I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
la realizzazione degli «Interventi di riqualificazione stazioni connessi con AV/AC – Nodo di intercambio di Pigneto» sono riconosciuti come strategici ai sensi del decreto-legge n. 32 del 2019 e individuati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 agosto 2021 tra le opere sottoposte a gestione commissariale, prevedendo un elevato grado di complessità delle procedure tecnico-amministrative ovvero un rilevante impatto sul tessuto socio-economico;
l'intervento è parte di un progetto più ampio («global project») denominato «Tombamento del vallo ferroviario con la realizzazione della nuova fermata Pigneto sulla linea FR1 (fase 1) e sulla linea Roma-Cassino (fase 2) come nodo di interscambio con la futura linea metropolitana C», la cui realizzazione è articolata in due macro-fasi da attivare in tempi diversi;
il progetto prevede inoltre la copertura del vallo ferroviario da trasformare in un parco aperto per i cittadini con quattro ponti di collegamento e aree verdi;
con ordinanza n. 10 del 5 maggio 2023, il commissario straordinario ha approvato il progetto esecutivo degli «Interventi di riqualificazione stazioni connessi con AV/AC – Nodo di interscambio di Pigneto. Fase 1 – Lotto Funzionale 1: realizzazione della fermata sulla FL1/FL3 con copertura trasversale del vallo in corrispondenza della fermata e sottopasso di collegamento con la metro C»;
il cantiere per realizzare questo progetto non è mai partito a causa di diversi fattori tra cui tubature e cavità spuntate a sorpresa fin dai primi scavi ed edifici pericolanti;
l'impegno profuso da Rfi negli ultimi cinque anni è stato indirizzato esclusivamente alla mappatura dei sottoservizi;
in vista del Giubileo del 2025, Rfi ha notificato il progetto originale in una versione ridotta per riuscire ad inaugurarla in tempo per l'Anno Santo e per fornire ai pellegrini un'alternativa di mobilità su ferro e prevedendo, entro il 2025, di realizzare esclusivamente il tunnel di scambio con le fermate FL1 e FL3, posticipando agli anni successivi la copertura del vallo, che rappresenta invece un elemento essenziale per la ricucitura urbanistica del quartiere Prenestino;
il terzo tentativo di affidare i lavori da parte Rfi è andato deserto dopo le gare di settembre e novembre 2023, nonostante l'importo fosse stato rialzato da euro 101.000.000,00 a euro 116.000.000,00 e prevedesse la possibilità di offerte a rialzo; appare chiaro quindi quale sia il ritardo con cui le gare sono state bandite;
l'opera rimane di importanza strategica per la mobilità della Capitale e dell'intero centro Italia ed i cittadini di quel quadrante da troppo tempo subiscono continui disagi a causa della viabilità modificata per un cantiere mai partito;
come il Ministro interrogato intenda operare nei confronti di Fs-Rfi per garantire la realizzazione di un'opera pubblica di così grande importanza strategica per la mobilità e la riqualificazione urbana della Capitale.
Seduta del 16 febbraio 2024
Illustrazione di Roberto Morassut, risposta del Sottosegretario per le Infrastrutture e i trasporti, Tullio Ferrante, replica di Andrea Casu
ROBERTO MORASSUT. Grazie, Presidente. L'oggetto di questa interpellanza riguarda gli interventi di riqualificazione delle stazioni connessi con l'alta velocità e l'alta capacità e, in particolare, il nodo di interscambio di Pigneto, quartiere alle porte del centro storico di Roma, molto importante dal punto di vista dell'equilibrio della mobilità romana e del piano strategico per ridisegnare la mobilità su ferro a Roma. Questo intervento, che fa parte di un pacchetto di opere di RFI finalizzate, in particolare, alla tempistica dell'Anno Santo, prevede vari aspetti. Uno di questi, molto importante, è la copertura del vallo ferroviario che dovrebbe essere trasformato in un parco aperto ai cittadini, con 4 ponti di collegamento e aree verdi. Chi conosce la zona sa che questo quartiere, il Pigneto, è storicamente diviso dall'attraversamento di questo vallo ferroviario che da sempre separa due parti del quartiere. Quindi, il tombamento, ossia la chiusura di questo vallo ferroviario significherebbe realizzare una grande piazza pubblica che ricongiungerebbe le due parti del quartiere. Soprattutto, la questione fondamentale è che in quel punto si realizzerebbe un nodo di interscambio tra il vallo e, quindi, tra il trasporto ferroviario, in particolare tra le linee FL1/FL3, e la stazione di Pigneto della metro C che, in quel punto, è attiva e arriva fino a San Giovanni. Poi sappiamo, perché poco distanti da qui, che i cantieri della linea C proseguono e proseguiranno. Adesso sono in corso i lavori per la realizzazione della stazione Venezia, una linea straordinariamente importante, la più lunga d'Europa. Quindi, si realizzerebbe un punto di interscambio fondamentale per connettere i viaggiatori che transitano sulla ferrovia dell'anello ferroviario, che è ormai praticamente interno alla città, con la linea C, che serve la periferia più estrema di Roma, consentendo quindi anche uno spostamento rilevante di viaggiatori dall'uso del mezzo privato all'uso del mezzo pubblico su ferro.
