A.C. 1660-A
Grazie, Presidente. Questo provvedimento colpisce le libertà individuali e collettive, attacca il dissenso ed è finalizzato ad ottenere una pubblica opinione e una cittadinanza addomesticata. È, per questo, un provvedimento che costruisce e delinea una deriva assolutamente pericolosa e inaccettabile. Al contempo, non garantisce affatto un accrescimento in materia di sicurezza pubblica nelle nostre città. Con numerosi interventi (circa una quindicina) sul codice penale, si introducono nuovi reati, si prevedono nuove aggravanti e si innalzano le pene, ma non è una strada nuova, è quella che questo Governo ha imboccato già dal momento del proprio insediamento. Tuttavia, a due anni di distanza dall'insediamento di questo Governo, la verità sotto gli occhi di tutti è che sulla sicurezza state clamorosamente fallendo la sfida. Avevate vinto le elezioni facendo promesse mirabolanti, avete detto che avreste risolto ogni problema e, invece, dopo due anni, vi state battendo contro la complessità del fenomeno e state soccombendo. Davanti a questo fallimento, voi, privi di una strategia concreta, che cosa fate? Sempre la solita strada: non investite nell'assunzione delle Forze dell'ordine, non investite nei comuni italiani, che sono il primo presidio per la diffusione della legalità e del decoro nelle nostre città, non investite in azioni di rigenerazione urbana, nella cultura e nell'educazione, ma decidete, ancora una volta, di violentare, stravolgere e brutalizzare il codice penale, introducendo norme contraddittorie, demagogiche, talvolta inutili e, in altri casi, dannose.
Voi stessi, nei precedenti interventi, in questa legislatura, sul codice penale, avevate detto che, introducendo nuovi reati e nuove aggravanti, avreste risolto tutti i problemi. Invece, talvolta alcuni mesi dopo, in altri casi addirittura alcune settimane dopo, siete stati costretti a intervenire nuovamente. Come avevate fatto in passato, ancora oggi ci dite che servono nuovi reati, nuove aggravanti e innalzamenti delle pene per risolvere i problemi della sicurezza. Ma cos'è questo se non la ammissione della vostra colpa politica, del vostro fallimento, della vostra inadeguatezza ad affrontare la complessità di questo fenomeno? Continuate a perseverare nell'errore. Avete già adottato iniziative di questo tipo e avete fallito, lo fate di nuovo e fallirete nuovamente nel Paese.
Certo, è molto facile scappare nel Consiglio dei ministri, usare un pezzo di carta e una penna e scrivere un nuovo reato. È molto più difficile andare nel Paese reale, uscire dal palazzo e confrontarsi con i problemi. Se questa strada è così fallimentare - e lo ammettete voi, che ci dite che è assolutamente necessario oggi stravolgere il codice penale perché c'è un problema enorme nel Paese - almeno fermatevi un attimo, riflettete, valutate se questa strategia va nella giusta direzione oppure, com'è evidente a tutti, nella direzione sbagliata.
Ogni tanto ascoltate anche le opposizioni, che, in questi due anni, hanno presentato migliaia di emendamenti su questo tema e li avete respinti tutti. Guardate cosa succede nel Paese reale.
Su questo tema era stato persino il Ministro della Giustizia, Nordio, che aveva detto: l'errore, l'equivoco della destra è di pensare di garantire la sicurezza con l'inasprimento delle pene, con la creazione di nuovi reati e magari con un sistema carcerario, come quello che abbiamo, che diventa criminogeno. Occorre eliminare - ha detto Nordio - il pregiudizio che la sicurezza sia tutelata dalle leggi penali. Questo non è vero, ha detto Nordio. E ancora, ha insistito per essere più chiaro e ha detto: certezza e rapidità della pena non significano sempre e solo carcere. E ancora, perché non lo riteneva sufficiente, ha detto: è meglio la concreta esecuzione di una pena alternativa, che faccia comprendere al condannato il disvalore della sua condotta, piuttosto che la platonica irrogazione di una pena detentiva cui faccia poi seguito la sua immediata liberazione. Lo aveva detto Nordio, che però è lo stesso Ministro che, contraddicendo se stesso, firma questo provvedimento, che introduce 15 nuove fattispecie penali. Qui non siamo in un caso di contraddizione, qui siamo in un caso di sdoppiamento della personalità ed è un fatto veramente allucinante.
