"Il 9 Agosto 2020 in Bielorussia si sono svolte elezioni presidenziali gravemente manipolate con diffusi brogli che hanno confermato Alexander Lukashenko, al potere dal 1994; subito è scattata una mobilitazione popolare per protestare contro la truffa elettorale e rivendicare la vittoria di Sviatlana Tsikhanouskaya, candidata unica dell’opposizione democratica. A quel punto Lukaschenko ha reagito scatenando una feroce repressione contro i manifestanti, i rappresentanti della società civile, i difensori dei diritti umani, i giornalisti e tutti coloro che esprimevano critiche nei confronti del regime. Per questo chiediamo al Governo di agire in tutte le sedi europee ed internazionali per isolare sempre di più il regime di Lukaschenko ed ottenere la liberazione di tutti i prigionieri politici; a dare pieno sostegno ai movimenti dell’opposizione democratica e ai numerosi dissidenti bielorussi che sono stati costretti a lasciare il loro Paese; ad esprimere la più ferma condanna verso la decisione di Vladimir Putin di trasferire testate nucleari nel territorio delle Bielorussia". Lo dichiarano i deputati Pd della commissione Esteri di Montecitorio, Boldrini, Provenzano, Quartapelle, Amendola, Porta, che hanno presentato una risoluzione in commissione.
"Lukaschenko - proseguono i deputati dem - sostiene attivamente la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina mettendo a disposizione delle forze armate russe il territorio bielorusso per operazioni logistiche, attacchi militari e perfino per ospitare armi nucleari. E' molto grave in questo contesto la decisione di Vladimir Putin di trasferire in Bielorussia testate nucleari ed è la prima volta dalla fine della guerra fredda che testate nucleari vengono collocate in un Paese neutrale che ne era sprovvisto. La Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo ha approvato il 18 luglio una Risoluzione nella quale si chiede alla Corte Penale Internazionale di emettere un mandato di arresto per Alexander Lukaschenko".