“Non commento le inchieste giudiziarie. Mi auguro e sono certo che l’amministrazione comunale di Milano potrà chiarire le cose anche perché il Sindaco Sala è un capace amministratore e soprattutto una persona onesta”. Lo ha detto a Radio radicale il deputato del Partito Democratico Roberto Morassut, da anni impegnato nel campo delle politiche per il territorio e per le periferie, che ha poi aggiunto: “Certo è che oggi, in tutta Italia, le leggi vigenti in materia urbanistica ed edilizia creano continuamente corto circuiti normativi tra livelli nazionali e regionali che possono sfociare in illeciti”.
“Il rischio maggiore - ha spiegato Morassut - si annida quando si deve valutare un ‘interesse pubblico’ nelle cosiddette valorizzazioni di aree o immobili che mutano le originarie destinazioni d’uso, cosa che avviene ormai di continuo e ovunque. L’interesse pubblico, che pure è definito chiaramente nella legge sugli espropri, è diventato un concetto astratto o estetico nelle procedure amministrative e invece deve rispondere ad una reale stima dei valori in gioco tra il soggetto privato e l’amministrazione pubblica che fanno un accordo: va calcolato e fissato sul piano dei valori reali finanziari e patrimoniali”.
“C’è una norma di legge - ha ricordato il deputato dem - che indica come questo calcolo va fatto, ed è l’articolo 16 comma d-ter del Testo Unico per l’edilizia (380/2001) che io introdussi nel 2015 con un emendamento alla legge di stabilità di allora e che stabilisce che i valori aggiuntivi delle trasformazioni debbono essere divisi per metà tra pubblico e privato. È una norma troppo ignorata, spesso aggirata, ma che va invece applicata scrupolosamente e che dovrebbe essere implementata con un’organizzazione amministrativa in grado di fare computi estimativi congrui. È lì, peraltro, la chiave per affrontare efficacemente anche il tema della casa e di una nuova politica per l’Erp che superi questo coro di 'piani casa’, annunci e vuote promesse che da venti anni non hanno prodotto un bel nulla e solo tante regalie”.
“Questa norma - ha concluso Morassut - va applicata e migliorata ancora nell’interesse pubblico vero e per rendere più gusta la spartizione dei profitti enormi che ormai le politiche di rigenerazione urbana sono in grado di mobilitare. Poi a Milano c’è stato un problema di procedure forse troppo ristrette. Penso che di fronte a trasformazioni importanti non si possa negare la pubblicità e la partecipazione. La semplificazione delle procedure deve avere dei confini. Sennò si sfocia in una sorta di dittatura urbana. Sono cose che però non riguardano solo Milano ma tutta Italia. Bisogna fare degli interventi legislativi altrimenti vi saranno altri incidenti che magari non dipendono da corruzione ma solo da caos”.