I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
il 2 ottobre 2024 si è registrata quella che il comunicato ufficiale di Trenitalia ha definito «una disconnessione degli impianti per un guasto che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l'impianto di circolazione nel nodo di Roma»;
questo evento ha comportato oltre due ore di paralisi del nodo di Roma Termini con effetti devastanti per i servizi ai cittadini su tutto il territorio nazionale; secondo quanto dichiarato dal Ministro Salvini, la causa sarebbe da attribuire a un singolo errore umano: un dipendente avrebbe accidentalmente piantato un chiodo in una canalina di plastica dove passerebbero i cavi che portano l'elettricità agli edifici di Termini, causando la disconnessione e il conseguente blocco del sistema;
a parere degli interpellanti, quanto accaduto a Roma non può essere assolutamente considerato un semplice episodio, venendo dopo un'estate e all'inizio di un autunno, di grave difficoltà per l'intero settore del trasporto ferroviario, a causa di ritardi e cancellazioni praticamente giornalieri, nella totale assenza di misure di coordinamento, di puntuali informazioni, e di interventi efficaci per fronteggiare i disservizi;
basti pensare a quanto già accaduto il 22 luglio 2024, quando Trenitalia ha dovuto interrompere per quattro giorni i collegamenti ferroviari tra la Calabria e la Sicilia con il resto del Paese, o l'8 agosto 2024 quando un'interruzione della linea ad alta velocità Roma-Napoli ha avuto pesanti ricadute sui tempi di percorrenza dei treni, o, ancora, il 15 settembre 2024, quando sulla linea ad alta velocità Milano-Bologna-Firenze si sono registrati forti rallentamenti con un aumento dei tempi di percorrenza pari a quattro ore su alcune tratte;
si tratta di disservizi gravi e reiterati e che non possono essere ascritti a sole circostanze particolari o fortuite ma che richiedono risposte serie e complessive per fronteggiare l'emergenza ormai quotidiana che nella percezione dei cittadini comporta che ormai un singolo guasto della rete possa comportare un conseguente disastro;
è necessario intervenire complessivamente con azioni di sistema per prevenire tali conseguenze e rendere immediati i rimborsi per i viaggiatori, per evitare che, dopo aver subito gravi disservizi, non debbano anche sopportare lunghe attese per ottenere quanto spetta loro di diritto;
nella Presentazione della «Relazione Annuale al Parlamento» dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), tenuta dal Presidente Nicola Zaccheo in Senato il 15 settembre 2024, si legge tra l'altro che «La (...) attività di verifica dell'Autorità ha condotto ad un procedimento sanzionatorio nei confronti di RFI per violazione dei limiti nell'assegnazione della capacità quadro oltre la soglia dell'85 per cento della capacità commerciale totale (...). Ogni anno si contano (...) circa 10.000 interruzioni di linea, ma ciò che preoccupa è anche la loro durata: nel primo semestre 2022 erano pari a 17.913 ore; nel primo semestre 2023 sono aumentate a 19.978 ore; nel primo semestre 2024 ben 22.904 ore. Queste inefficienze di linea, tra l'altro, concorrono ad accentuare la crisi in cui attualmente versa il settore del trasporto merci (...). È necessario un significativo cambio di rotta, sia gestionale che industriale, poiché solo con l'ottimizzazione di tutte le componenti del sistema trasportistico si evita il collasso di singole modalità e si garantisce la competitività e la vivibilità del Paese»;
durante l'Audizione in IX Commissione della Camera dei deputati del 29 ottobre 2024 il Presidente di ART ha comunicato che RFI ha presentato in questi giorni una proposta di impegni volta ad adempiere alle prescrizioni dell'Autorità relativa al citato al superamento della soglia dell'85 per cento della capacità commerciale totale della rete;
la complessità della situazione è stata rilevata anche dall'AD di RFI che, durante l'audizione tenutasi in IX Commissione alla Camera dei deputati il 15 ottobre 2024 ha osservato che le condizioni della rete hanno, tra l'altro «(...) portato ad un sistema sempre più instabile (...). La concentrazione dei treni su particolari tratti di linee e stazioni determina un'amplificazione dei ritardi in caso di anomalia indipendentemente dalle cause» e, relativamente ai ritardi dei treni, ha osservato che nel 2024 «il segmento del trasporto AV ha registrato una puntualità del 74,3 per cento, il settore intercity, invece si è attestato all'82,7 per cento, mentre il servizio regionale all'89,4 per cento»;
da fonti di stampa si apprende inoltre che Celine Gauer direttrice generale della task force europea per la ripresa e resilienza abbia recentemente richiesto riforme radicali per il settore ferroviario italiano in grave ritardo per la realizzazione degli obiettivi previsti dal PNRR –:
