Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
a seguito dell'indagine su presunti atti di corruzione e altri gravi atti illeciti riguardanti la regione Liguria e l'autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, che vede agli arresti Paolo Emilio Signorini, già presidente dell'autorità di sistema portuale, Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, Matteo Cozzani suo capo di gabinetto e in cui sono iscritti al registro degli indagati diversi imprenditori;
si apprende, a mezzo stampa e dalle parole del Vice Ministro Rixi, che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti invierà una commissione ispettiva negli uffici dell'autorità portuale di Genova per una verifica sugli atti prodotti dalla medesima autorità;
sono attualmente in corso, in ambito portuale, importanti investimenti, finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il fondo complementare e altri, fra cui è ricompreso il progetto di realizzazione della diga di Genova del valore di 1,3 miliardi di euro e sul quale il sindaco di Genova, Marco Bucci, esercita il ruolo di commissario;
l'autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale è commissariata a seguito delle dimissioni del presidente Signorini, che ha assunto la carica di amministratore delegato di Iren, e l'attuale commissario Paolo Piacenza risulta indagato nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto il presidente Toti;
il Vice Ministro Rixi ha affermato che non sarebbe possibile procedere alla nomina di un nuovo presidente dell'autorità di sistema portuale, non essendo praticabile la definizione dell'intesa prevista dalla legge per effettuare la nomina, con il presidente della regione in quanto attualmente agli arresti, anche se l'attuale vice presidente facente funzioni, Piana, è nel pieno dell'operatività, come afferma la giunta ligure, e dovrebbe valere anche per sottoscrivere l'intesa per la nomina del nuovo presidente dell'autorità di sistema portuale;
in questo contesto complesso, gli interroganti sono fortemente preoccupati per le sorti del porto, per il quale sarebbe necessaria un'autorità nel pieno delle sue funzioni che tuteli, in una posizione di terzietà rispetto alle indagini, l'attuazione degli investimenti e i posti di lavoro dei lavoratori delle banchine –:
quale sarà il perimetro di intervento della commissione ispettiva ministeriale – con particolare riferimento all'inclusione o meno delle procedure per la diga di Genova – e se il Ministro interrogato ritenga che il vice presidente della regione facente funzioni, Piana, possa sottoscrivere l'intesa per la nomina, già attesa da quasi nove mesi, del nuovo presidente dell'autorità di sistema portuale per tutelare una realtà importantissima per la città di Genova e per il Paese, come quella portuale.
Seduta del 22 maggio 2024
Illustrazione di Andrea Orlando, risposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, replica di Andrea Orlando
ANDREA ORLANDO, Illustro, grazie signor Presidente. Signor Ministro, il 3 aprile avevamo chiesto conto dei rilievi sollevati da ANAC e lei, più o meno, aveva risposto quello che ci ha risposto oggi, cioè sostanzialmente i rilievi non incidono sulla procedura e noi siamo tranquilli sulla sua correttezza.
Poi c'è stata un'inchiesta. Attenderemo gli esiti di questa inchiesta, ma sicuramente questa inchiesta non ci ha confortato rispetto alla trasparenza e alla linearità delle procedure seguite dalla combriccola che, nei fatti, gestiva e controllava al porto di Genova.
Dopo questa inchiesta - sarà una casualità temporale - lei ha deciso di mandare gli ispettori presso l'autorità portuale di Genova. Si tratta di una riconsiderazione delle cose che ha detto precedentemente. Qual è il mandato di questi ispettori? Una riconsiderazione sarebbe particolarmente apprezzata, perché l'insieme di procedure che voi avete messo in piedi, definendole scorciatoie, si sono rivelate - mi scusi il neologismo - delle “allungatoie”.
Oggi Secolo XIX scrive che la procedura è otto mesi in ritardo e l'inchiesta ancora non c'era.
MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, ritorno sulla questione sollevata anche nella precedente interrogazione, confermando che l'obiettivo prioritario del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti - che ho l'onore di guidare da un anno e mezzo e poco più - è quello di garantire l'operatività delle attività del porto di Genova, come dei porti di tutta Italia, e di sbloccare progetti infrastrutturali e cantieri che in alcuni casi erano fermi da trent'anni e che non servono a questo o a quel politico, ma servono agli imprenditori e ai lavoratori di tutto il Paese.
Per quanto riguarda il primo quesito posto dagli onorevoli interroganti, evidenzio che oggi è stata costituita in seno al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti una commissione ispettiva ministeriale presso l'autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale.
