Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Giovedì, 13 Novembre, 2014
Nome: 
Chiara Braga

A.C. 2093-A

 Signor Presidente, onorevoli colleghi, il voto del Partito Democratico sul disegno di legge oggi all'esame di quest'Aula è un voto favorevole convinto, senza nessun imbarazzo, senza nessuna vergogna, al contrario. Sono particolarmente orgogliosa di poterlo dichiarare in quest'Aula, ben consapevole del lavoro che, in questi mesi, dal momento della sua presentazione da parte dell'allora Ministro dell'ambiente Orlando, ha tenacemente svolto il gruppo del Partito Democratico, a partire dai relatori Bratti e Borghi, che voglio qui ringraziare, perché questo provvedimento arrivasse in porto, arricchito di misure importanti e dal forte carattere innovativo. Voglio ricordare che stiamo parlando del collegato alla legge di stabilità per il 2014 che contiene disposizioni in materia ambientale per promuovere la green economy e il contenimento dell'uso eccessivo delle risorse naturali. Si tratta della prima volta che l'espressione green economy entra nel titolo di una legge dello Stato, ma quel che più importante – lo sappiamo bene noi che ci abbiamo lavorato intensamente, in un rapporto costante e di confronto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e di opposizione – non è quello che sta scritto nel titolo, ma quello che è il contenuto degli articoli di questo provvedimento. 
C’è un filo rosso che unisce le varie parti del disegno di legge ed è l'approccio con cui l'ambiente diventa finalmente, a pieno titolo, fattore fondamentale di un'idea di sviluppo nuova e coraggiosa per il Paese, non più vincolo e freno alla crescita economica, ma benzina essenziale per intraprendere la strada di una ripresa che faccia della sostenibilità ambientale l'orizzonte da perseguire. Vale per il nostro Paese e vale per l'Europa che solo qualche settimana fa ha confermato gli impegni al 2030 in materia di clima e energia e che ha scelto di rafforzare il proprio impegno sul terreno dello sviluppo sostenibile, ma è una sfida sempre di più globale che da ieri può contare anche su un accordo storico tra gli Stati Uniti e la Cina in materia di riduzione delle emissioni. 
Questo provvedimento mette insieme misure che agiscono su vari fronti e che concorrono a definire i contorni di un'agendagreen per il futuro del nostro Paese che non parte da zero, ma fa tesoro di quanto già oggi esiste nel campo della green economy. Sono di questi giorni i dati dell'indagine Unioncamere, Fondazione Symbola che ci parlano di una Italia verde che già esiste, 340 mila imprese, il 22 per cento del totale, che contro la crisi puntano sulla green economy e che sono protagoniste dell’export e dell'innovazione, che assumeranno quest'anno 234 mila persone e che metteranno in campo tre milioni di green jobs, ossia di occupati che applicano competenze verdi nei vari settori dell'attività manifatturiera, industriale e del terziario. Sono dati che ci raccontano di un sistema Paese che ha già dimostrato di credere nelle potenzialità che stanno nell'idea di uno sviluppo che punta su innovazione, ricerca, qualità e sostenibilità e che chiedono con forza alla politica e alle istituzioni di accompagnare, con strumenti e risorse, un processo che è già in corso nel Paese. 
Allora, con questo provvedimento noi raccogliamo a pieno questa sfida con l'ambizione di costruire una cornice che sia organica, articolata, attraverso misure che vanno a toccare vari aspetti ben sintetizzati nella discussione che abbiamo fatto in questi giorni in quest'Aula. Si rilancia la strategia di un'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia; si prevede una strategia nazionale della green community per lo sviluppo dei territori rurali e montani e vengono destinati 35 milioni di euro, per l'anno a venire, alla realizzazione di un programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro. Si introducono misure che puntano a rafforzare le politiche pubbliche orientate alla sostenibilità, attraverso i cosiddetti appalti verdi; viene introdotto un criterio di priorità per le imprese in possesso delle registrazioni europee EMAS e Ecolabel nelle graduatorie per l'assegnazione di contributi e finanziamenti in materia ambientale, con particolare rilevanza alla programmazione dei fondi comunitari; si introducono tra i criteri di valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa il possesso di un marchio Ecolabel, la considerazione dell'intero ciclo di vita dell'opera, del bene o del servizio, la compensazione delle emissioni di gas serra, la valutazione dei costi di smaltimento. Viene prevista, negli appalti per le forniture di beni e servizi, la valutazione di criteri ambientali minimi. 
Una parte fondamentale di questo disegno di legge, poi, affronta in chiave innovativa il tema dei rifiuti, al di là delle molte polemiche che hanno accompagnato anche l'approvazione di recenti provvedimenti del Governo, assumendo come guida i principi europei orientati all'impiego efficiente delle risorse, anticipando, in larga misura, i contenuti della comunicazione europea «Verso un'economia circolare». Si persegue la massimizzazione degli obiettivi di recupero della materia e incentivi per incrementare la raccolta differenziata. È bene sottolineare con forza questo punto: il testo che noi oggi approviamo elimina ogni ipotesi di riduzione o di differimento degli obiettivi di raccolta differenziata e, al contrario, lavora proprio in un rafforzamento delle misure per il recupero e il riciclo delle materie prime che consenta, ad esempio, ai comuni di utilizzare e attuare presso i propri centri di raccolta spazi finalizzati allo scambio di prodotti tra privati cittadini di beni usati e funzionanti da reimmettere direttamente nell'utilizzo, proprio con la finalità di ridurre a monte la produzione della quantità di rifiuti e introducendo meccanismi premiali per le comunità che raggiungano obiettivi virtuosi nella raccolta differenziata e nella riduzione della produzione di rifiuti, attraverso l'esclusione dell'addizionale dell'ecotassa. 
