A.C. 887-A e abbinate
Presidente, care colleghe e cari colleghi, siamo qui oggi a discutere e votare la più strana delle leggi. Una legge che ha la pretesa di far valere la sua forza fuori dai nostri confini, nel globo terracqueo, come direbbe qualcuno, dove si pensa che sia più facile fare i duri e la faccia cattiva, salvo poi accorgersi che diventa impossibile applicare le regole e che, se tocchi in maniera così scomposta certi temi, capita pure che in un vertice internazionale ti facciano la lezione sui diritti civili e su come si vive in una moderna democrazia occidentale.
Ma tant'è voi volete rendere universale un reato per una pratica che nel nostro Paese non è ammessa e che non è legale, che è già reato. La vostra è pura propaganda. Si tratta di una pratica che, tuttavia e comunque la si consideri, è regolata in alcuni Paesi europei e in molte democrazie avanzate e questo ci impedisce di renderla, con questo provvedimento, un reato universale alla stregua di crimini di guerra, genocidi o di altri delitti riconosciuti dal diritto internazionale. Ma per voi, per quelli a cui rimane un certo gusto megalomane autarchico, ha prevalso la pretesa di poter insegnare al mondo come si sta, l'idea di avere la verità in tasca e anche il mandato elettorale per imporre convinzioni e pregiudizi alla totalità degli individui e agli elementi di una società complessa, spesso conflittuale, certo non gestibile attraverso l'invenzione di nuovi reati. Come si viene al mondo, per dire, non è un rave party. Avete promosso una legge che per avere appigli dev'essere il più possibile vaga e imprecisa, una legge manifesto dove la feroce determinazione che ostentate nasconde soprattutto la sua inapplicabilità. Lo hanno spiegato in molti prima di me, anche nell'iter che avete imposto per portarla in Aula. La vanità di legiferare per l'universo intero si scontrerà contro il muro della realtà, con un mondo globalizzato che non si lascia intimidire da 5 righe inserite in una legge che esiste da quasi 20 anni e che già è stata modificata per interventi, cancellazioni e precisazioni volute dalla Corte costituzionale.
Di fronte a tanta evidenza, perché avete deciso di intervenire su un tema così delicato, un tema che attraversa le coscienze, forzando tempi e modi, e offende la civiltà giuridica? Ve lo diciamo noi il perché. Perché dietro questa legge impresentabile si nasconde, in primo luogo, il desiderio di imporre una visione ideologica al Paese, di imporre un modello di società che ci porta indietro nel tempo. Voi, con questa legge, volete rimettere in discussione il potere della genitorialità, i rapporti familiari e poi, soprattutto, i diritti dei figli nati da coppie omogenitoriali. Voi, ancora una volta, dopo esservi riempiti la bocca di belle parole e i profili social magari di belle foto di quei bambini, usate questa legge e i richiami della Corte costituzionale per sottrarre diritti ai minori figli di coppie arcobaleno, per arrivare all'aberrazione di bambini che, non più iscrivibili all'anagrafe comunale, verrebbero privati dell'affetto e delle cure dei genitori. Qualsiasi sia il modo in cui lo siano diventati, quelli sono i loro genitori: anche due mamme, anche due papà. Così va il mondo! Non si può sanare, non si può neanche condonare, cosa che a voi piacerebbe molto, perché i figli arcobaleno non sono irregolarità, sono una realtà. Fatevene una ragione. I figli non sono solo quelli di Giorgia, madre, donna, cristiana. La maternità non è il luogo dove confinerete le donne e la famiglia non è il supplemento al welfare che voi non sapete proteggere.
Eppure un lavoro da fare ci sarebbe dopo le sentenze della Corte, ovvero dare certezza legale ai bambini, a prescindere dalla nascita e dall'orientamento sessuale dei loro genitori, perché la tutela dei bambini non può essere sacrificata in nome del “no” alla maternità surrogata. Poi c'è da mettere mano alla legge per le adozioni, procedimento troppo lungo e faticoso per tante famiglie. Sono le ragioni per cui la Corte costituzionale ha chiesto in più occasioni l'intervento del legislatore. Su tutto questo noi saremo pronti a collaborare, raccogliendo l'appello di tante famiglie, di tante associazioni e di tanti sindaci di ogni colore politico che hanno cercato di supplire alle carenze della legge. A tutte queste proposte voi avete detto “no”.
Voi fate un uso strumentale del tema delicatissimo della maternità surrogata, nascondendo, dietro l'appello umanitario della protezione delle donne e delle madri, l'intento chiarissimo di colpire le famiglie formate da due individui dello stesso sesso. La vostra legge è un'arma contro tutte le famiglie omogenitoriali, contro tutti i modelli che si discostano da quello che voi considerate normale. Così avremo una scala di valori che distingue le famiglie e, quindi, i bambini, punendo con uno stigma sociale quelli che nascono e crescono in quelle che voi e solo voi e la vostra ottusità considerano famiglie di serie B. Il reato è universale ma nel mirino ci sono loro e, così facendo, incidete sulla vita e sulla formazione delle persone con l'avallo di leggi assurde, che costituiscono un pericolo non solo per chi ne è direttamente colpito ma per tutti, mentre i tempi, invece, sarebbero maturi per fare passi in avanti e non indietro. Penso, dunque, al matrimonio egualitario, a una legge per le adozioni, al riconoscimento pieno dei figli delle coppie omogenitoriali.
Ma quella di oggi per voi è solo un'operazione di propaganda, fatta per distogliere l'attenzione da altro, dalla mancanza di risposte sul terreno economico e sociale a quelle persone a cui avete tolto il reddito di cittadinanza sostituendolo con un caffè al giorno con la social card, quelle a cui non riconoscete il diritto a una casa, quelle a cui non date gli asili perché non siete in grado di spendere i fondi europei, quelle a cui fate pagare l'inflazione e il caro energia e a cui volete negare un salario minimo per vivere dignitosamente, quelle che non sapete proteggere da una crisi climatica che è sotto gli occhi di tutti e che vi ostinate a negare.
Allora occupatevi di questi problemi, preoccupatevi dei guai giudiziari dei vostri Ministri e Sottosegretari e lasciate stare i diritti civili, i diritti di tutti. Sì, perché si tratta anche di noi, di tutti e di tutte, dell'idea di famiglia e di vita su cui noi vogliamo investire con libertà e responsabilità. Per questo motivo non possiamo accettare questa legge, una legge che vuole istituire un reato penale universale e colpire, attraverso di esso, proprio i diritti dei bambini e delle bambine. Per questo motivo voteremo convintamente contro questa legge.