Grazie, signor Presidente, rappresentante del Governo che ringraziamo per la presenza, colleghi deputati. Quest'Aula è chiamata a parlare dell'urgenza dei costi delle bollette che riguarda le famiglie e le imprese su iniziativa dell'opposizione, attraverso la mozione presentata dal collega Cappelletti, la mozione che abbiamo presentato come gruppo del Partito Democratico e la mozione del gruppo di AVS. Peraltro, è su iniziativa sempre delle opposizioni che quest'Aula si è occupata la settimana scorsa di un'altra urgenza: quella del rischio del declino industriale, dopo 23 mesi di calo della produzione industriale. Una discussione avviata in Parlamento, anche lì su iniziativa delle mozioni presentate dal gruppo del Partito Democratico e delle altre opposizioni. Insomma, qui si parla delle urgenze che riguardano le famiglie e le imprese su iniziativa delle opposizioni, senza conoscere quelli che sono i provvedimenti e le misure del Governo.
Peraltro, ricordo che sempre in quest'Aula, su richiesta delle opposizioni, era stata svolta l'informativa del Ministro Pichetto Fratin lo scorso 23 gennaio, che aveva cercato di delineare una fotografia che analizzava le ragioni dei costi così alti delle bollette energetiche, non indicando, però, alcun intervento e alcuna soluzione. Poi lo stesso Ministro, a latere di una serie di convegni, aveva parlato di una serie di proposte e di misure su cui stava lavorando. Abbiamo anche dato la possibilità al Ministro di illustrarle la settimana scorsa con un question time fatto in X Commissione, però, ancora oggi, non è dato sapersi quali sono le misure su cui stia lavorando il Governo. Se ne è accorto anche il Ministro Giorgetti, che la settimana scorsa nell'Aula del Senato ha detto che effettivamente il problema c'è - bontà sua che se ne è accorto - ma non ci ha detto nemmeno lui quali sono i provvedimenti. Ha parlato anche della necessità di una riflessione su ciò che ha significato il passaggio al mercato libero degli utenti del mercato elettrico. Una riflessione assolutamente necessaria, del resto è quello che hanno vissuto sulla pelle tantissimi nostri concittadini, ed è una riflessione che riguarda le responsabilità di questo Governo che doveva informare, innanzitutto, i cittadini su questo passaggio. E doveva condurlo in maniera ordinata e in maniera tale che non si scaricasse l'effetto sui cittadini, ma non è stato in grado di farlo. Per questo noi circa un anno e mezzo fa avevamo proposto di prorogare il superamento della maggior tutela in maniera tale che, appunto, si svolgessero le campagne d'informazione e, soprattutto, venissero costruite le garanzie per poter condurre nella maniera più ordinata e a tutela dei consumatori.
Non avete voluto farlo, non l'ha voluto fare questo Governo, e c'è un'ulteriore aggravante, quello che possiamo definire il paradosso dei vulnerabili - ossia quelle persone che avrebbero maggior bisogno di una tutela rispetto ai costi dell'energia - perché il Governo lo sa - come lo sa questo Parlamento - dal marzo dello scorso anno, quando è stata audita l'Autorità di settore (l'ARERA) che indicava come, dal primo luglio dello scorso anno, i vulnerabili avrebbero pagato di più di quanti sono passati al servizio a tutele graduali. Quindi, per le persone che hanno maggiormente bisogno di una tutela, era già indicato che avrebbero avuto un costo della bolletta energetica più alta, e su questo il Governo non ha fatto nulla. L'emendamento Gusmeroli, approvato in fretta e furia nella legge di bilancio, riguarda chi sarà in grado di sapere che può ancora passare alle tutele graduali - ma questa informazione non è veicolata - e soprattutto con il rischio che poi si trovino all'interno del servizio a tutele graduali senza poter tornare nel mercato tutelato. Quindi non è una risposta di sistema.
Invece, quello che sappiamo per certo, Presidente, - perché sono sempre dati dell'ARERA- è che nel primo trimestre del 2025 è previsto un aumento del 18,2 per cento della tariffa dell'energia elettrica per i clienti vulnerabili, ed è necessario quanto mai intervenire in maniera organica e strutturale per assicurare la fornitura di energia elettrica a prezzi ridotti ai clienti domestici vulnerabili, rispettando i principi di efficienza, trasparenza e non discriminazione e, soprattutto - a nostro giudizio -, è necessario consentire all'Acquirente unico di approvvigionarsi di energia in piena libertà di valutazione delle modalità più convenienti, in termini di prezzo e di garanzia della fornitura, visto che continuerà ad approvvigionarsi di energia per i clienti serviti nelle tutele graduali.
