Discussione generale
Data: 
Martedì, 12 Dicembre, 2023
Nome: 
Silvia Roggiani

A.C. 1601

Grazie, Presidente. Innanzitutto, prima di entrare nel merito di questo decreto nonché degli interventi che mi hanno preceduto, mi corre francamente l'obbligo di fare una premessa, perché saremo di fronte all'ennesima fiducia. Ormai anche il nostro sembra un ritornello stanco, ma vogliamo continuare a ripeterlo perché speriamo e ci auguriamo che qualcuno finalmente possa ascoltare la voce di chi oggi qui, in questo Parlamento, come abbiamo fatto altre volte, vuole semplicemente preservare la democrazia così come noi la conosciamo, come così come l'abbiamo conosciuta e così come vorremmo lasciarla anche a chi viene dopo di noi.

Purtroppo, saremo di fronte - lo dicevo - all'ennesima fiducia, tra l'altro posta da un Governo che aveva invocato più e più volte il ruolo del Parlamento, ruolo che con le fiducie e con i decreti era stato frustrato in passato. Oggi, invece, siamo di fronte al Governo che ha battuto tutti i record; ma non solo, perché siamo di fronte a un Governo che ha sostanzialmente creato un monocameralismo di fatto. Oggi siamo qui - lo diceva prima il collega Grimaldi -, ci siamo alzati tutti presto - giustamente è il nostro lavoro - e siamo venuti a una riunione della Commissione bilancio che sostanzialmente avremmo anche potuto non fare. Abbiamo presentato gli emendamenti, sapendo, però, che tanto, in questa sorta di monocameralismo di fatto, nessun emendamento avrebbe potuto passare.

Questa non è un'eccezione, purtroppo è diventata la regola, la regola di un modus operandi che crediamo non faccia bene alla nostra democrazia, non faccia bene al ruolo di queste Aule parlamentari e non faccia bene alla nostra democrazia. Abbiamo letto di indiscrezioni del Presidente Fontana che si sarebbe lamentato con il Presidente Mattarella. Ha poi smentito questa indiscrezione. Io, invece, mi auguro che il Presidente Fontana sia andato davvero dal Presidente Mattarella a rivendicare il ruolo di quest'Aula, a rivendicare il ruolo di noi parlamentari che siamo qui per rappresentare le italiane e gli italiani e per fare davvero il nostro lavoro.

L'onorevole Pella lo ha definito un decreto corposo, quello in esame. Diciamo che io lo definirei come l'ennesimo decreto omnibus e lo ha detto anche il mio collega Grimaldi prima. Purtroppo, siamo di fronte all'ennesimo decreto che si occupa di tutto e di qualunque cosa senza un filo conduttore, senza un titolo che davvero corrisponda a quello che poi andiamo a votare; nel nostro caso, a non votare. Penso che ci vogliate abituare a strappi, alla vostra propaganda, a un non rispetto vero delle istituzioni e lo vediamo anche da quello che sta accadendo con la legge di bilancio. Era pure stata fatta una conferenza stampa da parte di questo Governo. Ha fatto una conferenza stampa per annunciare che quest'anno, entro il 15 dicembre, la manovra sarebbe stata licenziata. Ora, io dico: siamo al 12 dicembre. Siamo al 12 dicembre e oggi hanno fatto bene le opposizioni in Senato ad abbandonare l'aula della Commissione, perché il 12 dicembre, dopo una conferenza stampa che annunciava che questa manovra sarebbe stata chiusa e approvata il 15 dicembre, non abbiamo nemmeno tutti gli emendamenti del Governo e manca ancora l'emendamento sulle infrastrutture. Ma, allora, di che cosa stiamo parlando? Solo ed esclusivamente di propaganda.

Peraltro, voglio dire all'onorevole Barabotti - che adesso non è più qui; non lo vedevo, eccolo lì - che, mentre parlava di manovra, ci ha raccontato di un film, come se di questo film la Lega non avesse fatto parte. Voglio fare solo due precisazioni in merito al fatto che sottolineate di non avere risorse, perché i Governi precedenti, facendo due misure come il 110 per cento e il reddito di cittadinanza, hanno assorbito risorse che oggi voi non potete usare.

