14/10/2024
Chiara Braga
Mauri, Orfini, Amendola, Graziano, Bonafè, Cau, Ciani, De Luca, De Maria, Ferrari, Fornaro, Ghio, Morassut, Toni Ricciardi, Roggiani, Cuperlo, Boldrini, Porta, Provenzano, Quartapelle Procopio, Vaccari
3-01486

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   come riportato da alcuni organi di informazione ed in particolare dalla edizione de il Domani del giorno 12 ottobre 2024 risulterebbero emergere una serie di elementi di preoccupazione in ordine all'affidamento di appalti inerenti alla realizzazione dei due centri di Gjader e Shengijn in Albania;

   la scelta del Governo di finanziare la costruzione delle strutture afferenti ai due centri attraverso il fondo esigenze indifferibili della Presidenza del Consiglio appare, come più volte segnalato, dal gruppo parlamentare del PD, assolutamente incomprensibile;

   in particolare, si tratterebbe, allo stato attuale, di appalti assegnati nel periodo da marzo a settembre 2024 in deroga alle vigenti norme in materia di contratti pubblici per un importo totale di circa 60 milioni di euro, gestiti prevalentemente dal Ministero della difesa attraverso Segredifesa;

   suddetti appalti vanno dai moduli prefabbricati fino alle opere idrauliche e accessorie e, nella maggior parte dei casi, tutti con importi sopra soglia escludente l'affidamento diretto;

   sulla base del protocollo siglato tra il Governo italiano e quello albanese i due centri sono da considerarsi a tutti gli effetti «territorio italiano» e quindi avrebbero dovuto vedere l'applicazione delle norme previste dal nostro ordinamento in materia di appalti;

   l'avere affidato la competenza della realizzazione delle strutture in oggetto alla Difesa, attraverso Segredifesa, ad avviso degli interroganti, non può certo andare a discapito della trasparenza e della legalità delle procedure sia in materia di appalti che di reclutamento di manodopera e di sicurezza sul lavoro;

   a giudizio degli interroganti, la pessima figura del Governo italiano nell'aver adottato la previsione di Cpr e di altre strutture connesse (centro di immigrazione, carcere) fuori dal territorio nazionale e di aver rimandato la loro inaugurazione dalla primavera del 2023 ad oggi, come denunciato in precedenza in altri atti di sindacato ispettivo depositati dal gruppo parlamentare del PD, non può, in alcun modo, giustificare la necessità di operare al di fuori di una cornice di rispetto delle regole e della legalità, trattandosi tanto più dell'impiego di ingenti risorse pubbliche;

   ci si riferisce a centri per migranti assai discutibili sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani, anche in forza della recente sentenza della Corte di giustizia europea in materia di «Paesi sicuri», e ora anche dal punto di vista delle procedure della loro realizzazione e dello spreco di ingenti risorse pubbliche –:

   quale sia stato fino ad oggi l'importo speso, nonché se si intenda rendere pubblico l'elenco delle ditte impegnate, in appalto e in subappalto, nella realizzazione e nella successiva gestione dei due centri di Gjader e Shengijn e sulla base di quali criteri siano state selezionate le stesse ditte, allo scopo di avere la massima trasparenza in considerazione della delicatezza della questione.