come, a fronte delle crescenti interferenze e ritardi, stia esercitando i poteri di indirizzo e di vigilanza di sua competenza e attraverso quali nuove direttive, volte a fronteggiare l'emergenza quotidiana sopra esposta, intenda imprimere il necessario significativo cambio di rotta anche per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR;
quali indirizzi politici stia dando, per quanto di competenza, affinché tali necessari interventi non penalizzino, ancora di più di quanto non accada oggi, il collegamento con le aree interne e il trasporto ferroviario merci;
se intenda chiarire quali siano stati i cambiamenti proposti annunciati dal Presidente di ART in audizione e se siano state quantificate le conseguenze negative dovute al fatto che gli interventi stiano avvenendo solo dopo molti mesi dopo le sanzioni irrogate;
quali iniziative stia adottando per favorire un corretto coordinamento delle informazioni indispensabili per i passeggeri e se intenda, sempre per quanto di competenza, chiarire i motivi per cui non appaiano più sulla app di Trenitalia nella prima schermata disponibile le informazioni sui ritardi e le cancellazioni, adesso accessibili solo per gli utenti che accedono alla sezione «infomobilità»;
quali iniziative intenda assumere per garantire pienamente i diritti dei passeggeri e rendere automatica l'erogazione dei rimborsi in caso di ritardi e annullamento del viaggio;
se possa illustrare effettivamente quali siano stati «(...) i provvedimenti disciplinari e gestionali nei confronti delle figure individuate come responsabili (...)», adottati dall'azienda relativamente all'incidente del 2 ottobre comunicati in audizione dall'AD di RFI senza ulteriori dettagli.
Seduta del 15 novembre 2024
Illustrazione di Andrea Casu,risposta del Sottosegretario di Stato per la Salute, replica di Andrea Casu
ANDREA CASU, Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, questa interpellanza urgente, che abbiamo presentato e che oggi discutiamo, nasce da un'esigenza che sentiamo fortemente, come Partito Democratico.
All'indomani di quella tragica giornata del 2 ottobre - la ricorderete tutti: l'intera Italia fermata da un guasto che si è trasformato in un disastro nazionale -, noi abbiamo chiesto, come parlamentari di opposizione, di affrontare in Aula e in Commissione la questione di sistema che stavamo vivendo, perché, al di là della ricerca della responsabilità del singolo gesto o del singolo capro o chiodo espiatorio, sentivamo l'urgenza di un confronto su quello che stava succedendo sulla nostra rete ferroviaria, sul perché, anche in quest'Aula, sempre più spesso, ci troviamo nelle condizioni di dover ritardare o posticipare i momenti della seduta, perché un singolo problema generava una serie di problemi molto più vasti e spesso con conseguenze drammatiche per la vita e l'organizzazione dei cittadini.
E allora abbiamo chiesto un'informativa, qui, in Aula, da parte del Ministro Salvini, che ancora non c'è stata, e abbiamo chiesto in Commissione di avviare un ciclo di incontri e di audizioni per sentire tutte le voci, tutti i diversi responsabili, a diversi livelli, consapevoli anche delle complessità, per capire come mai l'allarme che era stato lanciato in maniera molto netta dalla relazione dell'Autorità di regolazione dei trasporti, cioè il fatto che la nostra rete nazionale sia sovraccarica e utilizzata oltre l'85 per cento della capacità commerciale, influisse poi nella qualità della vita dei servizi, sulla qualità della vita dei cittadini, sulle conseguenze della vita di ciascuno di noi, e su che cosa si dovesse fare e sul perché non si fosse ancora fatto qualcosa per seguire quelle che erano indicazioni che ci sembravano molto forti, le cito testualmente. La relazione che era stata consegnata aveva denunciato come «La (…) attività di verifica dell'Autorità ha condotto ad un procedimento sanzionatorio nei confronti di Rfi per violazione dei limiti nell'assegnazione della capacità quadro oltre la soglia dell'85 per cento della capacità commerciale totale. (…) Queste inefficienze di linea» - vado avanti senza citare tutte le cifre, ma tanto ne conosciamo l'impatto nella vita di ciascuno di noi - «tra l'altro, concorrono ad accentuare la crisi in cui attualmente versa il settore del trasporto merci. È necessario un significativo cambio di rotta, sia gestionale che industriale, poiché solo con l'ottimizzazione di tutte le componenti del sistema trasportistico si evita il collasso di singole modalità e si garantisce la competitività e la vivibilità del Paese».