Nel merito delle misure che sollevano conflitti di costituzionalità potremmo dilungarci a lungo e il tempo non me lo consente. Cito solo alcune fattispecie previste e regole stabilite in questo provvedimento. Avete stabilito, ancora una volta, il divieto di prevalenza delle attenuanti sulle aggravanti e lo avete fatto alcuni mesi dopo che, ancora una volta, la Corte costituzionale abbia detto che è illegittima una norma legislativa che stabilisca che non possono prevalere le circostanze attenuanti su quelle aggravanti. Lo ha detto due volte nel corso del 2023 e, malgrado questo, avete deciso coscientemente e consapevolmente di scrive una norma palesemente incostituzionale, che ancora una volta verrà bocciata.
Poi avete stabilito, con questo provvedimento, un'assoluta irragionevolezza del sistema. Voi stabilite che una violenza sessuale commessa in un aeroporto o commessa in una metropolitana è meno grave di una violenza sessuale commessa in una stazione ferroviaria. Avete voluto accontentare l'ego del Ministro Salvini, cedendo e stabilendo una norma del tutto irrazionale, che non potrà essere spiegata alle vittime di reato, con le quali vi dovrete poi confrontare nel Paese, perché non basterà dire che il partito di maggioranza, Fratelli d'Italia, è debole e subisce gli attacchi della Lega.
Poi vengono violati i diritti fondamentali. La manifestazione del dissenso è tutelata in una democrazia, ma voi stabilite che è un reato la resistenza pacifica, non violenta. Se questa norma di criminalizzazione della resistenza passiva viene associata a quella che recentemente voi avete approvato in questo Parlamento, cioè l'abrogazione dell'abuso d'ufficio, nell'arco di poco più di un mese voi avete stabilito che il pubblico funzionario, che volontariamente viola le norme per abusare del proprio potere e discriminare un cittadino, non risponde in sede penale, ma il cittadino, che resiste pacificamente ad un abuso della pubblica autorità o a un ordine della pubblica autorità per manifestare un dissenso, finisce in galera. Oggi stiamo scivolando pericolosamente verso una strada autoritaria, che rende il cittadino debolissimo di fronte al potere della forza pubblica e questo non è accettabile ed è un pericolo per tutti. Avete deciso, con la norma sulle madri detenute, di colpire i minori, che meritano tutela, lo hanno detto i colleghi prima di me. Voi stabilite, con quella norma, l'articolo 15, che un bambino di pochi mesi può entrare in galera. Ad oggi, mai è stato consentito dal nostro legislatore, mai nella storia repubblicana, ma persino nella storia della dittatura italiana, che un bambino di tre, quattro o cinque mesi entrasse in una galera.
Forza Italia, ancora una volta, ha detto che non è d'accordo e ha presentato un emendamento, che non cancella totalmente la norma ma che ne ridimensiona la portata. Vedremo se andranno avanti o se scapperanno, come fanno sempre, di fronte alle responsabilità del Parlamento, ma certamente noi non ci fermiamo e presentiamo emendamenti su questo tema.
Insomma, avete deciso di stravolgere il codice penale, violando diritti e beni costituzionali e lo avete fatto inserendo, da ultimo, in questo provvedimento, l'articolo 38, che stabilisce la clausola di invarianza finanziaria e con il quale rendete evidente a tutti la assoluta demagogia che vi anima. Non mettete un euro sulla sicurezza urbana, non mettete un euro per la tutela dei cittadini. Prevedete soltanto un diritto penale demagogico, che indica un nemico e cerca di abbatterlo.
Mancano le assunzioni, mancano gli investimenti sulle infrastrutture, mancano le politiche sulla casa, sulla rigenerazione urbana. Colpite i comuni con la manovra di bilancio, ma dove volete andare? Fermatevi, smettete di metter mano al codice penale, stravolgendo e violando i diritti più importanti di cui la nostra Repubblica si è dotata e che rappresentano un caposaldo della nostra democrazia. Anche per questi motivi e per i tanti altri che non ho avuto tempo di indicare qui, voteremo a favore della questione pregiudiziale di costituzionalità.