01/07/2024
Vincenzo Amendola
3-01299

Al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   l'andamento climatico della stagione invernale e successivamente della primavera ha segnato per la Basilicata un crollo medio delle precipitazioni pari ad oltre il 40 per cento:

    questo ha determinato una minore capacità di raccolta di acqua negli invasi con quasi 200 milioni di metri cubi di acqua disponibile in meno rispetto all'anno precedente;

    particolarmente critica è la situazione degli invasi di Monte Cotugno, il più grande di Europa in terra battuta con 122 milioni di metri cubi di acqua in meno e di San Giuliano con oltre 47 milioni di metri cubi in meno;

    l'avvio dell'estate con temperature elevate sta determinando una situazione di vera e propria emergenza per il comparto agricolo e per gli usi civili;

    la città di Potenza così come altri comuni dell'hinterland del capoluogo serviti dalla diga del Camastra hanno già iniziato a razionalizzare l'erogazione idrica;

    i comuni di Pisticci, Montalbano Jonico e Policoro, comuni a vocazione prevalentemente agricola e turistica, hanno già chiesto alle istituzioni competenti l'attivazione delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale;

    la raccolta cerealicola è stata drammatica con una resa tra le più basse degli ultimi decenni e molte colture di frutta e ortaggi sono già compromesse;

    preoccupazione vi è anche per la prossima stagione olivicola considerato l'andamento di questi mesi;

    il mondo agricolo e le istituzioni locali hanno già da anni avuto modo di protestare per l'emergenza che periodicamente e frequentemente si ripresenta e che viene definita «crisi idrica» in quanto questo fenomeno, soprattutto in Basilicata, è determinato solo in parte dalla mancanza di piogge, infatti una buona parte dei gravi problemi è frutto della carenza e della gestione delle infrastrutture idriche;

    i danni delle problematiche connesse alla mancanza e all'insufficienza di acqua per irrigare sono pesantissimi per il settore agricolo che, giova ricordarlo, viene ripetutamente sferzato da calamità naturali ed è da almeno un ventennio in una interminabile crisi di mercato che determina perdite economiche pesantissime;

    i costi di produzione superano di gran lunga i ricavi per via dei prezzi di vendita al campo e presso i centri di conferimento che ormai sono da paesi cosiddetti «sottosviluppati»;

    molti agricoltori ormai sono avviati verso l'abbandono dei fondi agricoli con gravi ripercussioni per l'intera tenuta economica e sociale del nostro territorio;

    anche industria e comparto turistico, ove dovessero perdurare queste condizioni climatiche e l'assenza di precipitazioni, presto andranno in sofferenza;

    nonostante la presenza di un commissario straordinario per l'emergenza idrica nominato dal Governo circa un anno fa e una serie di interventi annunciati dalla regione Basilicata e dagli enti che hanno la governance della risorsa idrica in Lucania nessun intervento è stato posto in essere;

    anzi, sono emerse palesi lacune in termine di programmazione e gestione dell'acqua con il PNRR non adeguatamente utilizzato; e con ritardi e incongruenze il cui prezzo ora rischiano di pagarlo imprese e cittadini –:

   quali iniziative il Governo intenda tempestivamente attivare, per quanto di competenza, per affrontare l'emergenza idrica in Basilicata e predisporre un piano di interventi sulla rete e sulle infrastrutture idriche, nonché per sostenere i comparti economici, a partire dall'agricoltura, già sotto stress per via della siccità.