Grazie, Presidente. Signora Presidente del Consiglio, lei si presenterà al Consiglio europeo, ma anche stavolta in Europa qualcuno ha già deciso al posto nostro. Del resto, le priorità dell'azione del suo Governo in Europa non coincidono con quello di cui si discuterà a Bruxelles. Il mondo è in fiamme, la guerra è nel cuore dell'Europa, il Medio Oriente rischia di destabilizzare il nostro Mediterraneo per i prossimi decenni. La sua unica priorità, Presidente, è l'immigrazione. Non so, a volte, se lei è un Salvini che ce l'ha fatta o se solo sta facendo di tutto per sottrargli i suoi voti. Qualche giorno fa Olaf Scholz, Emmanuel Macron e Donald Tusk definivano gli assetti futuri del sostegno europeo all'Ucraina, di una vicenda da cui dipende il futuro del nostro continente, e lei non c'era. In quella sede bisognava starci anche per scongiurare il rischio di un'escalation, di una guerra, dopo le parole di Macron - glielo diciamo noi - da scongiurare con la politica, Presidente, non con gli insulti sessisti del suo partito nei confronti di un altro presidente di un Paese alleato.
Lei era, invece, con Ursula von der Leyen, in Egitto. Ma davvero pensa, Presidente, che la politica estera dell'Italia, che si sta staccando dalla sua collocazione naturale al fianco e al pari - sottolineo, al pari - di Francia e Germania, nel cuore propulsivo dell'integrazione europea, sia compensata dalla sua relazione personale con una Presidente della Commissione in una sempre più scomposta campagna elettorale per la rielezione?
Non paghe della Tunisia, avete esposto l'Europa a un'altra umiliazione a Il Cairo! Voi avevate detto: non saranno i trafficanti a decidere chi entra in Europa. Bello, giusto, quasi come la guerra dichiarata - com'era? - su tutto il globo terracqueo. Solo che a decidere, Presidente, non siete più voi, lasciate decidere a un pugno di autocrati di fronte ai quali avete genuflesso l'Europa e piegato la spina dorsale dei nostri principi. Avete dato loro le chiavi dell'Europa e a noi restano la banalità del male e delle direttive del Viminale, con cui prolungate giorni di navigazione e sofferenze ai naufraghi, e l'ignavia morale di un'Europa incapace anche solo di una missione istituzionale di salvataggio in mare, perché l'unica politica che ci darebbe davvero la sovranità - lo diciamo noi -, la sovranità nella gestione del fenomeno, è quella che voi neanche chiedete: stabilire flussi regolari europei e redistribuire i migranti! Questo è l'interesse dell'Italia, come Paese di primo approdo, ed è anche l'interesse della vecchia Europa, non è l'interesse dei nazionalisti e quello prevale, perché voi siete i nazionalisti che invece soccombono sempre, i nazionalisti che non hanno nemmeno a cuore la Patria!
Lei era lì, davanti ad al-Sisi, proprio nei giorni in cui i genitori di Giulio Regeni lottano in tribunale per la giustizia; doveva parlare lì, Presidente, non due giorni dopo in Parlamento ! Lo ha fatto? Ha chiesto o no gli indirizzi degli imputati dell'omicidio di Regeni? Non lo ha fatto, Presidente! Il suo partito replica con la vicenda di Patrick Zaki, come se aver ottenuto la libertà di un giovane egiziano da un'ingiusta detenzione ci sgravasse dalla responsabilità di pretendere la verità su un ragazzo italiano torturato e ucciso da uomini del regime ! È in gioco la nostra dignità, ma che razza di patrioti siete? Non avete parlato di Regeni e non avete parlato neanche di Gaza, questa è la verità. Ma che immagine dell'Europa avete dato? Una fortezza fragile, impaurita, preoccupata di poche decine di migliaia di disperati che attraversano il mare e non dei milioni di palestinesi che a Rafah aspettano gli aiuti e le cure che il Governo del suo amico Netanyahu ha bloccato! Lo hanno documentato i nostri parlamentari, lo ha detto l'Alto rappresentante dell'Unione europea: il Governo israeliano utilizza la fame come arma di guerra.
