A.C. 1749-A
Grazie, Presidente. Rappresentante del Governo, onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, intervengo a nome del gruppo del Partito Democratico su questa proposta di legge. Farlo, dopo aver sentito un intervento della maggioranza, mi consente di collegare questa nostra discussione a tante discussioni che abbiamo avuto in quest'Aula, ogni qualvolta viene presentata dall'opposizione una proposta di legge che affronta uno di quei temi che appaiono nel dibattito politico in maniera carsica. Ci troviamo spesso pagine e pagine di giornali che se ne occupano, salvo poi sparire completamente nel momento in cui arriviamo in Aula. Il Parlamento diventa il luogo dove non se ne può parlare, dove non si può affrontare una discussione, anche franca, anche vera. Ecco, noi siamo un po' stanchi di vedere sempre e solo emendamenti soppressivi delle nostre proposte. Vorremmo capire cosa pensa effettivamente la maggioranza. Questa è una proposta avanzata dal MoVimento 5 Stelle, a prima firma Francesco Silvestri, ma ci sono state tante proposte anche presentate dal Partito Democratico, da Alleanza Verdi e Sinistra, dalle altre forze di opposizione, e noi ci ritroviamo sempre a non poterne nemmeno discutere. La montagna del dibattito pubblico sugli extraprofitti, o profitti extra, sulla necessità di intervenire nei confronti del contributo che anche le banche possono offrire alla costruzione di un equilibrio complessivo delle finanze dello Stato ha partorito un topolino - il topolino di una partita di giro da circa 4 miliardi in cui, è vero, è stato ricordato, ci sono questi 4 miliardi, ma sono un prestito temporaneo -, mentre il tema che affronta questa proposta, e che va affrontato, è quello dei benefici esterni, dovuti a fattori esterni come l'inflazione. Questa proposta di legge va in una direzione: quella di destinare a chi è stato colpito dall'inflazione parte almeno dei benefici che vengono generati.
Ci sono anche degli elementi oggettivi che avrebbero giustificato la richiesta di un contributo effettivo, concreto, come tenere conto, ad esempio, dei 300 miliardi che sono stati messi a disposizione durante la pandemia per garantire i crediti del settore bancario, per escludere ogni tipo di rischio. Si sarebbe potuto e dovuto fare una discussione di merito su questo tema e si sarebbe dovuto trovare una soluzione, anche parlamentare. Invece no, andiamo in un'altra direzione ancora una volta, non ci sarà un confronto, noi rappresenteremo le nostre posizioni. E in quale direzione andremo? Andremo nella direzione di continuare, in quest'Aula, a negare quello che avviene nella realtà fuori da quest'Aula, perché questo è il problema, care colleghe e cari colleghi che state seguendo i lavori di questa mattina. Abbiamo sentito, anche adesso, dire che questo Governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani, ma io non so quante volte voi abbiate modo di confrontarvi, anche fuori da quest'Aula, con gli italiani e le italiane. Non so se sapete che cosa pensa la Federazione dei giornalisti dell'ampliamento della web tax e di quelle che saranno le conseguenze o se sapete quali sono le conseguenze della tassazione per chi ha investito nelle criptovalute o altri tipi di interventi.
