I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
le operazioni belliche da parte dell'esercito israeliano, in risposta ai terribili fatti del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas hanno tragicamente complicato la – già difficile – situazione nella Striscia di Gaza: il bollettino parla già di oltre 25.000 morti;
il numero degli sfollati ammonta a 1,9 milioni di persone, ovvero l'85 per cento della popolazione;
1,2 milioni di rifugiati è ospitato in 156 strutture Unrwa, queste strutture sono state oggetto di bombardamenti da parte delle forze militari israeliane causando la morte di 222 rifugiati e il ferimento di quasi 1.000;
il 2 dicembre 2023 il Ministero della salute a Gaza ha dichiarato che il tasso di occupazione dei letti negli ospedali supera il 171 per cento, mentre nelle terapie intensive il tasso supera il 221 per cento;
Unrwa dichiara che ci sono circa 50.000 donne incinte nella Striscia di Gaza con oltre 180 parti giornalieri;
l'Agenzia onusiana sottolinea la necessità di affrontare l'emergenza alimentare che colpisce 2,3 milioni di persone;
le agenzie onusiane hanno lamentato l'inesistenza delle condizioni adatte per fornire una risposta umanitaria adeguata alla crisi in atto, in primo luogo viene richiesto un cessate il fuoco duraturo e la possibilità di utilizzare altri valichi oltre a quello di Rafah;
da fine dicembre, è consentito l'ingresso di aiuti umanitari anche tramite il valico di Kerem Shalom, nel Sud di Israele; rimane tuttavia proibito l'accesso al personale umanitario, a molti beni essenziali e sono estremamente limitate le evacuazioni dei feriti e malati gravi;
in riferimento alla criticità sopra descritte, in particolar modo per quanto riguarda la situazione sanitaria, la crisi alimentare e la vulnerabilità di donne e bambini, vi è un appello di emergenza lanciato dalla società della Mezzaluna Rossa Palestinese: emerge una richiesta di 26.900.000 dollari suddivisa in 30 ambulanze per un totale di 3,6 milioni di dollari, medicinali, forniture mediche ed equipaggiamenti medici per 20 milioni di dollari, materiali MHPSS – KIT PSS per bambini e kit di pronto soccorso psicologico per volontari per 3,3 milioni di dollari;
l'appello «OCHA Flash Appeal» prevedeva un ammontare di 1,2 miliardi di dollari per garantire l'assistenza umanitaria fino al 31 dicembre 2023, e a metà dicembre l'appello era finanziato per 377.1 milioni di dollari, pari al 31 per cento dei fondi richiesti;
l'Italia ha allocato 9,5 milioni di euro, dei quali 5 già previsti per programmi di emergenza e i restanti riallocati dalla programmazione ordinaria 2023;
nel mese di dicembre 2023, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha deliberato contributi in favore di Fao (3 milioni di euro), Oms (1,5), Cicr (1,5), Ficr (2), Pam (1,5). Tali stanziamenti non prevedono quindi alcun supporto a Unrwa, la principale agenzia della Nazioni Unite responsabile dell'accoglienza e del supporto agli sfollati. Peraltro, 7 milioni di euro stanziati in favore di Unrwa sulla programmazione 2022 secondo quanto consta agli interpellanti risultano a tutt'oggi congelati;
vi è da segnalare che il quadro generale dell'economia palestinese – già di per sé in grave crisi – risulta essere compromesso a causa di questo pesante conflitto;
gli stipendi pubblici non possono essere garantiti, se non in quota del 50 per cento. Altro sintomo della pesante crisi in atto è testimoniato dal fatto che gli assegni non coperti sono aumentati del 300 per cento, cosa che sta mettendo in difficoltà il settore bancario;
a causa della situazione attuale, il Governo (Autorità) palestinese ha decretato l'anno 2024 come anno dedicato all'emergenza, rimandando di un anno il programma nazionale quinquennale di sviluppo;
gli interventi che la Autorità palestinese sta richiedendo ai donatori riguardano: 1) azioni di prima emergenza su Gaza; 2) sostegno ai settori per i quali la Autorità palestinese è direttamente responsabile nei confronti dei propri cittadini, con specifico riferimento a sanità, educazione e assistenza socioeconomica;
si ravvisa la richiesta, da parte del consigliere del Primo Ministro palestinese per la cooperazione internazionale, di non convertire meramente quanto previsto per i programmi di sviluppo in azioni per superare l'emergenza a Gaza, ma di effettuare uno sforzo supplementare che non deve ricadere sulla situazione comunque difficile nel resto dei territori Occupati –:
quali siano – per quanto di competenza – le iniziative e i finanziamenti da parte del Governo italiano in termini di aiuti umanitari sia sul canale bilaterale che su quello multilaterale e quanti fondi aggiuntivi intenda stanziare il Governo nel corso del 2024 sia come ulteriore aiuto mirato al superamento della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, sia in risposta all'aggravamento della situazione nel resto dei territori occupati, quale ruolo intenda riservare all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), che ha una presenza in loco e garantisce operatività sia tramite interventi in diretta che tramite le numerose organizzazioni della società civile (Osc) presenti in Palestina.