Data: 
Giovedì, 4 Dicembre, 2014
Nome: 
Barbara Pollastrini

Grazie Presidente, grazie per le sue parole così autentiche. A quindici anni dall'addio, Nilde Iotti – lei ha ragione – è ancora un mito. Signora dell'istituzione, leader popolare, donna fino all'ultimo amica delle donne. In tre minuti quale titolo per un film che ha attraversato la storia potrei scegliere ? La ragazza sotto il giogo della dittatura, la studentessa alla Cattolica di Milano, città che Nilde ha continuato ad amare per la sua modernità, la resistenza, la Costituente, l'incontro dell'uomo con cui ha condiviso un amore e una figlia – lui all'epoca il capo carismatico dei comunisti italiani, lei la giovane donna di Reggio Emilia che affrontava con coraggio un partito e un tempo scanditi da durezze e convenzioni – oppure, come lei diceva, Presidente, l'artefice di leggi di svolta civile, la Presidente della Camera, l'impegno per le riforme e la ricerca costante, costante, del dialogo e del buono che c’è negli altri. 
Dicevano di lei gli avversari e gli amici: donna elegante. Ma vedete, colleghe e colleghi, quel giudizio non era solo un apprezzamento per il suo tratto, il suo vestire o per quel trucco discreto che non mancava mai in Nilde, la magia era ben più densa. In lei, che aveva conosciuto lo scempio del fascismo, c'era un rispetto profondo delle istituzioni e di una democrazia da innovare, ma tutto questo viveva della passione per un popolo, della lettura dei conflitti umani e sociali che la politica dentro quest'Aula, con culture diverse, aveva il compito di rappresentare, però di rappresentare nel modo migliore. 
Questa è stata la bellezza, l'eleganza politica della Presidente Iotti: non avere separato mai la sua funzione ai vertici dello Stato da un legame sentimentale con donne e uomini che reclamavano dignità e cittadinanza, e che pretendevano, insieme, di essere onorati con gli esempi, con uno stile. Dirlo oggi, e concludo, davanti alla cronaca odiosa di queste ore sulla corruzione dilagante, non è solo il modo per ricordare una madre costituente, ma per rammentare a tutti noi quale compito insieme di solennità e di sobrietà peserà sulle nostre spalle, quando, tra breve, quest'Aula discuterà di Costituzione. Grazie, dunque, a Nilde, posso dirlo, grazie alla compagna Iotti e grazie a tante donne differenti, ma con un orgoglio di sé che sanno guardare al rispetto degli altri e al bene comune.