Quest'opera è un vecchio progetto sul quale si discute da anni a Roma. Alla fine, in vista del Giubileo del 2025, in base agli accordi tra il comune di Roma e RFI nel 2023 è stato approvato, da parte di RFI, il progetto esecutivo, con tutti questi interventi che ho descritto. Il cantiere, però, per realizzare questo importantissimo progetto, decisivo e strategico, non è mai partito a causa di diversi fattori che RFI ha evidenziato, di difficoltà che si sono determinate nei primi passi di questo di questo progetto, quali cavità sotterranee, tubature e così via. Teniamo conto che la lettura delle cavità sotterranee di Roma è ormai una letteratura molto diffusa, basta avvalersi dei manuali di ISPRA per capire com'è fatto il sottosuolo di Roma, ma tralasciamo questo aspetto. Dunque, il cantiere non è mai partito. C'è stato un primo appalto a settembre, fallito, e c'è stato un secondo appalto a novembre, fallito a sua volta. Di fronte a questi due fallimenti, le risorse finanziarie per l'appalto sono state elevate da 101 a 116 milioni ma il terzo tentativo di RFI è andato ancora in fallimento.
Viene il sospetto che questo non sia, alla fine, tra le priorità che RFI si è data circa gli interventi su Roma. Nel frattempo, però, il Giubileo è molto vicino e, quindi, la tendenza delle imprese ad affrontare quest'opera è quella di uno scoraggiamento e di un disinteressamento a questa iniziativa, a questa realizzazione. Quindi, noi corriamo il rischio che l'opera non si faccia e che, forse, non si faccia più. Nel frattempo, le opere propedeutiche di riassetto della viabilità del quartiere per preparare gli interventi sono state rivoluzionate, il quartiere è sconvolto, non si sa più dove passare, c'è una grande situazione di caos nel quartiere che non viene risolta e queste opere di viabilità preliminare, che poi sarebbero dovute essere risistemate, sono rimaste lì. Questa è la descrizione dello stato di fatto.
Però, nei pochi minuti che restano, e concludo, io voglio dire questo. Quest'opera è importante per i motivi che ho detto. Se noi vediamo Roma, se consideriamo la città di Roma a fronte della sua pianta e del sistema dei suoi insediamenti, Roma ha un cuore che pulsa prevalentemente verso sud-est, nella parte orientale, perché è lì che è arrivata la grande ondata migratoria degli anni del dopoguerra e quindi lì si sono creati grandi insediamenti. Oltre Tevere, la città è più rada e più calma, anche se non mancano i problemi, ma, insomma, il cuore pulsante è lì. Possiamo considerare la parte orientale del vallo, il sistema della mobilità e della viabilità che corre da nord-est a sud-est fino a sud, fino alla Tuscolana e fino addirittura all'Eur, come una sorta di aorta discendente, se abbiamo presente un po' la struttura del cuore. È da lì che si diffondono gli elementi della circolazione del sistema urbano, che poi si diradano nelle zone più importanti. Ci sono due poli direzionali fondamentali a Roma: quello del Salario-Nomentano e quello dell'Eur, i cui collegamenti oggi sono piuttosto complicati perché, se guardiamo alla viabilità su gomma, il grande problema è l'attraversamento del Parco dell'Appia, che crea tanti problemi. Nel tempo si è pensato a sottopassi, si è pensato a far passare le automobili sotto o sopra, perché non c'era un sistema su ferro adeguato. Oggi, invece, le condizioni esistono, ci sono l'interconnessione tra la linea B e l'anello ferroviario a Pietralata, che già esiste ma è poco utilizzato, quella tra la linea C e il vallo ferroviario del Pigneto e quella tra la linea A e il vallo ferroviario ancor più a sud, all'altezza della stazione Tuscolana.
