Data: 
Mercoledì, 12 Marzo, 2025
Nome: 
Eleonora Evi

Grazie, Presidente. “Tanti anni fa io ero un cacciatore. Un giorno, mentre mi trovavo a caccia di orsi nei boschi della Turchia, ho assistito ad una scena che mi ha cambiato la vita: un'orsa con i suoi 3 cuccioli, a pochi metri da me. In una manciata di secondi ho capito che stavo facendo una follia. Sono tornato in Italia, ho venduto i fucili e, con un gruppo di amici appassionati di natura, ho fondato il WWF. In me era nato un sogno: proteggere gli animali, gli ambienti, fare qualcosa per costruire un mondo di armonia tra uomo e natura”. Queste le sue parole.

Un racconto che Fulco Pratesi ha ripetuto molte volte e che testimonia una vita di passione, di amore e di attivismo per la difesa della natura e degli animali. In una intervista a la Repubblica, nel 2016, quando il giornalista gli chiese quando avesse smesso di sparare agli animali, lui rispose: “penso che appartenga alla natura umana la possibilità di cambiare”. Una frase - io credo - emblematica dell'azione e dell'ottimismo contagioso di Pratesi che diceva anche che: “la natura è tutto. È ciò che ci salva dalla specie più dannosa al mondo: l'uomo”.

Nella possibilità di cambiamento c'è tutta la forza trasformativa del porsi le domande giuste, della conoscenza, del coraggio, dell'attivismo e dell'azione, tanto personale, quanto collettiva.

Fecero scalpore, infatti, le sue dichiarazioni sulla parsimonia nell'uso dell'acqua, ma era un modo per far capire a tutti l'importanza delle azioni di ciascuno. Mai troppo piccole per fare la differenza, anche solamente per scaturire e stimolare una riflessione.

Fulco Pratesi è stato senza dubbio un pioniere dell'ecologismo in Italia. Un innovatore, un esploratore, un divulgatore che ha ispirato tante generazioni a prendersi cura del nostro pianeta. Era un uomo che sapeva vedere la bellezza in ogni angolo della natura, anche quelli più odiati come le paludi, e ci ha insegnato a fare lo stesso. Infatti, ha creato le prime oasi protette del WWF proprio nelle paludi, veri e propri scrigni di biodiversità, e poi non si è più fermato. Un'idea tanto rivoluzionaria quanto moderna, quella delle oasi, che, oggi, sono infatti più di 100 in tutta Italia.

E poi le iniziative per proteggere i grandi carnivori, tanto mistificati dall'opinione pubblica quanto, invece, fondamentali per gli equilibri degli ecosistemi: con l'operazione San Francesco per salvare il lupo o quella per gli orsi marsicani in Abruzzo.

Ma non si può ricordare Fulco Pratesi senza menzionare Fabrizia Pratesi de Ferrariis, sua moglie. Settant'anni vissuti insieme. Un legame fortissimo, fatto di amore e condivisione, di battaglie per la natura e gli animali, come quella per porre fine alla sperimentazione sugli animali, che vide Fabrizia sempre in prima linea.

Fabrizia si è spenta prima di Fulco, solo pochi mesi fa. Ai figli, alla famiglia, ai loro cari, a nome del gruppo del Partito Democratico, io voglio esprimere il nostro sentito cordoglio. E oggi, mentre ci troviamo qui a ricordarlo, è importante riflettere su ciò che Fulco Pratesi ci ha lasciato, e non è solo un'eredità di conoscenza, ma anche un invito all'azione. Dobbiamo continuare il suo lavoro: proteggere la natura, gli animali, la biodiversità e farlo per noi oggi e per le generazioni future. Dobbiamo tenere fede agli impegni sanciti nel novellato articolo 9 della Costituzione e dobbiamo, come diceva lui, per prima cosa conoscere la natura, osservarla, poi amarla per capire le sue esigenze e, per ultimo, difenderla. La vita è questo, null'altro.