“Occorre evitare il rischio che le amministrazioni comunali possano essere sanzionate in relazione all’apposizione del logo istituzionale sui manifesti di eventi istituzionali, come quello della Festa di Liberazione e di altre feste e ricorrenze nazionali. Bene ha fatto oggi l’Uncem, l’Unione nazionale comuni comunità enti montani, a segnalare al presidente dell’Agcom la preoccupazione di diversi sindaci che lamentano difficoltà in merito alle interpretazioni restrittive relative all’applicazione dell'art. 9 della legge del 22 febbraio 2000, che prevede il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni, dalla data di convocazione dei comizi elettorali, di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Si tratta di un’interpretazione che potrebbe pregiudicare la posizione di tante amministrazioni comunali che non intendono utilizzare la celebrazione del 25 aprile, anniversario significativo nella storia italiana perché commemora la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, con la fine dell'occupazione nazista e la caduta del fascismo, per fini propagandistici o come una forma di ingerenza rispetto alle elezioni europee e amministrative, prestando il fianco a possibili impugnative che costituirebbero un ulteriore aggravio economico e burocratico a carico delle amministrazioni comunali”.
Così i deputati democratici Vaccari, De Maria, Roggiani, Simiani, Merola, Fornaro, De Luca, Ghio, Peluffo, Casu, Gianassi, Manzi, Graziano, Ferrari, Bonafe’, che hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Piantedosi.