Quindi, il carattere baricentrico di quest'opera è del tutto evidente, del tutto necessario per riqualificare e rendere più sostenibile il sistema urbano, per spostare i viaggiatori sul ferro, e anche, da ultimo, per eliminare quella terribile opera - che oggi chiamiamo terribile, ma all'epoca fu necessaria probabilmente realizzarla - che è la grande sopraelevata che corre da San Lorenzo alla via Prenestina, che è una sorta di cassa, di chiusura del sistema della viabilità di quella parte del quartiere popolosissima, dove le macchine corrono ad altezze incredibili - tutti ricordano la famosa scena del film di Fantozzi -, che però crea da basso un grandissimo inquinamento acustico, inquinamento atmosferico, ma soprattutto toglie luce e aria ai quartieri. Realizzando questa grande opera si darebbe un grande respiro e la possibilità, in un arco abbastanza credibile di medio termine, di riqualificare questi quartieri popolosissimi e importanti anche, che hanno una storia di Roma, e francamente riuscire finalmente a dare a Roma il senso di un'altra prospettiva di vivibilità, di sostenibilità, di mobilità e di recupero urbanistico. Quindi, l'ultima cosa è questa. Nel rapporto con le Ferrovie e il comune di Roma ci sono stati degli anni rapporti per valorizzare le aree ferroviarie ed avere da Ferrovie però dei ritorni pubblici. Ebbene, si può dire sinteticamente che la valorizzazione delle aree ferroviarie nell'ambito di questi accordi è partita lentamente all'inizio, ma sta adesso partendo e decollando fortemente per una ripresa del mercato immobiliare. Basta vedere Pietralata, Tuscolana, San Lorenzo, Trastevere, dentro le aree ferroviarie cosa sta accadendo. Ma quali sono i ritorni pubblici? Cioè che cosa sta avendo la popolazione di Roma da queste grandissime trasformazioni di RFI, che poi è una struttura dello Stato, ossia una struttura pubblica in fin dei conti, una S.p.A. al 100 per cento pubblica. Che cosa sta avendo la città da ciò che il comune ha dato RFI in termini di ricchezza reale? E questo è un grande problema. Adesso parliamo del Pigneto, ma il discorso si potrebbe allargare a mille altre opere di compensazione, opere pubbliche che sono ferme.
Quindi, noi chiediamo con questa interpellanza al ministero di farsi parte della tutela di un interesse pubblico della capitale d'Italia e di indurre RFI ad accelerare la ripartenza di quest'opera che, tra l'altro, è sottoposta alla gestione di un commissario straordinario delle stesse ferrovie e che fallire per tre volte un appalto, francamente, non è una bella figura. Considerando che le opere per la valorizzazione delle aree procedono a spron battuto, si lavora anche di notte: a Tuscolana si lavora anche di notte, con grande disagio dei cittadini che abitano sul fronte della stazione e che investono l'amministrazione, comitati di quartiere, i municipi di continue lamentele. Però, gli si dice, ma questi devono andare avanti, i lavori sono importanti si lavora a tre turni, anche di notte e dall'altra non si riesce a fare un appalto per un'opera che è complicata e complessa, comporta applicazione, comporta attenzione, però si fa con la mano sinistra questo non è accettabile. Chiediamo al Ministero di vigilare e di farsi parte in causa della tutela degli interessi dei cittadini romani e soprattutto del recupero, del risanamento di una parte fondamentale della capitale, perché risolvendo questo problema si risolvono metà dei problemi della mobilità strategica di Roma.
TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, rispondo al quesito posto sulla base degli elementi forniti da RFI. Il progetto della nuova fermata ferroviaria di Pigneto prevede, nella prima fase cosiddetta light, una nuova fermata ubicata tra le stazioni di Roma Tiburtina e Roma Tuscolana a servizio della Orte-Roma Fiumicino Aeroporto e della Roma-Viterbo, con realizzazione parziale della copertura trasversale del vallo tramite due collegamenti pedonali tra circonvallazione Casilina Ovest ed Est. Nella seconda fase, il completamento della copertura trasversale del vallo ferroviario, con attivazione del sottopasso di collegamento con l'omonima fermata della Metro C. L'intervento è stato incluso nell'elenco allegato al D.P.C.M. 8 giugno del 2023 per la realizzazione degli interventi connessi al Giubileo 2025 quale intervento essenziale ma non indifferibile, con previsione di attivazione della nuova fermata sulla FL1 e FL3 nella configurazione light a gennaio 2025. Immediatamente dopo l'approvazione da parte del Commissario straordinario nel maggio del 2 del 2023 del progetto esecutivo, in esito al positivo completamento dell'iter autorizzativo, RFI ha avviato la prima attività negoziale nel giugno del 2023 e al termine fissato per la presentazione delle offerte del 29 agosto del 2023 nessuna offerta è stata presentata. Pertanto, RFI ha chiesto aiuto agli operatori economici le motivazioni della mancata partecipazione, riconducibili principalmente alla scarsa redditività dell'appalto, nonché alle notevoli difficoltà logistiche e alle tempistiche ristrette per l'esecuzione degli interventi. Viste le segnalazioni pervenute dal mercato, il progetto è stato rivalutato per tenere in maggior conto, tra le altre cose, dell'incidenza significativa degli interventi da eseguirsi in turno festivo e notturno, in un contesto fortemente urbanizzato, nonché delle difficoltà operative e logistiche. Nonostante la ride la rideterminazione del prezzo a base gara, incrementato da circa 101 a circa 116 milioni di euro, non sono pervenute offerte neanche nella seconda procedura di gara avviata ad ottobre del 2023. A novembre del 2023 è stata pertanto avviata una terza gara nella quale è stata prevista la possibilità per gli operatori economici di presentare offerte in rialzo, confermando contestualmente il cronoprogramma degli interventi, anche in considerazione della necessità di mantenere comunque tempistiche coerenti con l'obiettivo di attivare la fermata in configurazione light entro il 2025. Tuttavia, anche alla scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte per la terza procedura di gara, non è stata nuova nuovamente presentata alcuna offerta.
Al riguardo, tenuto conto che la terza procedura di gara consentiva la presentazione delle offerte in aumento, potendo quindi rispondere alla contestazione di scarsa redditività effettuata in precedenza dagli operatori economici, i principali elementi che hanno influito sulla mancata presentazione delle offerte sono riconducibili alla complessità dell'intervento e alle tempistiche previste dal programma degli interventi stessi. Tali fattori hanno comportato che la pianificazione proposta, mirata a traguardare l'attivazione della fermata light entro il 2025, non sia stata ritenuta idonea dagli operatori economici per presentare appunto offerte che potessero assicurare il completamento delle opere nei tempi richiesti, nonostante l'incentivazione ad incrementare le risorse produttive costituita dalla possibilità di presentare offerte in aumento. Pertanto, RFI si è nuovamente attivata per garantire la realizzazione dell'opera e sono in corso le valutazioni tecniche più opportune da mettere in campo al fine di consentire l'avvio delle attività nei tempi più rapidi possibili.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti condivide l'assoluta importanza della strategicità per la mobilità della capitale e dell'intero centro Italia del progetto del nodo di interscambio del Pigneto. La circostanza della mancata aggiudicazione delle gare costituisce un motivo di preoccupazione ed è pertanto oggetto della massima attenzione da parte del MIT che ha già avviato una intensa interlocuzione con RFI. A tal proposito il MIT ha sensibilizzato RFI affinché le valutazioni tecniche possano concludersi in tempi adeguati a garantire l'avvio ai cantieri. L'obiettivo è quello di portare a compimento questo importante intervento per il Giubileo del 2025 per la mobilità dei cittadini dell'area metropolitana di Roma capitale, così da valorizzare le risorse allocate per la sua realizzazione. Assicuro, dunque, l'impegno del Governo circa gli aggiornamenti sul prosieguo dell'iter e gli sviluppi successivi, in considerazione dell'interesse generale nei confronti di questa importante infrastruttura.
