A titolo personale
Data: 
Martedì, 25 Novembre, 2014
Nome: 
Stefano Fassina

A.C. 2660-A

 

Grazie Presidente, vorrei innanzitutto ringraziare, senza alcuna formalità, il presidente Speranza, il presidente Damiano e tutti i componenti della Commissione lavoro, per l'impegno a dare protagonismo alla Camera dei deputati sul disegno di legge delega sul lavoro. Non era scontato e non è stato facile. Il testo arrivato dal Senato è stato migliorato, tuttavia rimangono valutazioni negative su punti decisivi. Si continuano, anche nel nostro dibattito, adesso, a celebrare interventi di allargamento delle tutele a chi non ne ha, ma il propagandato contratto unico non c’è e non c’è neanche il disboscamento della giungla dei contratti precari. Le risorse per le politiche attive e passive per il lavoro, gli ammortizzatori sociali, un punto qualificante del provvedimento, non ci sono. Con un emendamento al disegno di legge di stabilità, il Governo ha individuato 200 milioni di euro invece che il miliardo e mezzo prospettato. Sommati alle risorse già stanziate per il 2015 vi sono meno risorse che per la Cassa in deroga nel 2014. Invece, viene cancellata la possibilità di reintegro per chi viene licenziato senza giustificato motivo economico e viene prospettata la possibilità di reintegro in caso di fattispecie di licenziamento disciplinare, ma è un canale puramente virtuale, perché, come è stato ricordato, le imprese non utilizzeranno questo canale. Il demansionamento e i controlli a distanza continuano a escludere chi rappresenta il lavoro e il campo di applicazione dei voucher rimane pericolosamente ambiguo. Inoltre, vi sono le parole del Presidente del Consiglio, che in queste settimane hanno accompagnato questo provvedimento, che certamente non aiutano a una valutazione migliorativa. Per le ragioni suddette, di merito e politiche, insieme ad una trentina di altri colleghi, non possiamo dare il nostro consenso al disegno di legge delega.