Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 17 Dicembre, 2024
Nome: 
Elly Schlein

Grazie, Presidente. Presidente Meloni, faccio una premessa: scenda dal ring, perché questo è un luogo serio. Io capisco la necessità di cercare un nemico al giorno per coprire i fallimenti del suo Governo, ma le ricordo che lei è la Presidente del Consiglio di tutti gli italiani e che, se avesse messo un euro sulla sanità pubblica per ogni volta che ci attacca, a quest'ora avrebbe già dimezzato le liste d'attesa.

Rispetto all'ultima volta in cui ci siamo riuniti in quest'Aula in vista del Consiglio europeo, lo scenario internazionale è più preoccupante e muta sempre più in fretta. Si sono svolte le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con la vittoria di Trump che minaccia un nuovo protezionismo globale. Chi l'ha festeggiato per ragioni di parte - e voglio salutare il ritorno dei colleghi della Lega, che questa mattina non sono venuti ad ascoltarla; alcuni hanno detto che era per i treni, allora sanno con chi prendersela: con il peggiore Ministro dei trasporti della storia repubblicana! - smetterà molto presto, quando capirà che gli effetti delle sue scelte colpiranno imprese e lavoratori italiani.

In Siria, gruppi di ribelli e terroristi hanno abbattuto il sanguinoso regime di Assad, ma davanti a tutto questo è inaccettabile che l'unica preoccupazione degli Stati europei, tra cui l'Italia, sia quella di bloccare le richieste d'asilo dalla Siria. È dovuto intervenire anche il Segretario generale dell'Agenzia ONU per i rifugiati, per ribadire che in questo momento non ci sono le condizioni per dei rimpatri sicuri, volontari e dignitosi in Siria. Questa vostra ossessione sui migranti vi impedisce di avere una politica estera che sia all'altezza della tradizione diplomatica di questo Paese.

Nel cessate il fuoco in Libano non avete avuto alcun ruolo, nonostante lì ci siano i nostri soldati. E fa male la totale assenza di qualsiasi ruolo diplomatico e politico da parte dell'Unione europea, in questo scenario internazionale in cui vecchi e nuovi pericolosi assi si fondono con l'obiettivo di riscrivere un ordine mondiale non più basato sul diritto internazionale, sul dialogo, sulle istituzioni multilaterali e sulla convivenza pacifica, ma basato, invece, sull'uso della forza, della guerra e sulla repressione delle libertà. Assistiamo a un ritorno di nazionalismi, che, in Europa, hanno sempre prodotto una cosa sola: la guerra, con milioni di morti alle spalle. Il suo Governo da che parte sta? Noi abbiamo tutti il dovere, Presidente, di far avanzare quel progetto di integrazione europea fatto di pace, di lavoro, di giustizia, di diritti, di prosperità per tutte e tutti. Nella maniera più assoluta non possiamo accettare la normalizzazione della guerra.

Serve per questo un'iniziativa politica e diplomatica dell'Unione europea per ricostruire la pace in Ucraina, dove il nostro pieno sostegno a un popolo colpito da un'invasione criminale andava accompagnato da un'iniziativa diplomatica europea e italiana, che fin qui non abbiamo visto, per far finire il conflitto verso una pace giusta, mentre ora si rischia invece di lasciare il campo ad alcuni falsi e interpreti come Trump, che asseconderebbero, probabilmente, gli interessi sbagliati.

Serve un'iniziativa europea di pace per ottenere un immediato cessate il fuoco anche a Gaza, dove ci sono state più di 45.000 vittime, specialmente donne e minori, per salvare i civili, per liberare gli ostaggi israeliani, per garantire la tregua in Libano e scongiurare futuri attacchi da parte di Hezbollah e dell'Iran, ma pure per fermare le violazioni del diritto internazionale e le occupazioni illegali da parte di Israele. Servono aiuti umanitari e serve anche un embargo di armi ad Israele da parte di tutti gli Stati. La sua posizione sulla Palestina, Presidente, sta arretrando, anziché avanzare. L'ho ascoltata oggi. È proprio per avvicinare la pace di fronte a chi nega i “due popoli, due Stati” che bisogna riconoscere pienamente la Palestina, per affermare il diritto dei palestinesi, esattamente come degli israeliani, di vivere in pace e in sicurezza in uno Stato.