Il reddito di cittadinanza è stato fatto - come lei prima ha ricordato - dal Governo giallo-rosso e, prima del Governo giallo-rosso, c'è stato il Governo giallo-verde. O c'eravate, ma non sapevate di esserci, oppure vorrei vedere che cosa avete fatto nel Consiglio dei ministri. Che cosa hanno fatto i vostri Ministri, che cosa avete votato in quest'Aula? Evidentemente, avete votato anche voi il reddito di cittadinanza. E, non solo; andiamo avanti con il superbonus 110. Dove eravate con il Governo Draghi? Facevate parte di questo Governo, ne facevate parte, eravate anche voi al Consiglio dei ministri e i vostri Ministri hanno votato le proroghe, quindi, ora, francamente, mentire così spudoratamente agli italiani e alle italiane mi sembra quanto mai “inelegante”, mettiamola così. Mi rivolgo, sempre per suo tramite, Presidente, all'onorevole Barabotti che, prima, in questa discussione che avrebbe dovuto essere nel merito di questo decreto, ci ha, in qualche modo, fatto un comizio in difesa del suo Ministro Salvini. Volevo ricordare all'onorevole Barabotti, per il suo tramite, che il diritto di sciopero è un diritto garantito dalla Costituzione, checché ne dica e checché ne faccia il Ministro Salvini.

Ma torniamo alla manovra, perché, in realtà, questo decreto “Anticipi” sostanzialmente anticipa una manovra senza visione, una manovra dove questo Governo ha deciso di silenziare totalmente la maggioranza e dove intende silenziare anche le opposizioni: ha persino ridotto il fondo per le opposizioni. Oggi, appunto, convertiamo l'ennesimo decreto, un decreto che doveva essere a saldi invariati, invece parliamo di 800 milioni, un decreto che anticipa una manovra che, dal nostro punto di vista, sarà totalmente fallimentare, senza respiro, una manovra che considera la sanità e la scuola un costo e non un investimento per la nostra società.

Io penso che se volevate mettere in campo delle misure urgenti in materia economica e fiscale, come riporta il titolo di questo decreto, avreste dovuto iniziare da una cosa semplice, dal PNRR, dall'attuare davvero quel PNRR su cui avete continuato ad accumulare ritardi, dal PNRR che avete definanziato, da quel PNRR definanziato, di cui peraltro vi abbiamo chiesto anche qui in quest'Aula, senza ottenere alcuna risposta, l'elenco dei progetti de-finanziati: quali, perché e con che motivazioni. Non ci è stata data nessuna risposta, come sempre, perché evidentemente quest'Aula conta, oggi, così poco, che nemmeno qui si vuole condividere che cosa accade per il futuro del nostro Paese.

Tra l'altro, rispetto al PNRR e al fatto che la crescita venga da lì, non è una cosa che vi diciamo solo noi, ve lo hanno detto Banca d'Italia e l'Ufficio parlamentare di bilancio in tutte le audizioni che abbiamo fatto e che hanno evidenziato questo: l'Italia ha smesso di crescere e la crescita italiana - lo diceva anche prima l'onorevole Carmina -, purtroppo, si è ridotta anche rispetto alla media europea, avremo lo 0,7 per cento il prossimo anno e l'unica leva che abbiamo oggi si chiama PNRR. Hai voglia a fare decreti se non si parte da lì.