Ecco, da questo punto di vista, noi abbiamo avviato questo ciclo di audizioni, lo abbiamo fatto in Commissione Trasporti, dove abbiamo avuto modo - e noi li citiamo puntualmente - di constatare alcune delle risultanze di questi confronti, citati, poi, nell'interpellanza, e ringrazio per essere venuti a confrontarsi con noi i vertici di Rfi, i vertici dell'Art, i vertici di Ansfisa, i vertici di Trenitalia, i vertici di Italo. Abbiamo ancora altre audizioni che dovremo fare in questo percorso, ma non riusciamo ad avere un momento di confronto con il Ministro Salvini e non riusciamo ad avere un momento di confronto con il MIT per chiedere conto di tutta quella che è la propria competenza su questo tema, perché c'è la necessità di capire quali sono gli atti di indirizzo, quali sono gli atti di controllo, quali sono le iniziative concrete che il Ministero ha preso.
A me spiace che, anche oggi, di fronte a questa interpellanza urgente non avremo modo di vedere il MIT - io ringrazio per la sua disponibilità ad essere qui il Sottosegretario Gemmato - ma, anche oggi, né Salvini, né nessun Sottosegretario ha trovato il tempo per venire in Aula, impegnati tra una dichiarazione sui social per festeggiare la vittoria di Trump e un collegamento stamattina del Ministro Salvini, che abbiamo sentito, ancora una volta, intervenire per spianare la strada e spalancare le porte del nostro Paese a Elon Musk, facendo una battuta mentre era in collegamento dall'Umbria e dicendo che qui ci vorrebbe Musk, senza tenere conto del fatto che esiste una strategia europea satellitare, senza tenere conto che esiste una sovranità nazionale che viene calpestata da alcune dichiarazioni che abbiamo sentito, e ringraziamo il Presidente della Repubblica per aver avuto quella forza e quella nettezza di rispondere a difesa delle Istituzioni e della Costituzione del nostro Paese e quella prontezza che non ha avuto, nemmeno questa volta, la Presidente del Consiglio, e non solo.
Teniamo conto dell'interesse nazionale nelle società partecipate, che dovrebbero garantire quel diritto alla connessione veloce. Tutto questo viene cancellato dall'ansia di un Ministro che ha a cuore, evidentemente, di creare le condizioni più rapide possibili per avere un amico e un alleato dentro la politica italiana, ma questo ha un prezzo molto salato che pagheremo come sistema Paese, che pagheranno le nostre imprese, che pagheremo tutti.
Però questo è un altro tema. Non si riesce mai ad avere questo momento di confronto, nemmeno oggi. C'è un Sottosegretario autorevole, esponente del Governo, che risponderà, ma che si occupa di salute, circa il momento del confronto sulle responsabilità del Ministro nel fatto molto semplice che ogni cittadino può rendersi conto del fatto che, ormai, ogni guasto si tramuta in un disastro a livello nazionale nella rete, ecco, questo noi non riusciamo ad averlo.
Nello stesso tempo, noi abbiamo fatto questa interpellanza citando alcune indiscrezioni, perché noi non riusciamo ad avere questo confronto in Aula con il Governo, non riusciamo ad avere questo confronto in Commissione, ma abbiamo comunque la possibilità, almeno, di avere, attraverso fonti di stampa, informazioni, e chiediamo, quindi, conto di quanto abbiamo appreso da fonti di stampa sul fatto che la direttrice generale della task force europea per la ripresa e la resilienza abbia recentemente richiesto riforme radicali per il settore ferroviario italiano, in grave ritardo per la realizzazione degli obiettivi previsti nel PNRR.
