando si è al Governo la realtà chiede il conto. La verità è che per affrontare questo tema bisogna lavorare con serietà a livello nazionale e con credibilità a Bruxelles, insieme ai partner europei, sì, come è stato ricordato, scegliendo gli alleati giusti. Gli alleati non servono per orientare le proposte della Commissione, sgombriamo il campo da questa strumentalizzazione che abbiamo ascoltato; gli alleati servono per trovare risposte e soluzioni in Consiglio, dove siedono i rappresentanti degli Stati membri, lo ricordiamo alla Presidente del Consiglio che ha detto una cosa completamente fuori tema, da questo punto di vista.
Voi non avete fatto nulla di quello che sarebbe stato necessario. Le misure interne adottate finora sono state inefficaci, ma anche disumane e illegittime. Non si affronta il tema del fenomeno migratorio con la soppressione della protezione speciale, rendendo invisibili e privi di tutela migliaia di migranti nei nostri territori. Non si affronta il tema con sbarchi selettivi e sequestri collettivi a bordo, come avete fatto a Catania qualche mese fa e, soprattutto, non si affronta il tema, dichiarando guerra alle ONG che salvano vite umane nel Mediterraneo. I responsabili da contrastare sono gli scafisti e i trafficanti di uomini, ma dovete farlo davvero, non solo parlarne. A livello europeo assistiamo, invece, a una drammatica inconcludenza da parte vostra. Diciamoci la verità, al di là dei proclami, l'intesa raggiunta nelle scorse settimane è solo fumo negli occhi e non presenta nessuna soluzione davvero efficace e strutturale. Sarebbe necessario anzitutto rafforzare le politiche di vicinato per lo sviluppo ai Paesi di origine e transito, certo, ma non c'è nulla sul punto nelle intese che sono state raggiunte nelle scorse settimane ed, anzi, a livello interno, come è stato ricordato, avete tagliato i fondi per la cooperazione allo sviluppo. Di quale Piano Mattei parlate se tagliate queste risorse decisive per le politiche di vicinato? E non c'è nulla sulla gestione degli ingressi. È giunto il tempo, sotto questo profilo, da questo punto di vista, di soluzioni serie; va detto con chiarezza, bisogna creare canali umanitari per l'ingresso legale di migranti in Europa. Non possiamo più affidare la vita di queste persone nelle mani di trafficanti senza scrupoli, ma vanno realizzati questi canali umanitari. E bisogna definire poi un'operazione comune di search and rescue per impedire che si ripetano naufragi nel Mediterraneo.
È tempo di istituire un'operazione Mare Nostrum europea! Lo chiediamo con forza e lo ribadiamo ancora oggi! Sostenetelo anche voi in sede di Consiglio!
Accanto a queste criticità, poi, c'è ancora di meno sulle questioni chiave per l'Italia, nulla sulla modifica del Regolamento di Dublino e dell'approccio legato allo Stato di primo approdo. Avete detto che per voi non è un problema, per noi, sì, per noi va cambiato, quel Regolamento. Non c'è nulla di serio sugli accordi di rimpatrio verso Paesi terzi sicuri e vi abbiamo lanciato un campanello d'allarme serio sulla Tunisia; dopo la figuraccia che avete fatto ieri, fermatevi e ponete attenzione semplicemente al tema dei diritti umani1 Non abbiamo detto nulla di particolarmente sconvolgente, ma vi invitiamo a prestare attenzione al tema dei diritti umani.
Allo stesso modo, non c'è alcun meccanismo strutturale per il ricollocamento negli altri Stati membri, anzi, si aumenta la pressione sull'Italia, chiedendo di valutare più rapidamente le richieste di asilo e, soprattutto, si stabilisce una compensazione da 20.000 euro per ogni migrante non ricollocato. Vorremmo essere chiari sul punto: questo scambio che avete accettato è per noi una soluzione vergognosa e inaccettabile, qualunque sia la destinazione di queste risorse! Per noi non è tollerabile questo scambio. Vi chiediamo, quindi, di cambiare direzione rispetto alle intese assunte finora, insufficienti, sui temi migratori.
Infine, il Consiglio discuterà di governance economica, a partire dal Patto di stabilità e crescita. Vi chiediamo di fare presto, perché, entro il 2023, altrimenti, si riattiverebbe il vecchio Patto di stabilità con conseguenze importanti sul nostro bilancio. Ma bisogna fare di più, rispetto alle proposte in atto, bisogna scomputare dalla spesa netta i fondi per riforme e investimenti, avviare una capacità fiscale reale dell'Eurozona, sostenere il piano Green Deal e istituire un fondo di sovranità europea. Durante la pandemia, abbiamo ottenuto, a trattati invariati, risultati straordinari: sospensione del Patto di stabilità, programma SURE, sostegno BEI e Next Generation UE, e lo rivendichiamo con orgoglio, perché noi siamo stati in grado di superare l'austerità! Voi ne parlate e noi l'abbiamo fatto davvero, a trattati invariati durante la pandemia! E sapete perché l'abbiamo fatto? Perché abbiamo recuperato quello spirito dei padri fondatori che un grande democratico definiva “pionieristico”. Quel grande democratico era David Sassoli, che ricordiamo con un pensiero commosso e il cui impegno è stato decisivo per le misure straordinarie adottate durante la pandemia!
Allora, riuscirete voi a fare lo stesso in questo momento? A non disperdere il patrimonio e i risultati acquisiti? Noi abbiamo dubbi. Mi avvio a concludere. Penso a una vicenda, in particolare, surreale; la vicenda del MES ci sta coprendo di ridicolo e vorremmo essere chiari: la vostra melina strumentale non aiuta a difendere meglio i nostri interessi nella trattativa sulla governance economica, ci sta facendo perdere solo credibilità e affidabilità, penalizzando i nostri interessi. Questa è la verità! Avviate subito la ratifica di questo strumento, perché non vi sono ragioni oggettive per non farlo…
Allo stesso modo, parlate, oggi, di inflazione. Avete trovato un altro capro espiatorio. Al di là degli attacchi alla BCE non avete detto nulla su cosa state facendo per combattere questa che è una tassa occulta e per far recuperare alle nostre famiglie potere d'acquisto. Dovreste dare risposte su questi temi. Ci vuole, insomma - e chiudo davvero - serietà, serietà in Italia e serietà in Europa. Non tornate indietro, non portate indietro le lancette della storia. L'Europa è una grande opportunità e non è la causa, ma è la soluzione ai problemi delle nostre comunità. Lavorate, allora, per creare strumenti comuni all'altezza delle sfide. Rafforzare l'Europa vuol dire rafforzare il nostro Paese e difendere il nostro futuro.