A.C. 304-A
Grazie, Presidente. Cercherò di stare nel merito della legge su cui stiamo oggi votando, però, Presidente, mi faccia ammettere la nostra amarezza, perché oggi avrei voluto fare una dichiarazione di voto su una legge vera sul conflitto di interesse per i titolari di cariche di Governo, anche perché ne parliamo da diversi anni, tante proposte sono state presentate nel corso delle scorse legislature, ed è una legge, quella sul conflitto di interesse, di cui avvertiamo tutti la necessità quando emergono scandali che scuotono l'opinione pubblica, ma, evidentemente, mi faccia dire, ne avvertiamo tutti la necessità a parole.
Perché poi, quando il Parlamento, quindi la sede deputata per occuparsi di queste questioni, ha concretamente la possibilità di decidere, come sarebbe successo questa volta, invece si preferisce affossare tutto. E allora lo voglio dire ai colleghi di maggioranza che vengono qui a dare lezioni: oggi si è sprecata un'occasione e voi ne portate la responsabilità, perché oggi avremmo potuto approvare una legge che peraltro, Presidente, ha seguito un iter di Commissione che è già stato ricordato, che voglio ricordare anch'io.
La legge ha iniziato il suo iter ormai quasi più di un anno fa e sono state fatte delle audizioni molto approfondite. Abbiamo avuto la possibilità di sentir esprimere su questo provvedimento professori universitari, giuristi, esperti della materia. Addirittura siamo arrivati a presentare emendamenti, anche emendamenti di maggioranza, prima il collega Iezzi lo ricordava. E allora, non si capisce come mai all'ultimo minuto, quando il provvedimento doveva chiudere l'iter in commissione, beh è arrivata la manina del relatore che ha di fatto delegato l'intera materia al Governo, ha cancellato l'intera proposta di legge in quota opposizione - questo lo vorrei sottolineare – e, colleghi, ha messo su un binario morto la legge sul conflitto di interesse.
Perché, evidentemente, qui bisogna dirlo con una certa chiarezza, avere una legge moderna sul conflitto d'interesse a questa maggioranza non interessa. E non nascondetevi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) dietro la delega che migliora la proposta perché sapete benissimo anche voi che una delega di ventiquattro mesi, peraltro con criteri molto fragili francamente non condivisibili, rende evidente che la volontà politica di fare questa legge non c'è e dovreste ammetterlo. Peraltro, c'è un'altra contraddizione che già i colleghi prima di me hanno evidenziato molto bene. Noi stiamo parlando di una legge sul conflitto di interesse che deve mettere i paletti ai titolari delle cariche di governo e a chi la facciamo fare questa legge? La facciamo fare al Governo. E allora capite anche qui dove sta il paradosso e dove sta somma la mancanza di chiarezza politica.
Peraltro, purtroppo, purtroppo, non è la prima volta che questo succede: è la stessa identica modalità che la maggioranza ha utilizzato anche per affossare il salario minimo. Anche lì una bella legge delega che ha rimandato tutto nelle mani del Governo e probabilmente nulla vedremo su questo fronte. Però, Presidente, non può valere che tutte le volte che le opposizioni presentano una proposta di legge non gradita alla maggioranza, allora si azzera tutto e si mette tutto nelle mani del Governo per non fare niente, per non fare niente. Allora, penso che sarebbe, come dire, opportuno evidenziare che la forza dei numeri non vi può portare a calpestare le prerogative delle opposizioni.
Eppure, le opposizioni avranno il diritto non solo di presentare delle proposte di legge ma avranno anche il diritto di vedere arrivare in Aula queste proposte di legge? E magari anche di vedersele approvare, o magari anche bocciare, perché no? Ecco, però questo purtroppo a noi non è concesso perché tutte le volte che c'è qualcosa che alla maggioranza non piace, noi non arriviamo mai al voto finale in Aula e, purtroppo, hanno ragione i colleghi a dire che tutto questo calpesta la normale dialettica fra maggioranza e opposizione e dimostra una certa dittatura della maggioranza che è, francamente, poco accettabile.
Quindi, non avete voluto riconoscere a milioni di italiani che lavorano con paghe da fame un salario di almeno nove euro l'ora, lasciando queste persone senza dignità e in situazioni di indigenza e di difficoltà. E, allo stesso modo, voi non volete una legge sul conflitto di interesse. Eppure, di questa legge c'è un enorme bisogno. C'è un urgente bisogno di una legge che stabilisca in maniera chiara, inequivocabile, inappellabile che per chi ha incarichi di Governo viene prima il perseguimento dell'interesse generale. Questo è davvero giusto e urgente. É urgente separare la sfera pubblica dagli interessi privati, in linea con quanto la maggioranza degli Stati europei ha già predisposto e anche in linea con quanto sta chiedendo l'Unione europea agli Stati membri, cioè adeguarsi a normative che facciano prevalere l'interesse generale. Del resto, quanto sta succedendo fuori da qui merita una menzione e, al netto del garantismo e della responsabilità penale, che valuterà la magistratura a cui noi come sempre auguriamo buon lavoro, è evidente che sta emergendo in Liguria un sistema di potere con la rappresentanza delle istituzioni, la cui attività appare sempre più legata a interessi economici privati.