Entriamo poi nel dettaglio di una serie di domande, che nascono proprio da quello che abbiamo sentito in queste audizioni. Vado a chiarire alcuni quesiti, così andiamo avanti nel percorso, nella speranza che oggi almeno su alcuni di questi temi possano arrivare delle risposte. La prima domanda che poniamo è quella di capire quali indirizzi politici stia dando, per quanto di competenza, per realizzare questo cambio di rotta il Ministero: non può essere che, di fronte a una situazione simile - abbiamo visto i dati dei ritardi, i rapporti che sono usciti su tanti tra i principali quotidiani nazionali, che hanno rilevato tutti i dati - non ci sia stata un'azione del Governo, che abbia modificato gli accordi di programma e gli indirizzi precedenti per cercare di tenere conto della situazione che abbiamo vissuto quest'estate ed il 2 ottobre; tuttavia noi non abbiamo mai sentito qualcuno che ci illustri quali sono questi provvedimenti.
L'altra questione l'abbiamo posta dal punto di vista della comunicazione e dell'informazione agli utenti e abbiamo scritto quest'interpellanza prima degli ultimi fatti: il coordinamento informativo non sta funzionando; se ci sono persone a cui viene anticipato un treno di 50 minuti, non lo scoprono, in stazione non viene scritto chiaramente che quel treno è anticipato 50 minuti e quell'avviso non arriva, non si può dire che la responsabilità è di chi non ha ricevuto l'informazione; evidentemente c'è un problema serio nel come vengono gestite questi tipi di comunicazioni. Se alla valanga di rimborsi per i ritardi che stiamo pagando dovremo aggiungere anche una valanga di rimborsi per gli anticipi, dove andranno a finire i conti delle Ferrovie?
Da questo punto di vista, quindi, chiediamo che cosa si possa fare. Segnalo però che una parziale risposta è già arrivata, perché noi avevamo denunciato questo e annunciato questa interpellanza e almeno, perlomeno nell'applicazione di Trenitalia, è tornata in home, dopo che abbiamo presentato questa interpellanza e abbiamo posto la domanda nell'audizione, la definizione molto chiara dell'infomobilità. Perché, cos'era successo, addirittura? Era successo che negli ultimi mesi era diventato ancora più difficile trovare nell'applicazione le informazioni sui ritardi dei treni, che sono la prima cosa che una persona vuole sapere quando apre la stessa, se il treno è puntuale o meno.
Adesso almeno i problemi sulla rete vengono evidenziati nella home, mentre invece negli ultimi mesi li avevamo visti retrocedere nella piccola sezione infomobilità, su cui si doveva andare a cliccare. Quello che noi chiediamo è che le informazioni essenziali per chi deve godere del servizio vengano messe in evidenza e che si faccia tutto quello che si può per fare si, ad esempio - non è stato così quest'estate -, che le stesse informazioni che sono sulle applicazioni siano sui tabelloni e sulle paline e non si riscontri invece un'asimmetria, per cui magari una persona vede che nell'applicazione c'è un tipo di informazione che è differente da quella che vede in stazione e non sa fra queste 2 fonti quale deve prevalere e magari o sbaglia binario o sbaglio orario o non si rende conto.
Su questo abbiamo posto anche una questione e abbiamo fatto anche un appello pubblico nell'ambito delle audizioni - lo rinnoviamo qui, al Governo -, tecnologicamente è un qualcosa che si può fare e io direi politicamente e eticamente è un qualcosa che si deve fare: noi crediamo che sia fondamentale rendere veloce il rimborso dei biglietti dei treni che non partono - poi sui ritardi ci potrà essere necessità di un riscontro, magari dovuto, di qualche ora, lo possiamo comprendere -; nel momento in cui viene pagato - spesso con moneta elettronica e sicuramente, nei casi in cui avviene con moneta elettronica, avviene attraverso un procedimento che comunque è già telematico e digitalizzato di pagamento - un biglietto e quel treno non parte, perché c'è un ritardo, un guasto o un problema con la stessa facilità, con un click, con cui è stato fatto quel biglietto, lo stesso deve essere rimborsato; non ci possono essere difficoltà e corse a ostacoli sui siti, sulle applicazioni e nelle stazioni per andare a trovare le informazioni. Alcuni piccoli passi in avanti sono stati fatti: si è fatto un passo in avanti, per esempio, per quanto riguarda Trenitalia sulla possibilità di fare la domanda non il giorno dopo, che era paradossale, ma il giorno stesso in cui c'è il disagio; si è fatto un passo in avanti - è stato detto durante le audizioni - per quanto riguarda la possibilità di un rimborso automatico riguardo ai biglietti comprati con l'applicazione nell'ambito dei treni regionali; ma se si riesce a fare sui sistemi dei treni regionali e altre compagnie riescono a farlo anche sull'alta velocità, pensiamo che sia il momento che anche Trenitalia sblocchi questa possibilità di rimborso automatico dei biglietti sull'alta velocità, nel momento in cui il treno non parte.