Anche il mercato del gas è destinato ad essere ancora molto volatile, nei prossimi mesi, quando la domanda salirà per effetto del riempimento degli stoccaggi e per i rincari del gas previsti, che sono dovuti ad una sorta di tempesta perfetta che unisce il blocco dei flussi dall'Ucraina, l'interruzione di un impianto GNL in Norvegia, le temperature più rigide rispetto alla media stagionale.
Ad essere colpiti duramente sono dunque i redditi delle famiglie - e delle imprese - che vedono erodere il loro potere d'acquisto per far fronte agli alti livelli di prezzo dell'energia, e questo perché le cause intrinseche di tale aumento derivano dalla struttura del sistema energetico europeo e dalla relativa dipendenza dal gas. Per cui l'Unione europea e l'Italia, pur disponendo di un sistema di infrastrutture di importazione diversificato, non sono riuscite a sottrarsi alle dinamiche globali degli aumenti di prezzo. L'Italia rimane fortemente dipendente dal gas importato. Il modello di mercato spot, dove le offerte quotidiane riflettono prezzi instabili, si dimostra inadeguato. In Italia abbiamo il prezzo dell'energia elettrica all'ingrosso, sul mercato spot, più alto d'Europa. Il nostro prezzo unico nazionale è determinato, sostanzialmente, dal gas. È oltre il triplo del valore del gas sul mercato spot all'ingrosso, quando, in condizioni normali, dovrebbe essere circa il doppio, oltre il costo della CO2.
Questa è la situazione che produce una difficoltà diffusa e persistente, per tanti cittadini, di pagare le bollette e, soprattutto, è una perdita per quanto riguarda la capacità di produzione e di competitività per le imprese, come è stato segnalato più volte dalle associazioni imprenditoriali.
Chi ha scelto il mercato libero, peraltro, uscendo dal mercato tutelato nel primo semestre del 2024, si è trovato a pagare bollette più care di oltre il 50 per cento, come è stato certificato dall'Istat.
Il costo dell'energia rimane, quindi, il problema principale per il nostro sistema economico, con un prezzo medio dell'energia elettrica all'ingrosso, nel corso del 2024, di 108 euro/MWh. Ossia il 35 per cento in più della Germania, il 72 per cento in più della Spagna, l'87 della Francia, tutti Paesi che hanno un mix energetico molto diverso l'uno dall'altro, e che quindi dimostrano, a maggior ragione, la specificità della situazione italiana.
Nelle prime settimane del 2025, siamo arrivati a 150 euro/MWh, ed è arrivato il grido d'allarme delle imprese che rischiano costi aggiuntivi di 10 miliardi di euro su base annua, il che significa mettere fuori mercato interi settori produttivi.
Per contrastare il caro energia, Presidente, nel 2022 e nel 2023, il Governo Draghi aveva introdotto numerose disposizioni che avevano sostenuto famiglie e imprese (come la sterilizzazione degli oneri di sistema; il credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica, gas e carburanti; l'IVA ridotta per il gas). Invece, in due anni e mezzo, il Governo Meloni si è dimostrato indifferente e inefficace.
La legislatura è iniziata con i ritardi accumulati sul decreto attuativo delle comunità energetiche. C'è stato poi il caso del testo unico delle rinnovabili, richiesto a gran voce da tutti gli operatori ma poi, quando è arrivato il testo, tutti hanno detto: ridateci la normativa di prima, tanto era complessa e complicata. Così come è diventato complesso il percorso dell'energy release e del gas release. Soprattutto, c'è una pervicacia di questo Governo…
.…nel rendere impossibile la strada delle rinnovabili. Mentre, invece, puntare sulle rinnovabili è esattamente la strada da percorrere per poter abbattere, da subito, le bollette. All'interno della nostra mozione, Presidente, e concludo, indichiamo una serie di proposte. Innanzitutto c'è il tema del disaccoppiamento del costo dell'energia da quello del gas. È necessaria un'iniziativa europea ed è necessario, soprattutto, aumentare la produzione delle rinnovabili. Ma è necessario anche puntare sui contratti di lungo…
.… periodo e, su questo, segnalo che è stata incardinata, Presidente, e concludo, sia alla Camera che al Senato, una proposta di legge del Partito Democratico sul ruolo di attribuzione dell'Acquirente unico che interviene esattamente su questo. Rimando alle altre proposte, anche perché credo che questa discussione parlamentare stia indicando non solo come l'iniziativa di parlare di questi temi è assunta dalle opposizioni, ma sono le stesse che hanno indicato una serie di proposte, mentre dall'altra parte - della maggioranza e dal Governo - ancora non se ne vede una.