Un'altra nota: io credo che la crescita e le misure per rilanciare l'economia non passino certamente né dai condoni né dalle pseudo rottamazioni. Ormai, abbiamo perso il conto; ieri in Commissione dicevo il sedicesimo, invece, no, siamo al diciassettesimo condono, quando per recuperare risorse, quelle che tagliate, dovremmo recuperarle dalla lotta all'evasione e dall'elusione. Ho ascoltato attentamente anche l'onorevole Pella, che ci ha fatto invece tutta una spiegazione rispetto a quanto questo decreto sostenga gli enti locali e gli enti territoriali, che avete messo nel titolo, effettivamente. Bene, alcune misure in favore dei comuni, ma, sinceramente, non funziona che tagliate da una parte per mettere infinitamente meno da un'altra. Nella manovra avete tagliato in modo lineare 200 milioni ai comuni e 50 milioni alle città metropolitane, senza, peraltro, dire dove, annunciando che farete un decreto che ripartirà questi tagli che si vanno a sommare ai tagli di 100 milioni per ideali risparmi fatti dalla digitalizzazione e, quindi, comunicherete ai comuni dove taglierete e quanto taglierete di questi 300 milioni, più 50 milioni alle città metropolitane entro fine gennaio e, adesso, oggi, ci dite che però avete messo 46 milioni a sostegno dei comuni che - cito -: sono stati lasciati soli sull'immigrazione. A parte che abbiamo fatto fior fiore di decreti sull'immigrazione, l'ultimo proprio sui minori non accompagnati, come ricordava prima l'onorevole Grimaldi, raccontando quanto davvero in modo abietto voi abbiate voluto equiparare i minori non accompagnati agli adulti, non rispettando minimamente alcuna convenzione internazionale, poi, questi 46 milioni non sono nulla rispetto ai 300 milioni che andate a tagliare, quindi, non vale questa cosa. Ripeto i numeri: 200 milioni, cui si sommano altri 100 milioni, di tagli, quindi, siamo a 300 milioni di tagli e ne mettete 46. I conti non tornano, come diciamo da tempo.

Peraltro - solo una parentesi -, sempre a proposito di forma della nostra democrazia: avete bocciato in quest'Aula un ordine del giorno in cui chiedevo la possibilità per i comuni di avere una proroga per l'approvazione del bilancio preventivo almeno a febbraio o a marzo, visto che la ripartizione di questi tagli la farete a gennaio. Avete bocciato questo ordine del giorno e leggiamo in questi ultimi giorni su Il Sole 24 Ore indiscrezioni che ci direbbero che forse verrà fatto un emendamento da parte della maggioranza per poter approvare questa proroga. Ma cosa vi costa, se siete d'accordo, approvare una proposta delle opposizioni e farla vostra, anzi, farla nostra, farla di tutta quest'Aula? È davvero incomprensibile.

Ancora, a proposito di risorse - lo hanno già detto i miei colleghi, prima -, tagliate la rata sugli extraprofitti per le aziende energetiche, 450 milioni di euro. Poi, dite alle opposizioni che fanno delle proposte senza avere risorse, ma guardate che ve ne abbiamo già indicate due di strade da cui prendere delle risorse, quindi, forse, semplicemente, siete voi che le risorse non le trovate, perché decidete di non trovarle tra i condoni e il taglio della quarta rata sugli extraprofitti.

In ogni caso, anche questa volta, pur sapendo che nessuno dei nostri emendamenti sarebbe stato accolto, abbiamo provato a fare delle proposte e abbiamo provato a farle, partendo da una considerazione drammatica, partendo dai dati dell'Istat, da quei dati che ci raccontano di un'Italia dove 5.200.000 persone ormai vivono in povertà, di un'Italia dove il 14 per cento delle persone rischia di sommarsi a queste 5.200.000 persone. Ho visto la relatrice, l'onorevole Lucaselli, che ha fatto un sospiro, mi dispiace per il suo sospiro, però, francamente, è vero, lo ripetiamo sempre, lo ripetiamo spesso, ma lo ripetiamo perché questi numeri sono davvero drammatici e quando andiamo a proporre, a fare delle proposte che vanno incontro alle persone che fanno più fatica, ecco, noi oltre a questi numeri vediamo le vite di queste persone e lo facciamo davvero per loro, per chi guarda a quest'Aula ancora con una speranza, per coloro che la guardano credendo che la politica possa migliorare la loro vita, il loro futuro e quello dei loro figli.

Siamo nel mese del Natale, un mese che per tante persone sarà un mese di serenità, un mese da passare in famiglia, un mese di spensieratezza e di vacanze, ma per tantissime persone non lo sarà e io penso che il compito della politica sia rivolgersi a chi ha meno voce, sia dare voce e dare risposte a chi ha meno voce e meno possibilità. Del resto, però, lo sappiamo, sono le stesse persone a cui avete voltato le spalle la scorsa settimana, non approvando il salario minimo, oltre 3,5 milioni di lavoratori poveri che sono condannati a continuare a guadagnare meno di 9 euro all'ora, a differenza dei lavoratori e delle lavoratrici di altri 22 Paesi europei e di tutti gli altri lavoratori e lavoratrici dei Paesi del G7 che, invece, beneficiano del salario minimo legale.