L'attività della commissione rientra nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di vigilanza del Ministero, in particolare riguarderà le procedure di rilascio degli atti di concessione demaniale da parte della suddetta autorità, con l'intento di verificarne la piena conformità al quadro normativo e regolatorio di settore. La commissione è composta da rappresentanti apicali delle principali amministrazioni competenti in materia. Parlo, in particolare, della competente direzione generale del Ministero Infrastrutture e trasporti, della Corte dei conti e del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto. Nell'ambito delle sue attività, la commissione svolgerà audizioni del personale interessato e si avvarrà del supporto operativo del personale del Ministero e di qualificati esperti di settore. La commissione concluderà la propria attività ispettiva entro quattro mesi, con la predisposizione di una relazione che sarà trasmessa alle competenti strutture del Ministero. Sono certo che l'attività di tale commissione contribuirà a fare piena chiarezza in merito allo svolgimento delle procedure concessorie di competenza dell'autorità di sistema portuale che – ricordo - risalgono a ben prima del mio arrivo al Ministero a Porta Pia.
In merito al secondo quesito, evidenzio che l'avvio delle procedure di selezione del Presidente dell'Autorità di sistema portuale rappresenta un'assoluta priorità per il Ministero. A tal fine confermo che sarà pubblicato a breve un interpello per la copertura delle posizioni di Presidente. In regime di commissariamento, attualmente, sono cinque le Autorità, tra le quali quella del mar Ligure occidentale. All'esito dell'espletamento di tale procedura, sarà necessario valutare, in base alle condizioni di operatività della Giunta regionale ligure e alle disposizioni statutarie che regolano l'esercizio delle funzioni di Presidente in caso di impedimento del medesimo, se vi sono soggetti legittimati a esprimere l'intesa per la nomina. In ogni caso, una valutazione di opportunità induce ad auspicare che il futuro presidente dell'Autorità di sistema portuale sia nominato previa intesa con un rappresentante della regione Liguria, nel pieno esercizio delle proprie funzioni.
Genova è risorta e si è rialzata con grande volontà, dopo una tragedia come quella del crollo del ponte Morandi. Genova e la Liguria in questi ultimi anni, a prescindere dai colori politici delle amministrazioni locali e regionali, hanno vissuto una crescita infrastrutturale fondamentale per una regione bella, ma stretta come la Liguria. Io mi impegno da Ministro delle Infrastrutture e trasporti a garantire il massimo della trasparenza, nel rispetto delle attività dell'autorità giudiziaria che spero faccia in fretta a dare delle risposte.
Venerdì sarò a Genova, anche se magari sarebbe stato più comodo far finta di niente e scappare, perché Genova e la Liguria.
ANDREA ORLANDO, Signor Presidente, noi vogliamo che le opere vadano avanti, naturalmente nella correttezza e nella trasparenza. Non vogliamo che la Liguria si fermi. Vorremmo anche collaborare per uscire da questo brutto pasticcio nel quale vi siete infilati, però perché questo avvenga bisognerebbe almeno che aveste le idee chiare e la sua risposta mi dice che non le avete.
In primo luogo, sull'Autorità portuale, buona notizia, dite che avviamo la procedura, ma il suo Vice ha detto che la regione non è in grado di dare il concerto. Ma, in ragione del fatto che bisogna andare avanti con le opere, voi continuate a dire che in regione non si devono dare le dimissioni. Mettetevi d'accordo tra di voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Quindi, confessate che non ci può essere un'attività ordinaria della regione, ma la tenete in ostaggio. E poi gli ispettori: lei non mi ha risposto perché non si capisce quale sia il mandato esatto degli ispettori. Si devono occupare delle concessioni, benissimo. Le concessioni sono state date prima di Lei e della diga se ne devono occupare o no? Perché se se ne devono occupare, Lei ne deve trarre qualche conclusione. Aspettare almeno altri quattro mesi prima di mettere degli altri soldi e di esporre degli amministratori a responsabilità erariale. Se invece non se ne occupano, ed è legittimo che non se ne occupino, allora Lei sta dicendo sostanzialmente che Lei mette la faccia sulla correttezza di questa procedura e se ne assume una responsabilità politica enorme, dopo che in qualche modo la vicenda giudiziaria ha squarciato qualcosa rispetto ai metodi che si seguivano in quella vicenda.
Ripeto una cosa che ho detto prima: dire che si vuol far veloce non equivale a fare veloce perché, se per fare veloce si va contro la legge, spesso si allungano i tempi e voi state tenendo in ostaggio la regione. Con la retorica del fare presto, voi avete bloccato la Liguria.