11/07/2024
Lia Quartapelle Procopio
Madia, Roggiani, Marino, Boldrini, Serracchiani, Ferrari, Malavasi
1-00308

 La Camera,

   premesso che:

    parlamentari provenienti da ogni parte del mondo si sono riuniti dal 10 al 12 di aprile 2024 a Oslo, in Norvegia, per partecipare all'ottava edizione della conferenza internazionale dei parlamentari sull'attuazione del programma d'azione della Icpd (Ipci/Icpd), l'International conference on population and development;

    la conferenza dell'International Parliamentarians’ Conference svolge il ruolo di piattaforma vitale per promuovere il dialogo tra i parlamentari di tutto il mondo riguardo all'attuazione del programma d'azione dell'Icpd adottato nella conferenza del Cairo del 1994. È concepita appositamente per coltivare il consenso politico globale sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi (Srhr), traducendo questi accordi in risultati nazionali tangibili in termini di politica, finanziamento e responsabilità;

    a distanza di 30 anni dall'adozione programma d'azione, sono stati accolti con favore i progressi compiuti mediante l'approvazione di nuove leggi, politiche e programmi volti a rafforzare la tutela dei diritti delle donne nel mondo. Gli sforzi profusi dalla comunità internazionale hanno portato a risultati tangibili, tra cui una maggiore diffusione dell'accesso a metodi contraccettivi, una marcata diminuzione nel rapporto di mortalità materna (Mmr), a un maggior numero di ragazze che hanno accesso all'istruzione, e a una riduzione globale dei matrimoni infantili e delle mutilazioni genitali femminili. Tali successi rientrano nell'ambito di un modello di sviluppo sostenibile, incentrato sulla dignità individuale e sui diritti umani;

    nell'ultima dichiarazione d'intenti sottoscritta dai e dalle partecipanti, si riafferma la necessità di fare fronte comune rispetto alla crescente ondata di polarizzazione, ai conflitti intestini e alle politiche reazionarie lesive dei diritti riproduttivi, che rischiano di vanificare i progressi ottenuti nell'ambito dell'implementazione della visione del Cairo;

    tale impegno appare ancor più indispensabile alla luce di una congiuntura internazionale particolarmente problematica, segnata da instabilità economica, guerre, disastri naturali e altre forme di conflitto, i quali hanno contribuito ad acuire ulteriormente le difficoltà affrontate da milioni di persone in tutto il mondo. Si verificano, infatti, con preoccupante frequenza su scala globale, fenomeni di sfollamento, disuguaglianza sociale e crisi umanitaria che impediscono a una porzione sempre maggiore della popolazione mondiale l'accesso a servizi essenziali. Come noto, il peso di queste crisi grava in maniera particolare sulle donne, ragazze e adolescenti con tutte le loro diversità, nonché sulle fasce più fragili e marginalizzate della popolazione globale;

    a fronte dei tentativi da parte di alcune autorità nazionali di restringere il campo dei diritti e di interdire la libera scelta su questioni sensibili quali l'interruzione volontaria di gravidanza, il programma d'azione dell'Icpd rappresenta ancora un punto di riferimento. Tuttavia, la sua piena attuazione richiede un rinnovato impegno e una maggiore volontà politica allo scopo di garantire a tutti coloro che ne necessitano la dovuta protezione e assistenza umanitaria;

    come rilevato nel documento finale, per implementare la visione politica dell'Icpd nel suo insieme, non è sufficiente intervenire con provvedimenti dettati da emergenze. Piuttosto, occorre agire in maniera mirata su quelle che sono le cause scatenanti delle crisi umanitarie, ovverosia le diseguaglianze strutturali, la disparità di ricchezza, l'emergenza climatica e l'instabilità politica;

    i e le partecipanti della conferenza di Oslo hanno reiterato con fermezza il proprio impegno a mobilitare nuovi stakeholder e promuovere iniziative internazionali volte a salvaguardare i diritti delle donne ed alleviare la sofferenza delle popolazioni maggiormente interessate dalle crisi umanitarie in atto;