Questo lo dico perché, dal punto di vista di un cittadino, anche nei confronti dei disagi, dei problemi che ci possono sempre essere, avere una sensazione di attenzione da parte dei soggetti a cui si è pagato un biglietto - spesso un biglietto estremamente salato -, avere una sensazione di attenzione nel vedere il rimborso per un servizio che è stato differente, genererebbe anche una reazione diversa, sarebbe anche un modo per evitare quella rabbia che spesso sfocia.
Noi stiamo cercando di fare tutto quello che possiamo. Ieri, qui, abbiamo presentato il documento del Coordinamento dei circoli della mobilità e dei trasporti del Partito Democratico per combattere insieme il fenomeno delle aggressioni crescenti nei confronti del personale, del personale frontline, del personale viaggiante, che colpisce tutti i lavoratori e colpisce sempre più frequentemente persone che stanno lavorando per garantire il diritto alla mobilità di tutte e tutti noi.
Cerchiamo di fare tutto quello che possiamo per garantire un servizio guardando anche con gli occhi dell'utente che deve vivere questo servizio, creando quelle condizioni di rimborso automatico che le nuove tecnologie consentono, ma ci deve essere la volontà politica di creare queste condizioni. Poi, c'è un passaggio, questo lo vogliamo dire, perché non siamo riusciti bene a comprenderlo. Durante le audizioni ci sono stati due passaggi di cui chiediamo conto da un punto di vista politico, oltre a chiedere che cosa sta facendo proprio il Governo per quanto di competenza, perché è l'unica cosa che non abbiamo potuto chiedere al Ministro Salvini, perché il Ministro Salvini non ha partecipato a questi momenti di confronto.
In primo luogo, l'ART ha comunicato - vado a citare testualmente - che RFI ha presentato in questi giorni una proposta di impegni volta ad adempiere alle prescrizioni dell'Autorità relativa al citato superamento. Vogliamo sapere quali sono questi impegni. In secondo luogo, ci è stato detto da RFI che, nel giorno in cui sono venuti in audizione, sono stati emanati provvedimenti disciplinari e gestionali nei confronti delle figure individuate come responsabili di ottobre, però noi non abbiamo capito quali sono queste figure né quali provvedimenti disciplinari e gestionali sono stati adottati.
Dato che in entrambe queste audizioni, come nelle altre audizioni, ci viene giustamente ricordato che questi soggetti possono rispondere per le parti di loro competenza, ma non possono rispondere per altre competenze e, soprattutto, non possono rispondere per la competenza politica, noi chiediamo al Governo di rispondere politicamente e di dare al Parlamento, non solo all'opposizione, ma a tutti noi, una risposta chiara a queste domande.
MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole Casu. Per la realizzazione degli interventi necessari all'attuazione delle linee di indirizzo previste dal MIT per interventi di manutenzione e lavori di potenziamento della rete infrastrutturale e tecnologico della rete nazionale, rappresento che è stato avviato un numero significativo di cantieri, la cui concentrazione ha determinato anche inevitabili disagi per gli utenti. Si tratta di interventi necessari per avere infrastrutture ferroviarie con elevati standard di sicurezza e per offrire al Paese una rete sempre più accessibile, performante, affidabile e veloce.
