Grazie, Presidente, la ringrazio soprattutto per le parole inequivocabili che ha proferito nella sua commemorazione. Come sanno gli altri colleghi e colleghe da tanti anni – 43, per l'esattezza - nella mia città, Bologna, i cittadini camminano insieme il giorno 2 agosto di ogni anno per ricordare l'attentato più grave che la nostra Repubblica ha subito in tempo di pace, la strage fascista, che uccise 85 persone e ne ferì più di 200.
Anche in questo anniversario di oggi, come sapete, il corteo bolognese ci ha richiamato al nostro compito nazionale, che le vittime non vengano dimenticate e che si raggiunga completa verità e giustizia. Prima di tutto, è stato, ancora una volta, un esempio di impegno civico il corteo del 2 agosto, che richiede attenzione e rispetto a tutti noi, ai rappresentanti di tutte le istituzioni della nostra Repubblica. Rispetto nell'essere al fianco di chi ha subito lutti e lottato, in tutti questi anni, per affermarla - la verità giudiziaria e la verità storica -, a cominciare dunque dal rispetto di tutti noi per l'Associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto e dal sentito apprezzamento per il loro operato. In tutti questi anni la comunità bolognese ha saputo onorare la medaglia d'oro al valor civile che il Presidente Sandro Pertini assegnò al comune di Bologna nel 1981 per la reazione che ci fu, di solidarietà e di attività piena di tutta una comunità cittadina dopo quella strage. I processi della magistratura hanno fatto, e stanno facendo, ulteriore luce sugli attentatori neofascisti e sui depistaggi. La verità giudiziaria e la verità storica si sono affermate e stanno sempre più convergendo, prima di tutto nella consapevolezza degli italiani e da questa verità non si può, non si potrebbe prescindere nelle valutazioni generali di quel periodo tragico del nostro Paese su come affrontare la ricerca della completa verità nell'immediato futuro.
Commemorare le vittime del 2 agosto richiede che le istituzioni siano unite, che non cedano alle recriminazioni o alla tentazione di interpretazioni alternative, comunque smentite dal lavoro della magistratura, come l'inesistente pista palestinese. Abbiamo bisogno di una memoria condivisa sull'evento tragico del 2 agosto, che non sia più oggetto di dispute e polemiche o di ennesime Commissioni d'inchiesta con il tentativo di riscrivere la storia, i fatti storici, sostituendosi in modo pericoloso alla magistratura.
Non dimenticare, lo sappiamo, è una resurrezione continua della verità. È una luce che può accompagnarci anche nei momenti più difficili e anche in questo senso la completa desecretazione degli atti è un fatto importante da ottenere.
Dunque, in questa Camera dei rappresentanti del popolo italiano, è doveroso saper commemorare le vittime del 2 agosto, sottolineare le conquiste sulla strada della verità e della giustizia e, soprattutto, sarebbe doveroso trasmettere una condivisione completa della verità storica e giudiziaria, senza distinzioni, senza ambiguità, senza omissioni, come purtroppo è avvenuto anche oggi con le parole della nostra Presidente del Consiglio. Concludo, Presidente, riconfermando la solidarietà e la vicinanza, mia personale e del gruppo del Partito Democratico, ai parenti delle vittime della strage fascista del 2 agosto.