Ma lei, perché ha tutta questa timidezza sul Medio Oriente? I suoi Ministri saltuariamente ci sono, noi abbiamo anche apprezzato alcune dichiarazioni, ma lei semplicemente non c'è, questa Camera l'ha impegnata sul cessate il fuoco e lei non ha onorato quell'impegno. Cosa le ha impedito di chiedere a gran voce queste parole, semplici: cessate il fuoco, ora?
Noi tutti abbiamo condannato Hamas, il terrorismo è una minaccia anche per noi, ma vi rendete conto che il vostro amico Netanyahu, con la sua strategia e il suo operato, col suo dichiarato spregio del diritto internazionale, mina i valori e i principi dell'Occidente tanto invocati? Con la sua volontà di proseguire e allargare la guerra per preservare il suo potere rappresenta una minaccia alla stabilità dell'area e il principale ostacolo alla soluzione politica. Noi non lasciamo i palestinesi ad Hamas, anche per questo chiediamo il riconoscimento europeo della Palestina, e non lasciamo sola quella parte democratica di Israele che chiede a Netanyahu di andarsene (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!
Fatelo anche voi, coraggio, Presidente, fatelo se avete davvero a cuore la pace, quel diritto internazionale per cui stiamo con l'Ucraina e contro Putin, da fronteggiare e spingere a una pace giusta, sostenendo la resistenza Ucraina, ma anche con una iniziativa diplomatica che lo isoli nel mondo e che adesso non c'è!
E lei, qui, Presidente, in queste ore, me lo lasci dire, ha toccato vette di ipocrisia senza precedenti. Alla sua destra, c'è o c'era, insomma, adesso non c'è più, un Vice Premier che, non solo, non condanna i crimini di Putin, ma che ha salutato la vittoria del dittatore alle elezioni russe come una grande affermazione del popolo…
Mi avvio a concludere, Presidente. Alla sua sinistra, c'è un altro Vice Premier che è corso ai ripari, solo che la Reuters, come ricordava Magi, aveva ripreso le dichiarazioni di Salvini, dichiarandole filoputiniane. Glielo vada a spiegare di fronte al mondo che quelle parole per lei sono solo parole, perché delle due l'una, Presidente, e ce lo deve dire qui: o ci sta dicendo che la parola di Salvini non conta nulla, non so che cosa ne penserà la Lega, forse alcuni di loro persino lo condividono, o se invece conta, nell'anno in cui siamo chiamati a presiedere il G7, sulle cui priorità lei non si è degnata di informare e discutere qui in Parlamento, allora deve trarre le conseguenze, perché qui non si tratta di rapporti politici interni, neanche io condivido le cose che ha detto l'onorevole Ricciardi sull'Ucraina, ma voi siete il Governo, si tratta dell'Italia e persino della sua credibilità, Presidente ! Come ci si può stupire, poi, se Francia e Germania la lasciano fuori dai giochi, come è già accaduto, su partite per noi decisive, come il Patto di stabilità?
E, allora, Presidente, si trattasse solo di lei, e chiudo davvero, noi non saremmo stupiti di vederla preferire la compagnia di al-Sisi e di Saïed rispetto a quella dei principali leader democratici europei, ma qui c'è di mezzo quell'interesse dell'Italia che voi, non solo, non siete in grado di perseguire, ma che, in parte, se guardiamo alla grande tradizione del nostro Paese, lei sta tradendo, come tutti i nazionalisti nella storia hanno sempre tradito il vero amor di patria…
Concludo, con una frase. Diceva Lincoln che si possono ingannare tutti per qualche tempo o alcuni per tutto il tempo, ma non è possibile ingannare tutti per tutto il tempo. Il mio tempo è finito, lo dice il Presidente, ma è finito anche il tempo dei suoi inganni, Presidente.