A.C. 982-1214-1347-1584-1639-1677-1685-1754-A
Grazie, Presidente. La dichiarazione di monumento nazionale tramite legge o atto avente forza di legge non è un unicum, si ricordano diversi precedenti e, solo a titolo esemplificativo, il riconoscimento della Basilica Palladiana di Vicenza, della casa-museo Gramsci a Ghilarza e della casa-museo Matteotti a Fratta Polesine.
La proposta di legge inizialmente incardinata attribuiva il valore di monumento nazionale al Teatro municipale di Piacenza e, successivamente, è stata abbinata alle proposte di legge già assegnate alla VII Commissione, volte a conferire tale riconoscimento anche al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro Regio di Parma, al Teatro Guglielmi di Massa, al Teatro municipale Romolo Valli di Reggio Emilia e ad altri teatri storici italiani. Come evidenziato dai nostri interventi in Commissione, i lavori si sarebbero dovuti concentrare anche attraverso l'avvio di un ciclo di audizioni, un intervento organico volto anche a definire i criteri per il riconoscimento di monumento nazionale e per razionalizzare l'attività legislativa del Parlamento.
Non si può ignorare l'altissimo ed esteso valore culturale ed artistico dei numerosi teatri storici italiani presenti non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli comuni cui sarebbe importante conferire il titolo di monumento nazionale. Un intervento organico non dovrebbe limitarsi alle singole proposte di legge di interesse territoriale, ma estendere il perimetro normativo. In tal senso, un importante intervento è stato già avviato nella XII legislatura, con l'approvazione dell'articolo 6 della legge n. 153 del 2017, concernente modifiche all'articolo 10, comma 3, lettera d), del codice dei beni culturali e del paesaggio, il decreto legislativo n. 42 del 2004, che ha previsto che la dichiarazione di interesse culturale, di cui all'articolo 13 dello stesso codice - che accerta ai fini della definizione di bene culturale la sussistenza nelle cose indicate di un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte, della scienza, della tecnica, dell'industria e della cultura in genere ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose - può comprendere anche, su istanza di uno o più comuni o della regione, la dichiarazione di monumento nazionale qualora le stesse cose rivestano, altresì, un valore testimoniale o esprimano un collegamento identitario o civico di significato distintivo eccezionale.
Presidente, all'interno di un provvedimento che si riduce ad un semplice e parziale elenco di monumenti, abbiamo espresso il nostro parere favorevole all'approvazione di un emendamento che introduce una procedura in capo al Ministero della Cultura volta ad individuare la procedura da seguire e i criteri necessari per il riconoscimento della qualifica di monumento nazionale di ulteriori teatri storici e di altri beni culturali.
In conclusione, riteniamo sottolineare l'importanza che il riconoscimento di monumento nazionale sia previsto effettivamente per quei teatri che abbiano determinate caratteristiche di alto valore storico ed artistico, tenendo, altresì, conto che tale riconoscimento comporti, poi, obblighi relativi agli interventi di manutenzione del teatro medesimo. Riteniamo più in generale che limitarsi -come questa proposta fa - ad una semplice elencazione di monumenti, senza aver aperto un confronto più approfondito ed ampio sulla procedura di riconoscimento prevista a beneficio di tutte le belle e prestigiose realtà architettoniche che ci sono nel nostro Paese, rischi di svilire il dibattito a cui siamo chiamati in quest'Aula ad una semplice contrapposizione di singoli monumenti, mentre il compito del legislatore, ancor più quando ci troviamo a parlare di beni culturali e di interventi in materia di cultura - totalmente assenti nelle politiche di intervento e di investimento del Ministro Sangiuliano, basti vedere l'ultima legge di bilancio in proposito -, richiederebbe strategia e lungimiranza da parte del Governo e della sua maggioranza.
Vorremmo discutere di spettacolo dal vivo, di investimenti in materia di biblioteche, di misure di sostegno per il cinema, di professionisti della cultura e del loro importante lavoro. Anche oggi, invece, assistiamo ad un provvedimento di corto respiro, buono per i titoli dei quotidiani del giorno dopo, ma che manca anche dell'obiettivo di un dibattito più efficace e di maggiore sostanza e, non ultimo, ma non ancora meno importante, sempre senza il coinvolgimento del Parlamento da parte del Governo. Chiudo Presidente, nell'auspicio che questo Governo possa quantomeno accogliere i nostri emendamenti, nella salvaguardia della democrazia e considerato che non è stato attribuito nessun criterio - dico, nessun criterio - per il riconoscimento dei monumenti nazionali.