Ci troviamo di fronte ad una situazione eccezionale per la mole di investimenti in corso, finanziati anche con il PNRR, per il quale si precisa che le milestone e i target delle misure che riguardano il settore ferroviario, fino alla sesta rata del giugno 2024, sono stati conseguiti nei tempi prefissati. Ricordo che le cantierizzazioni di oggi sono destinate a tradursi in più servizi, maggiore puntualità e qualità del servizio, con l'impatto positivo che un trasporto ferroviario competitivo significa in termini di prospettive economiche e occupazionali. In aggiunta, per il miglioramento del servizio regionale e dei collegamenti delle aree interne sono previsti investimenti pari a 6 miliardi di euro, che comporterà il rinnovo completo del parco mezzi per tutte le regioni del Mezzogiorno.
Nell'ambito dell'attività di vigilanza svolta dal MIT, rappresento che vi è un confronto costante con il gestore dell'infrastruttura, anche attraverso l'attivazione di un tavolo permanente volto ad individuare le misure più adeguate al coordinamento di questi rilevanti interventi con l'attività di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete, nonché la gestione delle situazioni emergenziali. A tal proposito, RFI ha attuato un nuovo modello organizzativo, con un potenziamento del presidio in loco del personale sull'intera rete, con l'obiettivo di ridurre i tempi di intervento in caso di necessità, e ha predisposto specifici piani di contingenza per fronteggiare le ripercussioni sulla circolazione generate da tali situazioni.
Inoltre, in seguito proprio agli eventi del 2 ottobre - che citava il collega -, sono stati installati ulteriori sistemi di diagnostica semplificata per la rilevazione degli allarmi di alimentazione della cabina elettrica di Roma Termini e avviato un assessment di tutti i sistemi di implementazione degli impianti tecnologici della rete. A medio e lungo termine è previsto un revamping dei sistemi di alimentazione degli ACC della rete, nonché l'upgrade tecnologico delle cabine elettriche simili, a partire dagli impianti strategici della rete e contestuale implementazione della diagnostica per la dirigenza operativa della trazione elettrica. Per quanto attiene alle iniziative per garantire la sicurezza dei trasporti ferroviari, rappresento che, con il recente aggiornamento del Contratto di Programma 2022-2026 - parte Servizi, tra MIT e RFI, approvato dal CIPESS lo scorso primo agosto, sono stati aumentati gli stanziamenti per l'anno 2024, da 2,2 miliardi a 2,8 miliardi di euro per la sola attività di manutenzione dell'intera rete ferroviaria.
Per quanto attiene gli aspetti specifici, sollevati dai deputati interroganti, legati alle criticità connesse alla sezione “Infomobilità” - di cui citava, anche relative alle app -, Trenitalia ha comunicato di avere effettuato interventi evolutivi per i canali digitali per favorire una maggiore accessibilità alle informazioni critiche sui treni di interesse. In particolare, inserendo il numero del treno, è possibile vederne il tempo reale l'andamento e, dal biglietto elettronico, è possibile accedere in modo semplificato alle informazioni che vengono pubblicate nella sezione “Notizie” in tempo reale o inviate via Smart Caring, relative al treno in oggetto. In riferimento alle modalità di rimborso, con Smart Refund, è già attiva una piattaforma online che automatizza tutto il processo di gestione degli indennizzi rimborsi, rendendo visibile al cliente ogni passaggio, dalla richiesta, all'istruttoria, al rilascio.
Rappresento in ogni caso che, nell'ambito di una sperimentazione tramite blockchain, è stato realizzato un sistema innovativo per la gestione automatica delle pratiche di indennizzo da ritardo per i passeggeri, a fronte di una richiesta effettuata su canali digitali, che riduce i tempi di lavorazione e rende immediati i rimborsi. Tale innovazione sarà resa disponibile a breve. In futuro, sono allo studio iniziative per legare lo Smart Refund a un wallet elettronico per erogare i crediti elettronici direttamente nell'account del cliente e l'evoluzione del biglietto da elettronico a token.