E mi hanno colpito le sue parole sulla Corte penale internazionale, perché dovrebbe difendere le decisioni che prende, anziché delegittimarle, perché quello che si rifiuta di capire è che nessun Governo, tanto meno in un conflitto, è al di sopra delle leggi, tanto meno il suo, Presidente.

La cosa ancor più grave è che, nell'assenza di un'iniziativa politica e diplomatica, sia europea che italiana, nelle divisioni fomentate dai Governi nazionalisti dei vostri alleati in Europa, si sta facendo largo l'idea che l'integrazione europea si faccia solo sulle spese militari. Noi non ci stiamo, noi siamo favorevoli ad una difesa comune europea, ma si fa mettendo in comune risorse e competenze, e non con la corsa al riarmo di ogni singolo Stato europeo. Non accetteremo, Presidente, di sostituire il Next Generation EU, il più grande Piano di investimenti comuni europei, che intreccia obiettivi di innovazione, di conversione ecologica e di giustizia sociale, con dei bond europei dedicati unicamente alla spesa militare, fermando tutto il resto. Vuole davvero far valere le ragioni dell'Italia, Presidente, come ha detto stamattina? Allora fate anche voi, come noi, una battaglia per replicare e rafforzare gli investimenti comuni europei e per convincere i vostri alleati a smettere di bloccarli, perché non ci hanno mai creduto e l'Italia è il Paese che ne ha più bisogno per un grande Piano industriale europeo, che accompagni le imprese nella conversione ecologica e nella transizione digitale. Per sostenere settori in crisi, come l'automotive, e per ridurre le diseguaglianze, battetevi per un Fondo europeo per l'automotive, come stiamo facendo noi, anziché litigare con le date, mentre altri Paesi europei ci battono e ci superano in innovazione. Abbiamo fatto una mozione unitaria delle opposizioni e abbiamo fatto proposte concrete - che la invito a guardare e a raccogliere per richiamare sia voi che Stellantis alle proprie responsabilità - per riportare produzione in Italia e garantire l'occupazione. Ma il suo Governo, invece, cosa ha fatto? Ha cancellato l'80 per cento dei fondi per questo importante settore nel momento della sua più grave crisi.

Allora, Presidente, le dico: da una parte, c'è il favoloso “mondo di Ameloni”, quello della propaganda che ogni giorno vi raccontate, quello che avete messo in scena ad Atreju qualche giorno fa, ma, dall'altra parte, c'è la realtà, quella testarda dei numeri. Ha detto che i centri in Albania funzioneranno. Ci ha messo un po', Presidente, ma la ringrazio di aver ammesso che oggi non funzionano, sono il clamoroso fallimento della sua propaganda.

Lei prima ha detto che la Corte di giustizia europea non segua i giudici italiani, ma ha capito male, Presidente: sono i giudici italiani che hanno applicato la sentenza della Corte di giustizia europea, non il contrario. È la Corte europea che ha stabilito che non può essere considerato sicuro un Paese dove si praticano sistematicamente torture, ed è una vergogna che il Governo italiano abbia deciso per decreto che l'Egitto è un Paese sicuro, quando un ricercatore italiano, Giulio Regeni, è stato torturato e ucciso in quel Paese, come migliaia di egiziani. Le poche persone che avete deportato in Albania, violandone i diritti fondamentali, le avete dovute riportare indietro per effetto delle leggi e delle sentenze europee. Ora quei centri sono vuoti, Presidente, e lo rimarranno. Io ci sono stata venerdì, le ho portato anche delle foto, se le vorrà far vedere domani ai colleghi del Consiglio europeo. Sono centri vuoti dove c'è solo il personale di grande professionalità, che venerdì scorso mi ha mostrato le strutture; personale che meglio potrebbe essere impegnato in Italia, dove c'è carenza di organico ovunque, a proposito di sicurezza di cui tanto vi riempite la bocca. Invece, sarà lì anche a Natale, lontano dalle famiglie, a sorvegliare una prigione vuota, ma intanto avete buttato 800 milioni di euro per costruirla, che potevate utilizzare per 50.000 nuovi posti di asili nido, per pagare per 5 anni 6.000 infermieri o insegnanti, anziché tagliarli come avete fatto nella vostra manovra. Chissà se le porterà queste foto domani, Presidente, perché l'unica deterrenza del modello Albania, Presidente, è prendere lei sul serio.

