Data: 
Lunedì, 12 Gennaio, 2015
Nome: 
Maino Marchi

A.C. 2803

 

Presidente, vedo che le questioni pregiudiziali vengono ormai utilizzate per parlare di tutto. Cerco di stare al merito. L'insieme delle questioni pregiudiziali al nostro esame pone rilievi in ordine a cinque aspetti: il primo è la mancanza di straordinaria necessità e urgenza; il secondo è l'eterogeneità dei contenuti, ovvero il fatto che il contenuto non sia specifico, omogeneo e corrispondente al titolo (si fa riferimento anche alla necessità di misure di immediata applicazione); il terzo riguarda una normativa a volte indecifrabile, senza adeguata motivazione; il quarto è la mancanza di buona amministrazione; il quinto è l'eccesso di decretazione da parte del Governo. 
In primo luogo vorrei sottolineare che l'accusa di eccesso di decretazione da parte di questo Governo è infondata. Quanto meno è infondata quando viene posta da forze politiche, da gruppi parlamentari che sono stati al Governo negli anni scorsi. I decreti-legge approvati nei primi dieci mesi di Governo dal Governo Renzi sono stati 25, così come quelli approvati dal Governo Letta. Sempre nei primi dieci mesi di Governo sono stati 27 i decreti-legge approvati dal Governo Monti, mentre sono stati ben 34 quelli approvati da parte del quarto Governo Berlusconi. Quindi, non possono eccepire più di tanto su questo aspetto i gruppi della Lega Nord e di Forza Italia. 
Né c'entra con questo decreto-legge la legge elettorale. È un collegamento fuorviante quello che è stato posto in quest'Aula dal gruppo della Lega Nord. 
Il gruppo del MoVimento 5 Stelle pone la questione che è più importante limitare la decretazione d'urgenza e far funzionare bene la pubblica amministrazione, piuttosto che intervenire sulla Costituzione superando il bicameralismo paritario. Vorrei ricordare che la riforma costituzionale che stiamo esaminando interviene anche sulla limitazione della decretazione d'urgenza, che risulta più fattibile nel contesto proposto di modifica dell'iter legislativo e che il Governo sta affrontando con diversi provvedimenti la questione della riforma della pubblica amministrazione. 
Sulla questione dell'eterogeneità e dell'immediata applicazione, su cui si richiamano sia le previsioni della legge n. 400 del 1988 che la recente giurisprudenza della Corte costituzionale, non può in alcun modo dirsi che il decreto-legge in esame sia eterogeneo. Esiste una corrispondenza tra il titolo e il contenuto dell'atto normativo, come dimostra lo stesso testo della questione pregiudiziale presentata da Forza Italia, in cui si elencano tutte le misure contenute nel provvedimento e in cui si evidenzia che tutte riguardano la proroga di termini di scadenza.
Non solo esiste questa corrispondenza tra titolo e contenuto dell'atto normativo, ma tra le previsioni del decreto-legge è rinvenibile un obiettivo comune, coincidente con la proroga di termini stabiliti da leggi.
La stessa Corte costituzionale, infatti, ha affermato che il requisito dell'omogeneità può essere rinvenuto quando più norme disciplinano la stessa fattispecie oppure quando sia comune l'obiettivo che intendono raggiungere; questo ultimo è il caso in cui si colloca il decreto-legge all'esame della Camera. Si tratta di misure immediatamente applicabili, trattandosi sempre di proroga di termini. L'insieme delle pregiudiziali presentate dimostra poi come sia inconsistente la questione della normativa indecifrabile posta dal MoVimento 5 Stelle, lo dimostra la stessa questione pregiudiziale di Forza Italia. Le motivazioni di ogni misura sono ampiamente esposte nella relazione di accompagnamento del decreto-legge e, comunque, l'esame potrà approfondire ciascuna di esse. Se c’è qualche problema di motivazione, non si risolve impedendo l'esame, ma procedendo allo stesso. 
Questo decreto-legge presenta, inoltre, i caratteri di necessità e urgenza previsti dall'articolo 77 della Costituzione. L'intervento urgente è dovuto proprio perché, per lo più, sono prorogati i termini che sarebbero andati in scadenza alla fine del 2014. Per esempio, la proroga dei termini in materia di pubblica amministrazione consente di disporre anche per il 2015 delle risorse per le assunzioni riferite ad anni precedenti, e già accantonate, ma che non sono state utilizzate nei tempi previsti. L'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa, nonché la sua continuità, sono garantite dalle proroghe dei termini in materia di giustizia amministrativa, di beni culturali, di istruzione, infrastrutture e trasporti, in materia sanitaria e ambientale. Le proroghe dei termini relative ad importanti interventi emergenziali, conseguenti a recenti eventi calamitosi, risultano necessari per il finanziamento del fabbisogno economico, per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture danneggiate, e così via. Quindi, sono infondate le questioni poste sulla mancanza di buona amministrazione. Aggiungo anche che, rispetto ad altri anni, le proroghe sono complessivamente inferiori. 
Concludo con due note finali. Non mi pare che, quando la Lega era al Governo, si aspettasse sempre il parere del CNEL, prima di adottare decreti-legge o di procedere all'esame degli stessi in Parlamento, questione che è stata posta al termine della pregiudiziale presentata dalla Lega. Anche nelle proroghe definite evergreen dal MoVimento 5 Stelle, come quella sull'adeguamento delle norme di sicurezza delle strutture turistico-alberghiere, non è più, come in passato, fino al 31 dicembre, per poi essere ulteriormente prorogata, ma fino al 30 aprile 2015 e motivata tecnicamente, quindi diversa dalla proroghe precedenti. Per questi motivi, il gruppo del Partito Democratico voterà contro le pregiudiziali di costituzionalità presentate.