A.C. 1168-A
Signora Presidente, signora Ministra, colleghe e colleghi, preannuncio un voto di astensione del nostro gruppo, così come abbiamo fatto in sede di Commissione affari costituzionali, dove abbiamo fin dall'inizio posto una questione di delicatezza: stiamo, infatti, parlando di norme - è vero - molto antiche, che potevano avere in potenza ancora una loro efficacia. Ricordo proprio l'intervento che feci in Commissione, a cui la Ministra correttamente rispose e si attivò successivamente, con il risultato di un emendamento del relatore e di altri emendamenti che, di fatto, hanno riattivato norme che, nella prima stesura, erano state dichiarate “morte”. Questa è la preoccupazione che abbiamo, anche perché, come ha ricordato il collega Iezzi, il 24 marzo 2010, con grande clamore mediatico - l'uso di una sorta di lanciafiamme - il Ministro Calderoli aveva fatto un falò di 375.000 norme e, a distanza di così tanti anni, quasi 15, ci ritroviamo - vorrei che i colleghi ne avessero contezza - ad abrogare tonnellate di norme, perché ad ogni riga vi è una norma.
E quindi il dubbio era se 15 anni fa Calderoli, nella fretta, se le fosse dimenticate, oppure se, a questo punto, ci troviamo in un'altra condizione, ossia di fronte al rischio di trovare norme - do atto alla Ministra Casellati di non aver fatto un falò e di non aver dato lo stesso clamore mediatico, pur con lo stesso impulso chiarificatore e purificatore - che hanno ancora, ahinoi (penso alle IPAB e alle concessioni demaniali), una loro efficacia e validità.
Questa è la ragione per la quale avremmo preferito un approccio più cauto. Anche noi abbiamo votato a favore dell'emendamento dei colleghi del MoVimento 5 Stelle, perché una relazione periodica attorno all'applicazione di questa legge sarebbe stata utile; ciò perché nel momento in cui - attenzione - si toglie efficacia, si cancella e si abroga una norma e dietro c'è ancora una fattispecie “vivente”, tra virgolette, è evidente che poi ritornare, riprendere quella norma è assai complesso.
Insomma, questa è la ragione per la quale non siamo pregiudizialmente contrari - come credo nessuno possa esserlo in quest'Aula - a un lavoro di pulizia, a un lavoro di delegificazione, a un lavoro che consenta di avere un parco di norme vigenti molto più ristretto e, quindi, più facilmente utilizzabile e conoscibile da parte di tutti, ma, al tempo stesso, abbiamo il timore che, in questa furia, tra virgolette, “semplificatrice” siano finiti anche provvedimenti che invece mantengono una loro validità. Per queste ragioni il nostro gruppo si asterrà.