• 24/03/2015

“Nessun allungamento della durata dei processi, ma una ragionevole e più equilibrata disciplina della prescrizione per evitare che la tagliola del tempo assicuri impunità anche dopo una sentenza di condanna”. Donatella Ferranti commenta così il via libera della Camera alla riforma della prescrizione, un testo – sottolinea la presidente della commissione Giustizia – che “finalmente segna dopo dieci anni un netto superamento delle regole dettate dalla ex Cirielli che, dimezzando i termini di prescrizione, hanno cancellato con un colpo di spugna migliaia di processi”. A giudizio dell’esponente del Pd, il provvedimento, “sospendendo la prescrizione per due anni dopo la condanna in primo grado e per un altro anno se confermata in appello, è un buon punto di incontro tra pretesa all’oblio, pretesa punitiva, diritti delle vittime e garanzie dell’imputato”.

Ferranti, in particolare, pone l’accento sull’aumento della metà dei tempi di prescrizione per i reati di corruzione: “E’ una risposta seria della maggioranza e del governo a un cancro che mina l’integrità dello Stato e lacera il tessuto economico e sociale scoraggiando i cittadini e gli imprenditori onesti. Noi vogliamo, allineandoci così a quanto da anni ci chiedono organismi europei come Ocse e Greco, che per gravi reati come quelli di corruzione, reati di difficile emersione perché fondati necessariamente su un patto omertoso, vi siano tempi di accertamento congrui e la garanzia di arrivare a sentenze di merito”.

Ma non solo. “Un’altra novità di grande rilievo – sottolinea l’esponente del Pd – è l’aver differito al compimento del diciottesimo anno il decorso della prescrizione per i delitti commessi con l’abuso di minori, una norma che finalmente ci mette in sintonia con gli altri ordinamenti europei e dà attuazione alle convenzioni di Lanzarote e Istanbul”.