Al di là dell'aumento di alcuni elementi di prelievo nei confronti di alcune categorie, di alcuni soggetti, il vero problema è che servirebbe andare nella direzione di invertire questo processo per cui questo Governo è sempre forte con i deboli e debole con i forti, di andare in una direzione che va verso una manovra che tenga conto di questi aspetti, perché voi state andando nella direzione opposta. Quando date qualcosa, anche qualcosa di misero - l'esempio più drammatico sono i soli 3 euro di aumento alle pensioni minime -, fate un po' come faceva lo sceriffo di Nottingham in quel celebre cartone animato che ha segnato la nostra generazione, quando dà la carità a un povero cieco, lancia una moneta e ne riprende tre. È questo l'effetto che voi state mettendo in campo e lo state mettendo trasversalmente. Per non decidere a chi chiedere, per non decidere dove mettere, fate degli interventi che, poi, alla fine, che conseguenza hanno nella vita delle persone? Che aumenta il costo di tutto, tranne il proprio salario, che aumenta per quella piccola componente che non consente nemmeno di coprire le spese precedenti. Questo sta generando conseguenze drammatiche in quei settori che state distruggendo - penso alla sanità, ai trasporti, alla scuola -, sta creando conseguenze drammatiche per quello che è l'effetto concreto nei confronti degli investimenti che, grazie ai Governi precedenti, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, voi vi trovate nell'occasione di portare avanti. Ma non si tratta semplicemente di tagliare i nastri degli asili nido, di tagliare i nastri degli interventi nei trasporti, si tratta anche, poi, di dotare il sistema Paese di quelle risorse che servono ad aprire quegli asili nido, ad aprire quelle stazioni, a consentire a quei mezzi elettrici che arriveranno nelle nostre città di essere messi in campo. Se, invece, voi, al tempo stesso, tagliate sui servizi, tagliate sugli enti locali, che sono in prima linea, tagliate su tutto quello su cui potete tagliare, anche quel poco in più che date in tasca alle persone è una parte infinitesimale di quanto in più le persone spenderanno.
Peraltro, non siete nemmeno capaci, su un tema così importante, in un momento così difficile come quello che stiamo attraversando, di aprire una serena discussione su quello che può e deve essere il meritorio ruolo che anche il sistema bancario deve svolgere nell'ambito di questo riequilibrio complessivo che ci deve essere nel Paese. Le conseguenze sociali di questo vostro atteggiamento politico sono conseguenze sociali devastanti. Il compito dell'opposizione è quello di mettere in campo delle proposte per costringervi, in una sede parlamentare, ad affrontare questi temi. Poi arrivate con le vostre idee; arrivate con i vostri spunti; dite qualcosa di diverso.
Sul trasporto pubblico locale, noi per tanto tempo vi abbiamo chiesto di usare, almeno in parte, i fondi dei sussidi ambientalmente dannosi per finanziarlo; se non volete utilizzare questo, utilizzate quello che è l'aumento del gettito IVA dei costi del carburante, che è un'entrata automatica. Ma se non vi vanno bene le nostre proposte, trovate altre risorse: la conseguenza non può essere distruggere il trasporto pubblico locale e, contemporaneamente, avere contro questa manovra tutte le oltre 900 imprese del trasporto pubblico locale e tutti i sindacati - CGIL, CISL, UIL FAISA CISAL, UGL - che sciopereranno l'8 novembre per il rinnovo e la sicurezza del contratto per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Ho fatto l'esempio dei trasporti, ma vale anche per gli altri interventi.
Ecco, voi ripetete spesso che la coperta è corta: ma la coperta è corta perché avete scelto che sia così corta e perché la sbrindellate attraverso i provvedimenti spot di cui nutrite la vostra propaganda sulla pelle delle persone più fragili, come abbiamo visto con le drammatiche immagini dell'Albania e come vediamo ogni giorno. Quindi, questa poteva essere un'occasione per cucire una parte più ampia di questa coperta e per coprire alcuni dei problemi che abbiamo nel Paese; poteva essere l'occasione per dare una risposta alle cittadine ed ai cittadini che guardano al Parlamento aspettandosi che non sia solo il luogo del rinvio, che non sia solo il luogo del “sissignore” nei confronti dell'azione del Governo, ma che sia anche il luogo dove quella discussione sociale che anima le nostre città trova una sede per cercare di offrire risposte. Votando in questa maniera e presentando l'ennesimo emendamento soppressivo, perdete l'ennesima occasione per dare una risposta a chi segue i lavori di questo Parlamento e si aspetta che si occupi dei loro problemi quotidiani.