Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 25 Giugno, 2024
Nome: 
Stefano Graziano

A.C. 1854-A

Grazie, Presidente. Questo decreto-legge arriva in Aula dopo la sentenza del 2018 della Corte costituzionale, concernente la nuova organizzazione delle forze sindacali tra le Forze armate. Quindi, dopo sei anni si chiude quella che è la stagione dei COCER e inizia la stagione del sindacato militare. Noi abbiamo lavorato molto, da questo punto di vista, nelle scorse legislature: in particolare, attraverso la legge n. 46 del 2022, che ha permesso di istituire quelli che sono, in realtà, i sindacati militari.

Quello che va detto e che è importante è che la legge n. 46 del 2022 promuoveva la rappresentanza delle forze sindacali. Ma ad oggi - ed è il motivo per cui noi abbiamo fatto più emendamenti - da questo punto di vista, in realtà, solo il 15 per cento delle Forze militari ha aderito alle rappresentanze sindacali. Da questo punto di vista, abbiamo bisogno di fare un lavoro - lo dico, in particolare, al Governo - perché ci sia più tempo possibile, più condizioni possibili e si possano realizzare le condizioni per cui ci sia più pluralismo anche da quel punto di vista.

Questo decreto, all'articolo 1, prova a razionalizzare e a creare la cornice ordinamentale per cui si possano ottenere i distacchi sindacali e le ore di distacco sindacale, in funzione degli iscritti. Ovviamente, c'è da dire che c'è un fondo che riguarda il personale civile. Noi qui abbiamo detto, con chiarezza, attraverso i nostri emendamenti, che si doveva - a nostro avviso - aumentare quel fondo, che è ancora troppo basso da quel punto di vista. Anche perché, se da un lato il Governo - in ogni luogo, in ogni dove e in ogni momento - si fregia di quelle che sono le nostre Forze militari, anche coloro i quali sono a sostegno delle Forze militari, come i civili - a nostro avviso - devono essere, insieme alle Forze militari, sostenuti da questo punto di vista.

Faccio una nota su quella che, a nostro avviso, è una condizione fondamentale che riguarda, invece, le pensioni dei militari. Anche qui, faccio un auspicio al Governo affinché si possa intraprendere una revisione della proposta di legge del PD - a mia prima firma - che prevede la revisione ed un ricalcolo del sistema, essendo ormai quasi arrivati alla formula contributiva: è evidente la difficoltà che possano avere le Forze armate per la pensione. C'è, all'articolo 4, un fondo: il fondo della NATO Innovation Fund. Quello che io tengo a dire al Governo è che, a mio avviso, è in forte ritardo. Non c'entra nulla in questo decreto-legge perché, a nostro avviso, doveva essere messa nella finanziaria, non adesso. Quindi, c'è un ritardo da questo punto di vista.

Siamo favorevoli, come abbiamo già detto in Commissione, affinché ci sia questo fondo per le startup dell'innovazione tecnologica della Difesa, che serve, soprattutto, a nostro avviso, a creare una condizione difensiva e non offensiva. Però, da questo punto di vista, va sottolineato che il Governo in questo è stato inadempiente nella manovra finanziaria. A nostro avviso, doveva essere fatto molto precedentemente e in modo molto più chiaro. Noi voteremo, da questo punto di vista, a favore del decreto, perché è stata una nostra battaglia realizzare le forze sindacali all'interno delle Forze armate, ma soprattutto perché possano essere tutelate sempre di più le esigenze del personale delle donne e degli uomini delle Forze armate. E qui ne approfitto per ringraziare, a nome del Partito Democratico, le donne e gli uomini che, in ogni luogo e in ogni dove, tengono alta la bandiera dell'Italia all'estero, ma anche in Italia, a difesa del Paese, della libertà e, sostanzialmente, anche della pace. Noi continueremo e sproneremo il Governo in questa direzione, perché, a nostro avviso, più pluralismo sindacale delle Forze armate c'è, più forza, da questo punto di vista, noi trarremo dal punto di vista delle tutele a favore delle donne e degli uomini delle Forze armate. Questo è il motivo per cui voteremo a favore del decreto.