Ci sono poi misure volte, ad esempio, a favorire il compostaggio domestico, a sperimentare il sistema dei vuoti a rendere per i pubblici esercizi, a inserire e dare impulso al perfezionamento della tariffa puntuale sulla gestione dei rifiuti, cioè commisurata al servizio reso. 
Il collegato ambientale poi contiene norme molto innovative per il nostro ordinamento in materia di capitale naturale e contabilità ambientale: viene previsto l'utilizzo open data dei dati ambientali, raccolti ed elaborati dalle agenzie e dagli enti pubblici, viene introdotta la valutazione di impatto sanitario per i progetti riguardanti raffinerie di petrolio e impianti di combustione con potenza termica superiore a 300 megawatt. 
E, infine, in questo provvedimento ci sono misure che concorrono ancora una volta in maniera decisiva a dare sostanza e impegno alla messa in sicurezza del nostro territorio, attraversato in questi giorni, dal nord al sud, da fenomeni di alluvione e di calamità naturali: si agisce nel quadro della difesa del suolo con la riorganizzazione e la piena operatività dell'autorità di distretto. 
Ci sono misure volte alla riduzione del rischio idrogeologico, al contrasto dell'abusivismo edilizio, stanziando per la prima volta un fondo dedicato per l'abbattimento e l'eliminazione di immobili abusivi realizzati in aree esposte a rischio idrogeologico. Si istituisce un fondo di garanzia per le infrastrutture idriche, e viene prevista una componente della tariffa che consente ai cittadini e agli utenti domestici in condizioni disagiate di avere un accesso garantito al soddisfacimento dei bisogni fondamentali e all'acqua. 
Credo che da questa rapida illustrazione emerga chiaro qual è il senso di questo provvedimento: molte di queste misure, una volta che il disegno di legge sarà approvato al Senato, avranno un'immediata applicazione; altre avranno bisogno di un rapido intervento attuativo da parte del Governo.  Ma questi obiettivi non si raggiungono soltanto con la volontà del Governo e del Parlamento. In questo provvedimento c’è una sfida per tutto il Paese, per la pubblica amministrazione, per le imprese, per le comunità e i cittadini, per dare sostanza e forza alle misure che oggi approviamo. Con questo provvedimento noi crediamo che anche in Italia possa aprirsi una pagina nuova per le politiche ambientali, non piegata alla rincorsa dell'emergenza, ma capace di dare un orizzonte più ambizioso e più ampio, e di questa stagione è protagonista a pieno titolo il Partito Democratico, che oggi ha assunto la responsabilità di portare il Paese fuori dalla crisi e di cambiarlo in profondità. Lo ricordava ieri il sottosegretario Delrio, riferendosi alla destinazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale dei prossimi fondi comunitari, che saranno sempre di più finalizzati ad una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile. Lo dicono i 9 miliardi che nei prossimi anni saranno destinati al dissesto idrogeologico, la riconferma dell'ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici, e anche la legge sul consumo di suolo che ha ripreso il suo iter in Commissione e che ci auguriamo possa trovare rapida approvazione. 
Signor Presidente, solo la scorsa settimana, nella discussione sullo «sblocca Italia», in quest'Aula il Governo è stato accusato di aver celebrato il funerale dell'ambiente, dello sviluppo economico e della democrazia, e il Partito Democratico di avere rinnegato la propria coscienza ambientalista e di non essere degno di parlare di ambiente. Ecco, vorrei dire a chi dentro e fuori quest'Aula ha spesso sprecato fiato che noi non ci limitiamo alle parole: con questo provvedimento dimostriamo che a parlare sono le scelte concrete, le risorse e le politiche che oggi nel collegato mettiamo in campo, per costruire passo dopo passo uno sviluppo che davvero riconosca all'ambiente il suo valore più autentico. 
Concludo, Presidente, ma voglio ricordare che viviamo nel Paese più bello del mondo, che ha nel suo patrimonio ambientale naturale il proprio tesoro più prezioso; ma siamo anche il Paese fragile che frana sotto le frane di questi giorni, che vive il dramma di uno sviluppo economico che per troppo tempo nel passato ha sacrificato alle ragioni del profitto la qualità dell'ambiente e la salute dei cittadini; che nella corruzione e nell'illegalità ambientale brucia 16 miliardi di investimento, a danno soprattutto dell'economia sana del nostro Paese. Non possiamo far finta che non sia così, e illuderci – concludo – che basti conservare un esistente imperfetto, come quello che viviamo ogni giorno, per potersi appropriare di una purezza che non ci interessa. A noi interessa costruire alleanze positive con tutti quelli che nel Paese, e sono tanti, nel mondo della cultura, delle professioni e delle imprese, delle istituzioni, nelle comunità dei cittadini, vogliono guardare con coraggio al futuro, e ciascuno assumersi per la propria parte la responsabilità di concorrere al cambiamento anche nel campo delle politiche ambientali. Per questo il Partito Democratico voterà a favore di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).