RFI ha inoltre precisato che, in merito agli impegni assunti dal gestore, a cui ha fatto riferimento il Presidente ART, nel corso dell'audizione dello scorso 29 ottobre, gli stessi hanno ad oggetto esclusivamente il superamento del mancato rispetto della soglia dell'85 per cento di capacità allocabile in accordo quadro e non lo stato della rete e l'andamento del traffico ferroviario. Tali impegni sono finalizzati al ripristino della suddetta soglia limite e sono ancora al vaglio della stessa autorità. In conclusione, RFI ha confermato di aver adottato provvedimenti disciplinari e gestionali nei confronti delle figure individuate come responsabili degli eventi del 2 ottobre, a seguito di un'inchiesta condotta da un'apposita commissione, nel rispetto del contratto collettivo nazionale.
ANDREA CASU, Grazie, Presidente. Non posso essere soddisfatto per la risposta. Credo che sia importante che almeno qualche elemento in più è stato indicato e di questo ringrazio il Sottosegretario Gemmato ma avrei voluto capire dal MIT, dal Ministro Salvini, da un rappresentante del MIT, qual è l'effetto - questo era un po' il senso - di alcune delle cose che sono state dette. Infatti, vado a fare alcuni esempi.
Nel momento in cui viene specificato ulteriormente che si sta intervenendo per quanto riguarda il ripristino del superamento rispetto alla soglia, non riusciamo però a capire in concreto questo che cosa significa, perché ormai è chiaro che la rete è intasata. Però, noi non abbiamo capito con quali criteri e con quali indicazioni politiche si vuole intervenire per rientrare all'interno di un quadro che è relativo agli obblighi di legge e che può consentire una gestione più funzionale.
Perché lo diciamo? Perché è stato ricordato che ci sono degli interventi importanti per il Mezzogiorno, per le aree interne e per le periferie. È chiaro che noi stiamo investendo miliardi di euro, e solo nel PNRR ci sono 23 miliardi di euro di interventi, ed è anche vero - e questa forse è l'unica parte su cui mi trovo d'accordo nella risposta - che questi interventi potranno garantire, quando saranno tutti messi a regime, anche un utilizzo maggiore, maggiore sicurezza e maggiore puntualità della rete, perché sono interventi che abbiamo fortemente voluto e sono stati previsti quando eravamo noi al Governo.
Adesso c'è un Governo che taglia i cantieri, ma c'è stato anche un Governo che ha creato le condizioni per avere le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e avere la possibilità di portare avanti questo progetto. Però, il tempo che stiamo vivendo è il tempo del presente e nel momento in cui si deve gestire una situazione così complessa e difficile, come è stato ricordato, cosa si mette al primo posto? Il diritto alla mobilità dei cittadini del Mezzogiorno, dei cittadini delle aree interne, oppure quello che è un calcolo che tiene conto di dove si può ottenere il massimo profitto? Questa è la domanda politica a cui ci deve essere una risposta, perché se vanno ridotte le tratte, se va ridotto l'utilizzo della rete, cosa andiamo a tagliare?
Le notizie che stiamo vedendo in questi giorni vanno nella direzione opposta di quello che servirebbe. Ho letto sul Corriere della Sera di ieri: treni, rincari per Natale; da Milano verso il Sud prezzo triplicato fino a 345 euro per arrivare a Reggio Calabria. Da giovedì 19 e lunedì 23 sarà impossibile muoversi in treno. È chiaro che esiste una questione di caro prezzi, di cui non dobbiamo chiedere conto al MIT. Sappiamo che c'è un garante, che ci sono autorità competenti, che ci sono altri Ministeri e su questo continueremo a vigilare e continueremo a interrogare i responsabili circa quello che si può fare per evitare questa corsa ai prezzi - per le nostre isole - che rende ormai più difficile per il Sud Italia raggiungere il resto del Paese piuttosto spesso che raggiungere, attraverso altri tipi di offerte, destinazioni intercontinentali.
Quindi, da questo punto di vista è chiaro ed evidente che c'è una questione più complessa che non attiene solo al MIT, però quello che attiene al MIT è capire cosa sta facendo per far sì che, in un momento in cui ci sono tutti questi cantieri, tutti questi problemi e tutti questi interventi, a pagare il prezzo più alto non siano proprio le persone che devono tornare a casa per Natale, perché magari vivono da un'altra parte del Paese e non potranno trovare un treno per poter tornare a Natale, o quelle persone che si ritrovano nelle aree interne. Ho preso un treno per andare a Terni mercoledì; sono andato e tornato in giornata e ho parlato con tanti pendolari che mi hanno raccontato quanto sia difficile e complicato assistere a una velocità che cresce in tutte le direzioni tranne che nella direzione che si fa ogni giorno per andare al lavoro o per andare a casa, anzi non solo non si va più velocemente ma si va più lentamente man mano che passano gli anni, perché magari vengono declassate alcune linee oppure vengono inserite nuove fermate.
