“Dalle prime audizioni sul decreto delegato per la revisione del sistema sanzionatorio tributario si conferma l’intento del governo Meloni di alleggerirlo, rendendolo ‘meno repressivo’, come affermato dal Prof. Di Tanno. Questo provvedimento, infatti, estende le cause di non punibilità anche all’evasione da omesso versamento, che al momento è la fattispecie più pericolosa, perché il mancato pagamento delle imposte dichiarate ma non versate può essere utilizzato come fonte di finanziamento alternativa e più ‘conveniente’ rispetto al credito bancario, laddove le sanzioni sono sistematicamente ridotte e gli interessi cancellati attraverso le procedure della rottamazione e attraverso i condoni fiscali che il governo sta portando avanti fin dal suo insediamento”. Così il deputato dem Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, commentando il primo ciclo di audizioni in merito al decreto sanzioni nelle commissioni Finanze e Giustizia che riprenderanno dopo la pausa pasquale.
“Dall’inizio della legislatura ad oggi - ha concluso Merola - sono stati approvati 18 condoni fiscali. Pensare di fare la lotta all’evasione con l’ennesima sanatoria e con l’alleggerimento delle sanzioni penali e amministrative appare inopportuno e controproducente. Il governo Meloni si prende gioco dei contribuenti onesti e virtuosi, facilità la concorrenza sleale e aiuta chi è già nella fase successiva all’accertamento. Perché se si vuole aiutare chi veramente non ce la fa, occorre intervenire prima che il debito erariale arrivi alla riscossione. Ma questo è il paradosso di una riforma fiscale che incentiva i contribuenti a evadere per poi negoziare la rateizzazione del debito”.