Data: 
Martedì, 23 Luglio, 2024
Nome: 
Marco Sarracino

La ringrazio, signor Presidente. Come lei ha detto, questa notte intorno alle 22,40 si è consumata un'ingiusta e assurda tragedia a Scampia: nella Vela celeste è crollato un ballatoio, sono state coinvolte 15 persone, di cui 2 purtroppo hanno perso la vita (avevano 29 e 35 anni), e tra i feriti ci sono 7 bambini. Non molti lo sanno, Presidente, ma Scampia e il quartiere più giovane d'Europa, e quelle vele sono il simbolo di un territorio che negli anni ha pagato tanto e ricevuto praticamente pochissimo. La macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata grazie al prefetto, al sindaco, alle Forze dell'ordine, alla Protezione Civile, ai Vigili del fuoco e anche a chi, in quella municipalità, riveste ruoli istituzionali e agli stessi abitanti delle vele. Ma in questo momento mancano molte cose, alcune elementari, come ad esempio le bottiglie d'acqua. Sono oltre 800 le persone evacuate, di cui 300 sono minori, numeri che, per quanto siano impattanti, non rendono assolutamente l'idea della gravità della situazione, del dramma sociale che quotidianamente si consuma in quel quartiere. Per anni, Presidente, che sono stati anche gli anni della mia adolescenza in quel quartiere, Scampia ha vissuto di un'ampia narrazione: da territorio ostaggio della criminalità organizzata a luogo inaccessibile per tutti, tranne per chi veniva da ogni parte d'Italia per acquistare ogni tipo di droga. Quelle vele erano il simbolo non solo di una folle scelta urbanistica, ma anche di un degrado sociale e culturale che ha fatto il giro del mondo, vele prima sgomberate, vele poi rioccupate, vele in parte buttate giù. Ne restano tre ma in futuro, Presidente, ne resterà soltanto una, proprio quella in cui stanotte è crollato quel maledetto ballatoio. Sì, perché a Scampia è previsto uno dei più grandi progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana d'Italia, un processo che non può e non deve essere messo in discussione. Negli anni a Scampia è arrivata la metropolitana, è arrivata anche l'università, il tutto grazie ad un grande processo di collaborazione tra le istituzioni e la fittissima rete associativa, grazie alla quale, ogni anno, centinaia di bambini riescono ad usufruire di attività e di diritti che vengono loro negati per il solo fatto di aver avuto la sfortuna di essere nati nell'area nord di Napoli. Per questo, Presidente, ReStart Scampia non può e non deve fermarsi, rappresenta infatti il riscatto di chi, in quel quartiere, ha dovuto sempre lottare e combattere per cose semplici, per la casa, per il lavoro, per l'istruzione, per la cura di base. Per questo, al grido di dolore che si leva in questione va dato non solo il conforto, ma anche una risposta, perché quando si spegneranno le telecamere, come è successo sempre, chi abita nelle vele, nei 7 palazzi, nelle case celesti o nel don Guanella resta solo insieme ai suoi drammi. Questa volta non potrà e non dovrà succedere.