Rivendica di non volere redistribuzione di chi arriva in Italia, e di aver convinto gli altri Paesi europei. Caspita, Presidente, deve essere stato difficile convincere chi ha sempre voluto bloccare le persone in Italia che andava bene così, che vi siete arresi, che non lo chiedete nemmeno di condividere l'accoglienza delle 2.000 persone arrivate a Lampedusa nei 3 giorni in cui ne deportavate 8 in Albania.

Abbia il coraggio di dire ai suoi alleati, come Orbán, che chi arriva in Italia arriva in Europa, che non si possono volere solo i benefici di far parte dell'Unione europea senza mai condividere le responsabilità che ne derivano. E le chiedo: di quale Paese racconterà in Europa? Racconterà del suo favoloso mondo in cui va tutto a gonfie vele, mentre l'Istat dimezza le prospettive di previsione di crescita del Governo? Non è la prima volta che sbagliate i conti; deve essere la stessa calcolatrice con cui litigava sui fondi alla sanità. Mi chiedo se racconterà che avete fatto il più grande investimento della storia sulla sanità. Quanto le piacciono le cifre assolute, Presidente. Solo che il problema è che - lo sa -, in percentuale, stanno scendendo. Parlerà, allora, forse, dell'Italia, anziché del suo favoloso mondo, perché, in Italia, 4,5 milioni di persone non riescono più a curarsi. È lo stesso paese in cui ieri la sua maggioranza ha affossato l'emendamento unitario delle opposizioni, che chiedeva di mettere 5,5 miliardi in più sulla sanità pubblica. Racconterà che avete alzato le pensioni minime, o dirà che le avete alzate di 3 euro, prendendo in giro le persone anziane? Racconterà che siamo primi - come ha detto nel suo intervento - sul PNRR in Europa? Lo racconterà domani ai suoi colleghi che, invece, sono più avanti di noi, in percentuale di obiettivi raggiunti, mentre qui, con i vostri ritardi, abbiamo speso meno di un quarto dei fondi? Racconterà che in Italia si sta meglio, mentre vi preoccupate dei rimborsi spese dei Ministri, ma negate il salario minimo a 3,5 milioni di lavoratori e lavoratrici, o mentre cancellate, Presidente, il Fondo affitto, mentre c'è chi muore di freddo in un garage, mentre la produzione industriale è in calo da 20 mesi e, in Italia c'è ancora il costo dell'energia più alto d'Europa?

Sa qual è il suo problema, Presidente? È che ormai, da tempo, lei si è chiusa nel Palazzo e, le persone, le vede dai palchi o dai balconi. Non le ascolta più. Non ascolta più chi non riesce a curarsi, perché la sanità è al collasso, chi non arriva a fine mese con stipendi da fame, chi vede i propri figli costretti a partire per trovare un futuro altrove, chi non ha i soldi per la baby sitter, mentre lei pontifica che le donne non devono rinunciare al lavoro, se fanno figli. Si è rinchiusa nel suo favoloso mondo, ma ha smesso di camminare tra le persone e di capirne i bisogni. L'Italia vera, quella che soffre e che lotta, quei lavoratori e lavoratrici che mandano avanti il Paese ogni giorno, nonostante voi li attacchiate e attacchiate ogni giorno pure i sindacati, ecco, stanno lì, non stanno nel Palazzo dove lei si è chiusa; lì dove ci siamo e ci saremo noi per dare voce a chi oggi non ce l'ha.