    hanno, inoltre, ribadito la necessità di garantire la tutela universale dei diritti sessuali e riproduttivi per tutti, ivi inclusa un'educazione sessuale completa. Ciò è fondamentale per soddisfare le necessità in materia di pianificazione familiare, prevenire le morti materne, anche fornendo un accesso sicuro all'interruzione di gravidanza, nonché per porre fine alla violenza sessuale e di genere (Sgbv) e alle pratiche dannose;

    i membri della conferenza hanno evidenziato la necessità di intraprendere azioni decisive per combattere le disparità e le ingiustizie che dividono la società. Disparità che creano e rafforzano barriere sistemiche e strutturali, emarginano cronicamente donne, ragazze, adolescenti e altri gruppi in condizioni di vulnerabilità ed emarginazione in quasi ogni aspetto della vita, dalla salute e dall'istruzione ai mercati del lavoro alla partecipazione politica;

    per intervenire sulle disparità si rende necessario operare garantendo priorità alla Sexual and Reproductive Health and Rights durante tutto il corso della vita integrando servizi di facile utilizzo nella copertura sanitaria universale (Uhc) Universal health coverage. Ciò richiede il rafforzamento dei sistemi sanitari, sia formali che comunitari, per porre fine alle disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria e prevenire le ingiustizie affrontate dalle donne, dalle ragazze e dai giovani. È necessario che salute e i diritti sessuali e riproduttivi siano ricompresi nell'ambito dell'assistenza sanitaria di base, dando, pertanto, priorità agli investimenti per il personale sanitario, in particolare nelle strutture sanitarie primarie;

    tra le criticità emerse vi è certamente la sottorappresentanza delle giovani donne e ragazze nell'istruzione e nelle carriere scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem), ancora frenate da dannosi pregiudizi di genere, norme sociali e aspettative che influenzano la qualità dell'istruzione che ricevono e le materie che studiano, limitando la loro capacità di essere impiegate in lavori legati all'innovazione e allo sviluppo sostenibile;

    la Conferenza ha evidenziato la necessità di collaborare con i Governi per promuovere la partecipazione sicura e significativa delle donne allo spazio digitale, rafforzando al contempo la legislazione per prevenire crimini informatici facilitati dalla tecnologia, tra cui molestie informatiche, stalking, incitamento all'odio, doxxing e uso non consensuale di immagini e video;

    inoltre, i parlamentari partecipanti alla conferenza hanno richiesto ai diversi Governi una decisa accelerazione degli sforzi a sostegno di un'educazione sessuale diffusa e consapevole, capace di fornire agli adolescenti gli strumenti necessari al fine di instaurare rapporti sani e fare scelte consapevoli in merito alla propria sfera riproduttiva;

    secondo diverse stime delle Nazioni Unite gli investimenti nella pianificazione familiare e nella salute materna nei paesi del Sud globale producono un elevato ritorno, pari a 8,40 dollari per ogni dollaro speso;

    secondo quanto affermato nel documento conclusivo della conferenza è necessario accelerare i finanziamenti per la Srhr, sostenere il finanziamento innovativo e la mobilitazione delle risorse nazionali attraverso lo sviluppo di sistemi fiscali equi ed efficaci, nonché un maggiore impegno con il settore privato e le istituzioni finanziarie internazionali;

    occorre sostenere bilanci attenti al genere per garantire un'equa allocazione delle risorse per donne, uomini, ragazze e ragazzi, promuovendo l'uguaglianza di genere e raggiungendo sia la giustizia di genere che quella fiscale,

impegna il Governo:

1) ad incrementare gli sforzi per sviluppare e promuovere leggi e politiche per rispettare, proteggere e adempiere agli obblighi internazionali in materia di diritti sessuali e riproduttivi;

2) ad adottare le iniziative utili per attuare il programma d'azione dell'International conference on population and development, garantendo l'elaborazione di politiche volte a rafforzare e a dare piena esecuzione al programma d'azione adottato nella conferenza del Cairo.