Interessi che tendono ad interagire direttamente con la rappresentanza politica in settori chiave dell'economia, delle infrastrutture e dell'uso di beni pubblici ad uso privato. E noi, peraltro, continuiamo a ritenere che non si possa lasciare una regione con investimenti così importanti, finanziati dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza, in una condizione di incertezza, come quella che sta vivendo. Purtroppo, spiace constatare anche la doppia morale di questa maggioranza perché, quando ci sono indagini in cui emergono quadri accusatori gravi, noi siamo i primi a sostenere il lavoro della magistratura, a pretendere chiarezza e, quando serve, anche a chiedere le dimissioni dei nostri amministratori. Dall'altra parte, invece, le inchieste interessano solo, spiace dirlo, quando colpiscono gli avversari politici.
Dovrebbe essere, invece, interesse di tutti. É interesse prima di tutto nostro, di noi che siamo qui, di chi crede nella politica con la P maiuscola, di chi crede nella dignità della politica, avere leggi chiare che evitino l'insorgere dei conflitti personali e che mettano al centro il perseguimento dell'interesse pubblico, sempre e comunque. Ne va dell'integrità e della credibilità delle istituzioni, ma, non solo, ne va anche dell'economia e della competitività del nostro Paese. Una legge moderna sul conflitto di interesse serve anche all'economia e serve alla competitività perché garantisce che possano andare avanti i più solidi, e non gli amici degli amici.
Allora, insomma, noi pensiamo che una legge sul conflitto di interesse sarebbe stata urgente fin da ora, anche perché la legge attuale - veniva ricordato - è una legge che risale al 2004. É cambiato il mondo dal 2004, sono passati vent'anni, sono cambiate le tecnologie, è cambiata l'economia, è cambiata la politica. Ecco, la legge Frattini è una legge che si è dimostrata inefficace nell'impianto sanzionatorio e si è dimostrata inefficace perché stabilisce solo le incompatibilità ex post. Invece, secondo noi, serve una legge moderna che agisca anche in via preventiva, non solo quando il conflitto è già evidente. Lì si deve scegliere se continuare a svolgere un'attività di governo o altro, ma, in molti casi, siamo già in fase avanzata e acclarata di conflitto di interesse. Serve, quindi, anche una legge che preveda regole chiare quando cessa la carica, in linea peraltro con le direttive europee.
Ora, colleghi, la legge Conte era un punto di partenza e con un lavoro emendativo noi avremmo potuto migliorare questa proposta. Peraltro, prima è stato detto che la maggioranza era disponibile a collaborare, ma evidentemente se ci fosse stata una vera collaborazione, saremmo andati avanti con l'approvazione degli emendamenti e non presentando di fatto una legge delega.
Noi stessi crediamo, e avevamo presentato in Commissione degli emendamenti che andavano esattamente in quella direzione, che, per esempio, sulle incompatibilità delle cariche di governo locale si debbano porre delle attenzioni particolari. Pensiamo, per esempio, che sia eccessivo prevedere che un sindaco di un piccolo comune sia incompatibile con qualsiasi tipo di lavoro professionale pubblico o privato perché sappiamo che le indennità che percepiscono i nostri amministratori, soprattutto in comuni medio-piccoli o medio-grandi, non permettono di dedicarsi a tempo pieno alla politica. E questo indubbiamente era un tema.
Prendiamo, però, atto che non si è voluto emendare, che non si è voluto collaborare. Si è preferito azzerare tutto con l'ennesima delega che non verrà portata avanti. Oggi avevamo la possibilità di votare una legge, mettiamo invece tutto nelle mani del Governo, ahimè devo dire, per non fare niente. E, guardate lo dico soprattutto ai responsabili della maggioranza, è anche in questo modo che noi indeboliamo la fiducia dei cittadini nei confronti della classe politica. I cittadini ci chiedono regole chiare, imparzialità nel governo della cosa pubblica, voi oggi che cosa state offrendo invece a questi cittadini? Concludo, state offrendo un assegno postdatato che non riscuoteranno mai ed è per questo che noi voteremo contro la delega al Governo.