Quindi, non possiamo permetterci che tutto questo disagio si scarichi proprio su chi avrebbe più bisogno della mobilità ferroviaria. Poi, pensiamo al trasporto ferroviario merci, al disastro che si sta facendo nel trasporto ferroviario merci, che abbiamo denunciato. Sono spariti addirittura 55 milioni di euro indispensabili per rinnovare, attraverso il programma loco e carri, la flotta delle locomotive e dei carri del trasporto ferroviario merci. Erano già stati sviluppati investimenti per 200 locomotive per oltre 700 milioni di euro solo in questo biennio e adesso quello che era il contributo che era stato stanziato prima è stato tolto, poi è stato rimesso e poi è stato ritolto, con grande incertezza da parte di tutto un comparto che, invece, è indispensabile da un punto di vista logistico per favorire lo shift modale, per favorire una maggiore competitività da un punto di vista del trasporto ferroviario merci.
Noi rischiamo che poi, alla fine, il prezzo più alto lo paghino sempre i più deboli, i più fragili, i pendolari, il trasporto ferroviario merci e rimanga questa corsa al biglietto sempre più caro, che arriva a quello che vedremo a Natale e dobbiamo evitarlo. Quindi, qual è la questione politica che noi poniamo e a cui non ci è stata ancora data risposta? Serve che il Ministro Salvini si occupi anche di essere e di fare il Ministro dei Trasporti. Non è possibile andare avanti, nella condizione in cui siamo, senza un Ministro dei Trasporti, come stiamo vivendo.
Serve che qualcuno ci dica, oltre l'ora in cui si presenta per tagliare il nastro di un cantiere, che cosa si sta facendo per evitare che gli effetti di quei cantieri, di cui si è tagliato il nastro, siano devastanti nella vita dei cittadini e serve che ci sia un impegno per fare un passo in avanti, cioè declinare in maniera concreta queste risposte che ci date, che sono tutte risposte estremamente tecniche. Da un punto di vista dei passi in avanti per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione, continuerò, noi continueremo a sollecitare il Governo in questa direzione, a sollecitare i soggetti competenti in questa direzione, però non avete risposto sul coordinamento informativo.
Un aspetto fondamentale è che le informazioni, che sono contenute sulle App, siano le stesse che vengono diffuse in stazione e che vengono diffuse sulle paline. Da questo punto di vista, riscontriamo ancora tanti problemi e su questo punto bisogna assolutamente intervenire, perché si creano dubbi, confusione e problemi molto gravi, che vanno assolutamente contrastati. Per quanto riguarda poi, in conclusione, la questione del 2 ottobre, l'ultima questione che avevamo sollevato, anche la risposta del Governo, così come la risposta che avevamo sentito, chiarisce che sono stati fatti alcuni interventi sul futuro - e meno male perché, da questo punto di vista, quello che è successo è inaccettabile e non si deve ripetere -, però non chiarisce quali sono queste responsabilità.
Evidentemente, non le chiariscono quelle parole che avevamo sentito proprio fuori da quest'Aula, quando avevamo chiesto un'informativa a Salvini nel giorno del 2 ottobre, e lui, uscendo, non aveva risposto qui, in Parlamento, ma aveva risposto ai giornalisti, dicendo: è qualcuno che ha attaccato un chiodo. Evidentemente non era così, e tanto è vero che non è così che, a distanza di mesi, ancora non si riesce a capire bene chi sia stato sanzionato e per cosa sia stato sanzionato. Da questo punto di vista, noi lo continuiamo a chiedere per amor di verità, non per ricerca di un capro espiatorio, ma perché vogliamo semplicemente dimostrare chiaramente che è stato sbagliato l'approccio che si è dato in quel momento, che è sbagliato ogni volta che vengono minimizzati il disagio e la sofferenza che vivono i cittadini, perché sono un disagio e una sofferenza crescenti che hanno un responsabile che non se ne occupa.