“Il Def mette in risalto i risultati positivi delle politiche del governo e le potenzialità di tali politiche per il futuro, in un contesto di discontinuità rappresentato dal superamento della recessione e dall’avvio della crescita”. Lo ha dichiarato in Aula Maino Marchi, capogruppo Pd in Commissione Bilancio alla Camera, durante le dichiarazioni di voto sul Def 2015.
“Non si possono non vedere - ha spiegato Marchi - i cambiamenti delle politiche europee, avvenuti anche grazie alle critiche all'austerità europea espressa dal Pd con forza e autorevolezza: piano Juncker e flessibilità. E lo stesso QE sarebbe stato possibile senza la messa in discussione delle politiche di austerità?”.
“Sul tesoretto – ha continuato il capogruppo Pd - non c’è nessun artificio contabile o annuncio elettoralistico. Si tratta di un margine offerto dalla previsioni. Se non lo utilizzassimo per la crescita, verremmo accusati di eccessivo rigorismo”.
“La pressione sta calando e calerà, contabilizzando gli 80 euro. Quindi chi dice che il governo prevede un aumento della pressione fiscale, dice il falso. Si prevede anzi un ulteriore diminuzione della pressione fiscale”, ha concluso Maino Marchi.