“Il governo Meloni continua a puntare tutto sul Ponte sullo Stretto, ma ignora le vere priorità infrastrutturali della Sicilia. Si tratta di un progetto che rischia di diventare una cattedrale nel deserto: inutile se non si interviene prima sulla viabilità ordinaria, sulle ferrovie e sui collegamenti interni. Come si può pensare di collegare due sponde, quando per andare da Catania a Trapani servono ancora otto ore?”. Così la deputata Siciliana del Pd Maria Stefania Marino, intervistata sui social dei deputati dem.
“È uno spreco di denaro pubblico – prosegue l’esponente Pd – si parla di 14,5 miliardi di euro per un’opera che molti studiosi giudicano obsoleta e non fattibile. Quelle risorse potrebbero essere investite per migliorare la sanità, combattere la dispersione scolastica, affrontare il problema della siccità e mettere in funzione invasi ancora inutilizzati per mancanza di fondi. Vorrei sottolineare come i cittadini siciliani vivano un disagio crescente: oggi in Sicilia chi si ammala fatica a curarsi, le scuole vengono accorpate, i giovani lasciano le aree interne. E il governo, invece di colmare il divario Nord-Sud, lo aumenta. Si preferisce un’opera simbolo, ma inutile, alla qualità della vita delle persone”.
“Anche sul Dl Montagna – conclude Marino – approvato ieri alla Camera, il governo ha bocciato tutti i nostri emendamenti per contrastare lo spopolamento delle aree interne. È chiaro che il Partito Democratico continuerà a opporsi, non al ponte in sé, ma a questa visione distorta delle priorità del Paese. Vogliamo un’Italia che garantisca gli stessi diritti a tutti, da Bolzano a Palermo”.