ANDREA CASU. Grazie, Presidente. Purtroppo, non possiamo essere pienamente soddisfatti da questa risposta, perché registriamo e consideriamo favorevolmente l'impegno generico assunto in questa sede ufficiale dal Governo su un'opera strategica che Roberto Morassut ha ricordato benissimo quanto sia importante per la mobilità della Capitale. Però, devo dire che è molto, molto generico questo impegno. Infatti, oltre a ricostruire la storia che conosciamo, tanto che era contenuta anche nell'interpellanza, e a fornire una motivazione del fatto che gli operatori economici non hanno trovato attrattiva l'offerta, cosa testimoniata dal fatto che sono andate deserte le prime tre gare, la domanda era proprio di fare un passo oltre. C'è stato risposto che sono in corso valutazioni tecniche più opportune da mettere in campo. Il Giubileo è nel 2025, siamo nel febbraio 2024 e il lavoro che si è fatto dal 2023 non ha partorito nemmeno la conclusione di nessuna delle tre gare fatte fino adesso. È chiaro che qualcosa deve cambiare.
Sono state fatte delle proposte concrete: ad esempio, la regione Lazio, con un'interrogazione e una mozione del Partito Democratico a prima firma di Massimiliano Valeriani, ha chiesto di valutare la possibilità di commissariare la realizzazione della nuova stazione ferroviaria del Pigneto a Roma, affidando l'incarico al commissario straordinario per il Giubileo oppure a un commissario ad acta e questa potrebbe essere una via. Ci possono essere altre vie che propone il Governo. Il tema, però, è che l'appuntamento col Giubileo è domani, i lavori devono partire oggi e c'è un problema molto grave relativo alle condizioni dei cittadini. Da questo punto di vista io volevo ringraziare l'amministrazione, l'assessore Patane' e il presidente Caliste perché immediatamente si è deciso, dopo quello che è avvenuto con la terza gara, di dare mandato al dipartimento e all'Agenzia Roma Servizi per la Mobilità di lavorare per il ripristino della viabilità precedente, perché da troppo tempo, a causa delle modifiche della viabilità conseguenti alla delimitazione dell'area di cantiere, la situazione del traffico del quadrante è pesante e non più sostenibile. Questo è un fatto molto positivo per una ragione e lo dico perché io passo ogni giorno e vedo e tocco con mano la situazione in quel quadrante.
Noi abbiamo a Roma un appuntamento straordinario che è quello del Giubileo e ben venga perché è dimostrazione di una vitalità per la capitale che non riguarda solo i cittadini romani ma riguarda il Paese, perché il ruolo della capitale ha un valore che va oltre ed è il biglietto da visita dell'Italia nel mondo. La competizione di attrazione fra Paesi, in termini anche economici, è sempre più una competizione di grandi nuclei urbani. Le capitali svolgono un ruolo fondamentale e Roma svolge un ruolo fondamentale per il Paese. Noi abbiamo molti cantieri e i cantieri sono sintomo anche di una città che sta facendo degli investimenti, ma sta facendo anche dei sacrifici e compito delle amministrazioni degli enti locali è non lasciare soli i cittadini di fronte a questi disagi.
Però, se c'è una responsabilità, che è collettiva, che riguarda ciascuno di noi e anche il Parlamento e il Governo, è quella che questi disagi siano funzionali a cantieri che partono e che effettivamente realizzano le opere. Noi siamo in una situazione paradossale, in cui è stata rivoluzionata da tre anni la viabilità di un'area per un'opera che ancora non è partita. Questo è inaccettabile: è inaccettabile nei confronti dei cittadini romani. Ben venga che si è fatto questo intervento ma, dato che saranno poi le amministrazioni locali - sarà il sindaco, sarà il presidente di municipio - che dovranno gestire questa situazione, laddove si sta operando con un meccanismo di commissariamento straordinario legato al Giubileo chiaramente questa strada consentirebbe di massimizzare anche quelli che possono essere gli interventi per limitare i disagi a cui i cittadini vanno incontro. Da questo punto di vista noi riteniamo che si debba procedere con una rapidità assoluta.
Per questa ragione abbiamo, per iniziativa di Roberto Morassut, preso immediatamente l'iniziativa di questa interpellanza, sottoscritta anche da tutti i parlamentari romani. Ma penso che di fronte a un'opera così strategica e così importante sia indispensabile che ci sia un'assunzione di responsabilità collettiva e che si dia immediatamente una risposta. Confidiamo nel fatto che, come anche ripetuto dal Sottosegretario, che ringrazio per la risposta, venga data immediatamente comunicazione di quelle che sono le modalità.
Infatti, la nostra interpellanza serviva, sì, a sancire un momento in cui ricostruiamo quello che è stato, ma il nostro obiettivo è sapere come facciamo nei prossimi 10 mesi a fare quello che non si è riusciti a fare negli ultimi anni.