Nelle nostre proposte - ne voglio citare alcune - abbiamo proposto il rifinanziamento del fondo per il sostegno agli affitti e per la morosità incolpevole, 330 milioni che avevate cancellato totalmente nell'ultima legge di bilancio; abbiamo proposto almeno 100 milioni, niente. Abbiamo proposto l'aumento da 6 a 10 milioni del sostegno degli affitti per gli studenti fuori sede; prima, il collega, onorevole Barabotti, forse, parlava del fondo che invece avete messo per costruire nuove residenze universitarie, ma ci vorrà un po'. Oggi, occorre rispondere a quelle studentesse e a quegli studenti che protestano e chiedono la garanzia di un loro diritto, il diritto allo studio, anche perché, è vero, l'Italia purtroppo scivola in fondo alle classifiche per numero di laureati e, allora, certo, è bene costruire nuove residenze universitarie, ma serve, oggi, dare una risposta e sicuramente 6 milioni non sono sufficienti.

Abbiamo fatto tante proposte su un tema, che è quello del carovita, che come sappiamo colpisce sempre più persone, carovita che morde davvero tante famiglie. Ad esempio, sul tema della maggior tutela, per la proroga della maggior tutela per le utenze domestiche. Vi abbiamo chiesto il rifinanziamento del bonus sociale per la luce e il gas; vi abbiamo chiesto il rifinanziamento del bonus trasporti, il credito d'imposta per il caro mutui per le famiglie e, anche su questo, niente.

Vi abbiamo chiesto di mettere i soldi - e ve lo abbiamo chiesto dopo aver letto la manovra di bilancio - sul Fondo per la disabilità, sul Fondo per la non autosufficienza e sul Fondo per l'Alzheimer, perché queste famiglie e queste persone sono tra le famiglie e le persone che più di tutte si trovano in difficoltà e non possono aspettare il 2026, quando farete i decreti attuativi o quando metterete a regime il Fondo per la disabilità. Anche qui, niente. E sulla proroga delle misure per i lavoratori fragili, francamente, avete accettato un emendamento al Senato per la proroga di 3 mesi, ma cosa succederà a questi lavoratori tra 3 mesi? Saranno nelle stesse, identiche condizioni. Li state mettendo in una condizione di precarietà permanente, per cui di 3 mesi in 3 mesi; devono chiedere una proroga quando vivono una situazione di grande fragilità: si tratta di 10 milioni. Vi ricordo che avete rinunciato a 450 milioni dell'ultima rata degli extraprofitti: 450 milioni; 10 milioni per i lavoratori e le lavoratrici fragili. Ci sono altri temi, tanti altri temi, che abbiamo voluto inserire nelle nostre proposte, che sono rimaste inascoltate, dal potenziamento dell'assegno unico, al reinserimento del sostegno alle donne con “opzione donna”, al rifinanziamento del Fondo delle imprese femminili, al sostegno, con la proroga del superbonus, alle zone alluvionate dell'Emilia-Romagna e della Toscana, tutte cose che, purtroppo, risultano un triste elenco di proposte presentate, ma non accolte. Avrei voluto davvero che le parole pronunziate in precedenza dall'onorevole Mascaretti fossero state vere, quando dice che il Governo è attento alle esigenze di chi fa più fatica, ai bisogni di chi oggi è più fragile. Purtroppo, non è così e questo non entusiasmante elenco che ho fatto lo racconta bene.

Su questo decreto noi voteremo contro però io credo che abbiamo ancora una possibilità per quelle persone - lo ripeto - che guardano a quest'Aula con speranza, che guardano ancora alle istituzioni democratiche pensando che possano cambiare la loro vita. Abbiamo davanti una manovra di cui non conosciamo ancora i tempi, che oggi sembra un po' arenata, ma che possiamo cambiare. Io chiedo davvero di non ridurci, di nuovo, all'ennesimo decreto omnibus, di non ridurci, di nuovo, all'ennesimo patchwork di misure, ma di provare a dare risposte a chi oggi ha meno voce.