A.C. 2112-bis-A
Grazie, Presidente. Signore e signori del Governo, colleghe e colleghi, Presidente, lo dico soprattutto rivolgendomi agli studenti che ci ascoltano, io da ragazzo ho sempre pensato che il bilancio - mi rivolgo anche al collega Donno, grazie - fosse uno strumento tecnico, una cosa fatta di numeri e di tabelline, dove bisognava imparare la tecnica. In realtà, Presidente, ho scoperto poi, con il tempo, con gli anni e con un pizzico di esperienza maturata, che il bilancio tutto è, fuorché tecnica. Il bilancio è, probabilmente, l'atto politico in assoluto. E il bilancio che cos'è? È visione, è strategia, è dare rappresentazione della visione e delle scelte che si compiono su carta, per poi attuarle. Questo è il bilancio. E da questo bilancio, noi, colleghe e colleghi, abbiamo la visione della scelta che questo Governo e questa maggioranza hanno compiuto. E che cosa emerge da questo bilancio? Emerge - è stato detto già da chi mi ha preceduto - un bilancio fatto di mance, un bilancio fatto di bonus, un bilancio fatto di prebende per i soliti noti. Ma è anche un bilancio che si accanisce sempre contro i soliti noti, e poi vedremo chi sono. Ci saremmo aspettati interventi sostanziosi, che andassero oltre il cuneo fiscale sui salari. Ci saremmo aspettati un'inversione di tendenza sulla sanità; lo sa anche un bambino che il rapporto della qualità sanitaria va stabilito come investimento in sanità in rapporto al PIL: non è il dato assoluto, ma è in rapporto al PIL. Ci saremmo aspettati un recupero sull'istruzione, sull'importanza dell'istruzione. Ci saremmo aspettati dei gesti significativi sulla ricerca.
E mi dispiaccio che è andato via il Ministro Giorgetti, che sicuramente del Governo è una delle persone più qualificate e, se volete, è forse il Ministro più potente, perché in questa fase storica e in queste settimane - e mi rivolgo, ringraziandolo per il lavoro che ha svolto anche di salvaguardia delle opposizioni, al Sottosegretario Freni, che ha mantenuto in vita fino all'ultimo momento speranze, che, purtroppo, sono rimaste speranze emendative - poteva decidere e ha deciso in un certo modo.
Chi sono stati i soggetti o le vittime contro cui vi siete accaniti? Frontalieri, italiani all'estero, impatriati e mondo della ricerca, ne cito alcuni perché, poi, colleghe e colleghi ne citeranno altri. Mi sono chiesto perché accada questo e perché accada questo proprio nel momento in cui la storia ci riporta all'attenzione un Ministro tra i più potenti della storia d'Italia, che è esattamente della Lega Nord.
Partiamo dai frontalieri. Non si capisce perché continuate ad accanirvi. Non solo non avete eliminato la tassa sanitaria ingiusta che avete introdotto, sulla quale c'è un contenzioso, ma la raddoppiate. E non basta aver introdotto, qualche mese fa, la frazione quotidiana del calcolo rispetto al rapporto frontalieri-lavoro tra i due Paesi, vi state continuando ad accanire.
Passiamo agli impatriati. Noi stiamo, voi state togliendo un diritto costituzionale a queste persone, che hanno deciso di rientrare e, guarda caso, non hanno diritto di accedere alla disoccupazione, che, in questo Paese, è di 180 giorni, non 180 anni. Negate un diritto costituzionale a queste persone.
In ultimo, gli italiani all'estero. Io voglio ringraziare le colleghe e i colleghi del mio partito: noi siamo stati l'unico partito ad aver segnalato e discusso in Commissione, nelle notti in Commissione, emendamenti a favore degli italiani all'estero. Perché sui social potete scrivere e raccontare quello che vi pare, peccato che, poi, la realtà ti porta il conto. E sappiate bene le scelte che si compiono non sono concessioni del Governo, sono scelte politiche, sono fondi che i singoli partiti mettono, decidendo come intervenire su quelle misure. Ci sono partiti che hanno spinto per il raddoppio della tassa per l'acquisizione della cittadinanza degli italiani all'estero - raccontatela per come la dovete raccontare, non raccontatela in una maniera sbagliata - e ci sono partiti come il Partito Democratico, che ha scelto di destinare 600.000 euro di finanziamento straordinario ai Comites, a prima firma del collega Christian Di Sanzo.
La politica di bilancio è fatta di scelte, però manca un elemento - mi avvio a chiudere - ed è la domanda che io pongo a questo Governo e al Ministro Giorgetti: ci spiegate che cosa vi hanno fatto gli italiani all'estero? Avete fatto una manovra di 34 miliardi, avete trovato, nell'ultima notte, 6,5 miliardi per il ponte sullo Stretto, avete tagliato 1,5 miliardi alla manutenzione delle strade provinciali e non siete stati in grado di trovare 8 milioni, evitando lo scippo di Stato ai pensionati italiani all'estero. Cioè, voi state scippando la rivalutazione di queste pensioni ad oltre 250.000 italiani all'estero che superano la pensione minima, ma che hanno una pensione che va tra gli 800 e i 1.400 euro. Sono persone che hanno pagato i contributi, sono persone che hanno sottoscritto un accordo, un patto con lo Stato, che gli prendeva i soldi e gli garantiva la rivalutazione, e voi l'avete tolta. Abbiamo combattuto, alimentando quella fiammella di speranza, fino all'ultima notte e non c'è stata la capacità di trovare 8 milioni, su 34 miliardi per evitare lo scippo di Stato.
Colleghe e colleghi - chiudo, Presidente -, che sia difficile amministrare è un fatto, ma, come diceva Aldo Moro, amministrare è difficile, perché difficile è amministrare. E ci dispiace, voi non state amministrando per il bene pubblico, voi state continuando ad amministrare per i soliti noti. Non vorremmo, tra qualche mese, registrare l'ennesimo fallimento a danni e a spese dei più deboli, di quelli che non hanno voce in questo Paese.