I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali per sapere – premesso che:
il 31 dicembre 2023 è scaduto il Ccnl autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità TPL);
in previsione della scadenza sopra ricordata, i sindacati maggiormente rappresentativi hanno elaborato le linee guida di piattaforma unitaria sindacale inviate alle Associazioni che rappresentano le imprese pubbliche e private del settore (Agens, Anav, Asstra) l'11 luglio 2023;
il 26 settembre 2023 hanno preso il via le trattative tra le parti, che, però, si sono interrotte il 30 maggio 2024;
conseguentemente, il 6 e 14 giugno 2024 i sindacati hanno avviato le fasi della cosiddetta procedura di raffreddamento e conciliazione di cui all'articolo 2 della legge n. 146 del 1990, come modificate dalla legge n. 83 del 2000 e successive modificazioni e della disciplina del settore;
le organizzazioni sindacali hanno evidenziato come il settore del Tpl sia sempre più caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive, con una conseguente carenza negli organici delle aziende, e con una sempre maggiore difficoltà nel reperire nuovi conducenti. Inoltre, è stato messo in luce il peggioramento evidente delle condizioni di sicurezza dei lavoratori, in particolari di quelli del front office, che subiscono sempre più spesso aggressioni e violenze;
la situazione sopra esposta rischia di rendere sempre più difficile offrire un servizio di Tpl adeguato e che sia in grado di garantire il diritto alla mobilità di tutte le cittadine e di tutti cittadini, così come evidenziato anche da Agens, Anav e Asstra;
l'8 maggio 2024, infatti, le tre associazioni hanno sottolineato il fatto che il quadro finanziario del Tpl è sempre più preoccupante, con un ammanco annuo di bilancio che sarebbe pari a 1,7 miliardi di euro;
questa grave situazione sarebbe dovuta in larga misura alla carenza della dotazione del «Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario», (Fondo per il trasporto pubblico locale), istituito dalla legge di stabilità 2013 (legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma 301) con il quale lo Stato interviene per sostenere il trasporto pubblico locale nelle regioni a statuto ordinario;
al riguardo, Agens, Anav e Asstra ritenevano indispensabile un aumento annuo di 800 milioni per il rifinanziamento del citato fondo, ma anche il reperimento di risorse aggiuntive di circa 900 milioni di euro a regime necessarie per consentire il rinnovo del contratto degli operatori del Tpl;
anche la Conferenza delle regioni e delle provincie autonome, con lettera del presidente Fedriga al Ministro Salvini del 24 novembre 2023, aveva rilevato l'insufficienza della dotazione del Fondo per il Tpl e la necessità di un incremento della dotazione annua del citato fondo per almeno 700 milioni di euro annui, contestualmente sottolineando la scadenza del contratto degli autoferrotranvieri e la richiesta delle organizzazioni sindacali; di aumento complessivo di circa il 18 per cento e un maggior costo a regime quantificabile per il settore stimabile in 900 milioni di euro annui;
quanto sopra esposto evidenzia, a parere degli interpellanti, quanto sia stata sbagliata e incomprensibile la decisione del Governo Meloni di dare parere negativo alla Mozione sul Tpl n. 1-00280, presentata dal Gruppo del Partito Democratico il 6 maggio 2024 e successivamente in parte respinta con il voto della maggioranza che sostiene il Governo il 15 maggio 2024;
in questa mozione, tra l'altro, si intendeva impegnare il Governo a «intraprendere tutte le iniziative di propria competenza volte ad aumentare in tempi rapidi la dotazione del Fondo Trasporto pubblico locale (...) considerando le esigenze legate al rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri (...)»;
un parere negativo quello del Governo che non aiuta la soluzione della vertenza per il rinnovo del contratto degli operatori del Tpl, e che, tra l'altro, va anche contro la precedente decisione del Governo di accogliere, al termine della discussione in IX Commissione sulle risoluzioni sullo stato del Tpl, un impegno che, invece, prevedeva proprio di intraprendere iniziative per adeguare alla situazione lo stanziamento per il Fondo per il Trasporto pubblico locale (risoluzione del gruppo del Partito Democratico n. 8-00041 approvata in parte in IX Commissione il 13 febbraio 2024);
in linea generale, sempre a parere degli interpellanti, le scelte del Governo hanno reso più aspro il confronto fra le parti, stante la difficoltà di reperire risorse indispensabili per il rinnovo del contratto –:
quali iniziative di competenza abbiano intrapreso e intendano intraprendere i Ministri interpellati per contribuire alla soluzione della questione sopra esposta, in particolare al fine di adeguare rapidamente e in modo strutturale la consistenza del Fondo per il trasporto pubblico locale e di prevedere le risorse aggiuntive a regime necessarie per il rinnovo contratto Ccnl citato in premessa.