"L'Italia non produce armi nucleari, ma le ospita sul suo territorio ad Aviano e Ghedi. Parliamo di armi di ultima generazione ognuna delle quali è in grado di uccidere un milione di persone. Oggi nove Paesi nel mondo hanno l'arma nucleare, ma una guerra con questi ordigni sarebbe ingestibile e comporterebbe la fine dell'umanità. Il Trattato per la non proliferazione delle armi nucleari è a un binario morto, ma il cancelliere tedesco Scholz ha chiesto che si riapra il dibattito sul disarmo nucleare. Non solo per Usa e Russia, ma anche per tutti gli altri stati, inclusa la Cina". Lo dichiara, in un'intervista rilasciata a Fanpage in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione totale delle armi nucleari, Laura BOLDRINI, deputata del Partito democratico e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Auspico che questo dibattito, urgentissimo e non più rinviabile - continua -, si svolga anche nell'ambito del Trattato per l'abolizione delle armi nucleari, adottato dalle Nazioni unite e nato grazie all'impegno della società civile, della campagna Ican, rappresentata in Italia dalla Rete Pace e Disarmo. Ho presentato una risoluzione, votata all'unanimità da maggioranza e opposizione, perché l'Italia mandi un osservatore alla seconda Conferenza del trattato che si terrà a New York a novembre. E abbiamo anche votato per mettere al centro dell'agenda della presidenza italiana del G7, il prossimo anno, il tema del disarmo nucleare: mi auguro che Meloni dia seguito a questa richiesta. Alla Camera abbiamo anche formato un intergruppo su questo tema, ma tutti devono fare di più per sensibilizzare e rendere le persone consapevoli dei rischi. In questo, il film 'Oppenheimer' ci può essere molto utile". "Siamo seduti su una polveriera e non c'è una seconda chance. Come ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, prima che sia la bomba nucleare a distruggere l'umanità, è l'umanità che deve abolire la bomba nucleare", conclude BOLDRINI.